Far partire a breve la raccolta differenziata della frazione umida e presentare i progetti, richiesti dalla Regione Puglia, di adeguamento dei centri di raccolta dei rifiuti, al cui finanziamento contribuirebbe anche via Capruzzi. E’ l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale, annunciato ieri dal sindaco Antonio Giannatempo durante la riunione a Palazzo di Città con i sindaci ed assessori competenti dei comuni dell’Ato Fg/4. “L’idea è di cominciare con le cosiddette utenze dedicate, cioè gli esercizi commerciali e le aziende industriali – ha detto il primo cittadino riferendosi alla raccolta dell’umido – in un secondo momento estenderemo il servizio alle utenze private. E’ una scelta improcrastinabile, se vogliamo davvero vivere in una città più pulita e, nel contempo, evitare che prosegua la sovrautilizzazione dell’impianto di Forcone Cafiero”. Un obiettivo che va esteso a tutti i comuni dell’Ato, ha sottolineato Francesco Vasciaveo, l’amministratore unico della Sia, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti nei comuni dell’Ato. “Dobbiamo cominciare a muoverci in questo senso – ha detto Vasciaveo – la situazione della nostra discarica è critica, in quanto vi vengono conferiti i comuni dei ben 31 rifiuti, molti dei quali extrabacino. Il rischio è l’esaurimento anticipato della discarica, un rischio che potrebbe essere scongiurato iniziando a differenziare la raccolta dell’umido, che consentirebbe un notevole alleggerimento dei volumi. Minimizzando la frazione umida conferita nel nostro impianto, si ridurrebbero, e di molto, le emissioni di anidride carbonica”.

L’obiettivo minimo è arrivare ad una percentuale di raccolta differenziata dell’umido pari al 10% rispetto alla produzione totale dei rifiuti nel 2009 dei comuni direttamente interessati, per una popolazione complessiva di 118.579 abitanti. I comuni coinvolti nel progetto, al momento, sono sette dei nove che costituiscono l’Ato: a Margherita di Savoia e Stornarella, alcuni servizi vengono svolti non dalla Sia, ma da altre società. L’eventuale partenza della raccolta dell’umido in questi due centri, dunque, richiederebbe per le loro Amministrazioni una riorganizzazione complessiva del ciclo di gestione dei rifiuti. Vasciaveo ha poi fornito alcune cifre. Dodici le unità lavorative previste per svolgere il servizio; 6mila tonnellate all’anno la quantità di umido da avviare a compostaggio; 600 i contenitori effettivi da 240 litri da posizionare, 200 i contenitori da 360 litri. Quattro gli autocompattatori da utilizzare, il servizio verrebbe effettuato tre giorni a settimana. Il costo annuo calcolato per il personale è di 541.550,76 euro, di 101.365 quello per i mezzi e le attrezzature. L’Assessore all’Ambiente del Comune di Cerignola, Stefano Palladino, ha proposto agli amministratori presenti di considerare “la possibilità di sperimentare un servizio di raccolta dell’umido almeno in un quartiere del proprio comune, per capire quale potrebbe essere una prima reazione nei confronti di questa novità. E’ chiaro, però, che sarebbe necessario, a tal fine, prevedere un apposito capitolo di spesa nel proprio bilancio”. Adesso la palla passa ai sindaci dell’Ato Fg/4, chiamati a favorire un salto di qualità nella gestione di tutto il ciclo dei rifiuti.