Dopo tutto quanto si è detto sul caso Paparella arriva il chiarimento sull’accaduto dalla segreteria del partito Democratico di Cerignola. Era iniziato tutto il 21 maggio quando Paparella si astenne dal voto difformemente al gruppo di appartenenza (Pd) che votò contro. Il 23 maggio il consigliere chiariva la sua posizione. Il 3 giugno con 4 firme di altrettanti consiglieri il gruppo consiliare Pd comunicava al Presidente del Consiglio la non più organicità di Paparella all’interno del gruppo. Il 5 giugno Paparella replicava ai colleghi di Partito e di Consiglio. Oggi la nota a firma Silvana Ladogana, in cui è presente il dettaglio temporale degli eventi e le motivazioni di tutto quanto è avvenuto. Di seguito la nota integrale.
Gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il gruppo consiliare del PD in relazione all’atteggiamento assunto dal consigliere Leonardo Paparella nella seduta consiliare del 21 maggio e i successivi sviluppi, impongono un intervento chiarificatore e, si spera, definitivo. Riepiloghiamo i fatti nella loro oggettività. Il 20 maggio, come da consuetudine, si riuniscono congiuntamente Segreteria e Gruppo consiliare del PD, presente Paparella, per concordare posizioni e strategie sui punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale che si sarebbe tenuto l’indomani. Sul punto relativo alla mozione presentata dal gruppo “la Cicogna”, congiuntamente al rappresentante dei “Moderati per Tonti”, Gruppo e segreteria rispondono alle (tenui) obiezioni manifestate da Paparella ribadendo: a) l’intervento denominato “casa sollievo dell’immigrato”, progetto finanziato all’interno del PON sicurezza, lungi dal risolvere i problemi legati alla condizione dei cittadini migranti, rappresenta un simbolico e significativo atto all’interno di auspicabili e più significative politiche di inclusione e integrazione; b) la mozione presentata, oltre a presentare aspetti illogici e contraddittori, ha oggettivamente il sapore amaro di razzismo seppur espresso sottotraccia e, nella migliore delle ipotesi, il cui significato sfugge agli stessi proponenti; c) il voto contrario del PD alla mozione e, conseguentemente, a favore del progetto non può e non deve assolvere la Giunta Giannatempo dalle gravissime responsabilità in merito allo stato di abbandono delle borgate, di tutte le borgate, del Comune di Cerignola. Non fu espressa alcuna obiezione, né reiterata perplessità, da parte di Leonardo Paparella. Il giorno seguente, in consiglio comunale, l’inopinato voto difforme rispetto al Gruppo e alle indicazioni della segreteria e, non pago, il violento attacco a mezzo stampa nei confronti del PD locale da cui ha ritenuto di doversi nettamente smarcare affermando testualmente: “tanto dovevo in particolare a coloro che votandomi nel 2010 hanno creduto nella mia persona onorandomi di rappresentarli in consiglio comunale”.
Nessun riferimento ad un dovere morale, oltre che politico, di lealtà nei confronti del Partito che rappresenta. Nessun attacco e presa di distanza da una mozione, quella de “la Cicogna e dei MPT, assolutamente inaccettabile e in condivisibile. La segreteria del PD, al contrario di quanto affermato da Paparella e avallato “a prescindere” dai soliti noti cronisti locali, non solo ha preso immediatamente posizione sull’accaduto censurando in maniera netta il comportamento del consigliere ma ne ha informato immediatamente lo stesso Paparella chiedendogli di ripensare alla questione, valutando la gravità delle conseguenze politiche che il suo voto avrebbe innescato. Tutti questi passaggi sono avvenuti coinvolgendo i soggetti interessati, nessuno escluso, e la posizione assunta dal Gruppo consiliare, assolutamente legittima, è conseguente alla decisione irremovibile, e per questo, politicamente inaccettabile di Paparella. Il non aver reso pubbliche, da parte della segreteria, le decisioni unanimemente assunte, non ha a che fare né con presunte pilatesche debolezze né, ancor meno, con il “teatro dell’assurdo” (al cui riguardo ci siamo tutti chiesti cosa abbia a che fare Ibsen, in considerazione del fatto che è morto mezzo secolo prima che tale corrente teatrale si affermasse), quanto piuttosto alla volontà di riaffermare le regole interne al Partito che delegano al Coordinamento cittadino il compito e la potestà di assumere decisioni, anche drastiche, in merito al comportamento dei singoli. Così come le stesse regole rendono, lo ripetiamo, assolutamente legittima la scelta che il Gruppo Consiliare, in piena autonomia, ha inteso adottare. Fare un elenco dei presunti atteggiamenti che nel passato hanno caratterizzato negativamente il comportamento politico di iscritti e militanti del PD non giustifica in alcun modo ciò che è accaduto. E’ ferma intenzione del gruppo dirigente del PD di Cerignola fare sì che nessuno più possa agire valutando unicamente la propria visibilità e i propri interessi personali in danno di quelli generali e preminenti del Partito.
questi s’ammazzano sul nulla assoluto, figurati!!!!!!!!!!!
Oh?. Finalmente si rifà viva – e non è uno sfottò, lo dico
con sincero piacere – la Segretaria del
Partito Democratico di Cerignola, dott.ssa Silvana Ladogana. E’ proprio il caso di dire: tanto tuonò che
piovve.
Da persona neutra e non simpatizzante del Pd , Partito in
quanto tale ( e lo dico senza remore), plaudo alla decisione finale della
Segreteria. La decisione salomonica
adottata era e rimane la più saggia onde evitare che la situazione potesse dal punto di
vista politico avere un risvolto irreversibilmente negativo. Quello invece relativo ai rapporti umani,
sarebbe sciocco non considerarlo, sono convinto ha lasciato al momento strascichi profondi tra gli attori del
conflitto. Spero vivamente che i segni
lasciati non rimangano indelebili nel tempo. Sono altrettanto convinto che
molto, ma molto, dipenderà dalle capacità persuasive dei Dirigenti locali del
PD, primo fra tutti dalla Segretaria Ladogana, le cui doti innate le sono
riconosciute.
7-6-2013