«Da stasera dobbiamo considerarci in campagna elettorale. Sfruttiamo al meglio il vantaggio del tempo nella formazione delle liste rispetto ai nostri competitori». Queste le parole di Pier Luigi Bersani ieri durante la direzione del Pd. «La presenza femminile nelle liste – continua il segretario Pd – è intorno al 40 per cento. Una rivoluzione femminile da valorizzare e segnalare». E di questa rivoluzione femminile fa parte la cerignolana Elena Gentile, la più votata di Puglia, candidata per le politiche 2013 al Senato della Repubblica.

Da Roma decidono, nonostante le polemiche che hanno interessato Puglia e Liguria, di mantenere Elena Gentile al sesto posto nella lista pugliese del Senato (clicca per visualizzare le liste complete di Camera e Senato in tutta Italia). Le posizioni utili, anche in caso di sconfitta, paiono essere otto. Un ottimo risultato quindi per Cerignola che, facendo i dovuti scongiuri, potrebbe ritornare ad essere direttamente rappresentata nel governo centrale. Prima dell’assessore regionale al welfare in lista sono presenti Anna Finocchiaro (capolista), Nicola Latorre, Salvatore Tomaselli, Loredana Capone e Vito Antonio Antonacci. Per gli altri rappresentanti dauni Michele Bordo e Colomba Mongiello ci sono rispettivamente il secondo e il quindicesimo posto alla Camera dei Deputati.

La giornata era cominciata con un allarme (sui movimenti nelle liste a Roma) lanciato su facebook da Fabiano Amati e le dimissioni annunciate dal segretario pugliese Sergio Blasi, che polemizzava per la presenza di troppi nomi nordici da Roma. Tutto poi rientra e si arriva ad un compromesso. Tuttavia nelle ultime ore è sembrata acuirsi la battaglia tra Roma e le direzioni regionali. Infatti chi ha fatto le primarie ha accettato malvolentieri l’arrivo di candidati indicati da Roma, cosa per altro nota (10% di nomi scelti dal vertice del partito, più i capilista, ndr). Ora però «dobbiamo considerarci in campagna elettorale» ha ribadito Bersani e tutte le polemiche sono alle spalle. O almeno così pare.