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    Azzeramento giunta? Soluzione non indolore. Le 4 opzioni per uscire dalla crisi

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    Il problema Fli continua ad essere il problema numero uno per Antonio Giannatempo. Infatti diverse sono le posizioni in maggioranza. I “quattro” – Netti, Defeudis, Morano e Laguardia – chiedono l’esclusione dalla giunta di Pece; Marro (Pdl) propende per un atto di responsabilità di Pece, tenuto conto che esiste una “scarsa sintonia con l’intero progetto di questa maggioranza”; Vitullo (e il gruppo facente capo a Ruocco) tenta di ricompattare il gruppo consiliare puntando ad una “rapida e condivisa soluzione”. Ben più complessa però è la situazione. Non è un mistero che nel Pdl esistano più anime. La recente nomina di d’Antonio è probabilmente servita a ricompattare il gruppo consiliare e, come egli stesso ha dichiarato, a “ricostruire una situazione di cordialità nel partito e tra i consiglieri”. Ed è questo il primo problema del quale si è liberato Giannatempo. Ora è necessario recuperare i “quattro” e Pece. Ecco le 4 vie più probabili che Antonio Giannatempo potrà, nei prossimi giorni, percorrere.

    Il Sindaco potrebbe invitare Pece a dimettersi, ma questo scatenerebbe un totoassessore (con richieste su richieste, prima tra tutti quella di Mennuni) e produrrebbe l’effetto che la nomina di Pece avrebbe dovuto scongiurare. Ovvero un Pece tagliato fuori rappresenterebbe una chiusura nei confronti di Fli e di Tatarella, che in una prossima tornata elettorale potrebbe appoggiare qualcun’altro (primo tra tutti Franco Metta). In sintesi “…non si andrebbe oltre il polo”.

    Procedere ad un azzeramento totale della giunta aprirebbe nuovi scenari problematici. La anime pidielline potrebbero non trovare accordi in tempi brevi, visto che ci son voluti tre mesi per formare la Giunta post-elettorale. E poi la divisione a livello provinciale dell’Udc aprirebbe a nuove richieste di assessorati. Inoltre azzerare sarebbe strategicamente sbagliato, poichè “rallenterebbe” l’azione di governo della città, cosa che in questo momento Cerignola non può permettersi.

    Le dimissioni di Giannatempo sembrano improbabili, poichè continuare ad amministrare può essere l’unico modo per ampliare il consenso tra i cittadini, visto il numero di voti dell’ultima tornata elettorale (risoltasi con il ballottaggio). Ultima via percorribile è la raccolta delle firme dei consiglieri per lo scioglimento del consiglio, come fu per Matteo Valentino. Difficile immaginare che l’iniziativa possa partire dai quattro dissidenti del PDL  (che si dovrebbero assumere la responsabilità politica di mandare a casa dopo un anno l’amministrazione) ma allo stesso tempo difficile che l’iniziativa venga presa dalll’opposizione, Cicogna esclusa; Pd e Moderati non sembrano, infatti, tanto desiderosi di andare a nuove elezioni o comunque sembrerebbero preferire, nell’eventualità, che a fare il primo passo fosse il primo cittadino con le sue dimissioni.

    6 COMMENTS

    1. Se Pece dovesse essere estromesso dall’esecutivo o costretto a dimettersi per Giannatempo si aprirebbero scenari infausti.
      Stranamente, al Sindaco farebbe più comodo tenerselo in Giunta.
      Una volta fuori, solo ed esclusivamente per accontentare i dissidenti, Pece potrebbe dare molto fastidio all’amministrazione.
      Giannatempo dovrebbe poi fronteggiare anche gli attacchi di Pece e di FLI oltre quelli che già subisce da parte del MPC.

    2. vi spiego lo scenario piu plausibile:
      dopo le dimissioni dell’assessore, subentrerà un assessore esterno, in modo da non consentire l’ingresso in consiglio comunale di alcun rappresnetate fli.
      Per cui smentisco quanto detto da tale giupy. Il fli sarà fuori dalla giunta e resterà fuori dal consiglio.
      per quanto riguarda il MPC non è un problema. è e resterà opposizione.

    3. Chi sei?
      Mago Zurlì?
      Sai tutto.
      Per l’arroganza con cui ti poni non puoi essere altro che uno del PDL. Tipico!!!
      Quello si dimette, FLI sarà azzerata, l’MPC resterà all’opposizione.
      Sei fuori dalla realtà politica di Cerignola.
      Se Pece si dimette o viene fatto fuori vi creerà tanti di quei problemi che non nè avete nemmeno l’idea, che rientri o meno come consigliere; per quanto riguarda l’MPC che oggi è opposizione è cosa certa, ma che ci resterà è alquanto improbabile.
      Inoltre, ma non voglio contraddirti, continua a vivere pure nel tuo mondo, l’MPC è un serio problema per voi, una spina nel finco, ammesso anche dal Sindaco e da chi lo circonda.
      Paghereste oro perchè Metta e compagni allentino la pressione.
      Ipocrita.

    4. non è del Pdl, è solo Casarella, quello che non voleva Giannatempo, e ora x una banda dei suonatori è diventato suo paladino, che passa il tempo davanti al pc x controllare tutti i commenti e rispondere con più nik.

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