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    Carbone (PdL): “la disfatta della Sanità a Cerignola”

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    Pubblichiamo di seguito una nota del Consigliere PdL Carbone il quale analizza la situazione della Sanità a Cerignola. Ecco il documento completo.

    Il sistema sanitario locale costituto da ospedale, ambulatori, uffici con le poche dovute eccezioni, è ormai allo sbando. Siamo a Caporetto, perchè, come nella prima guerra mondiale ci furono più caduti durante la disordinata ritirata di Caporetto, appunto, che sul fronte di battaglia di Vittorio Veneto, così l’attuale disorganizzazione della nostra azienda sanitaria crea più disguidi e disagi per le file di attesa che nelle corsie ospedaliere. Accade da un bel po’, per esempio, che in via Dalmazia – sede dell’indimenticato INAM – le code siano già presenti alle prime luci dell’alba per prelevare dei tagliandi numerati necessari per l’aggiornamento delle situazioni di reddito degli assistiti. Nessuna informazione, nessun manifesto, nessuna utile spiegazione da affidare alle farmacie, ai medici di base, alla rete informatica, ai sindacati, alle associazioni per far sapere alle migliaia di persone in preda ormai ad una vera e propria psicosi, i tempi, i modi della operazione che soltanto attraverso la “voce del popolo” ha raggiunto gli interessati. In assenza di precise regole, se ne sentono e vedono di tutti i colori: i biglietti ritirati nottetempo -come succede peraltro per le analisi in ospedale – gestiti al peggio, scene di isteria di esasperate persone per di più anziane, richiedono l’intervento delle forze di polizia, di impiegati più responsabili a sostegno dell’unico, pare, collega addetto a smaltire migliaia di pratiche. E’, insomma, una situazione non più sostenibile per fronteggiare la quale non si intravede o meglio l’apparato aziendale ASL di Cerignola a tutt’oggi non ancora immagina un qualche intervento risolutore capace di semplificare, razionalizzare e/o comunque di portare ordine nella questione che, tra l’altro, non è di vita o di morte ma di definizione di posizioni soggettive a carattere amministrativo. C’è una scadenza, 30 settembre, che sembra drammatica, quando, invece, allungarla non costa nulla, anzi potrebbe aiutare l’asmatica macchina amministrativa ASL. Ci si dimentica che i dati personali, fiscali, tributari, catastali, dei consumi telefonici, energetici sono reperibili in modo diretto o incrociato. E’ stata scelta al contrario la strada più arretrata, più vecchia oltre che più vessatoria: quella dello sportello. E’, questa, la peggiore risposta che i responsabili politici del dissesto finanziario della Sanità regionale potevano dare al comportamento civile, composto, equilibrato che i cittadini hanno tenuto, prima, al cospetto dell’inaffidabile regime sanitario pugliese e, poi, accettando con civiltà e responsabilità di ripianare l’enorme deficit del settore con il pagamento in corso di una maggiore addizionale regionale su stipendi e, soprattutto, pensioni.

    16 COMMENTS

    1. “E’, insomma, una situazione non più sostenibile per fronteggiare la quale non si intravede o meglio l’apparato aziendale ASL di Cerignola a tutt’oggi non ancora immagina un qualche intervento risolutore capace di semplificare, razionalizzare”.

      E che significa?

    2. c’è qui il mio socio che mi intima di non postare queste cose. Ma non credo di offendere, sto solo dicendo che resto confuso

    3. A parte tutto, e’ vergognoso quello che sta succedendo al poliambulatorio detto in gergo “Mutua”, code,spintoni ,botte siamo all’inverosimile , se continuera’ cosi ci scappera’ il morto. VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!

    4. ha ragione Carbone.
      Sacrosanto avviso ai vertici regionali. Fate qualcosa, sennò lì finisce male prima o poi. La gente ci resta secca

    5. In una città che fa del sopruso e della prevaricazione il suo credo quotidiano, non si sono ancora capacitati che questo sevizio deve essere giustamente gestito da parte degli addetti, che sono preposti e pagati (giustamente) ad assolvere un servizio. Le posizioni dirigenziali della Società Sanitaria, così come avviene nei paesi sottosviluppati affida a capi tribali la gestione dei “pass” mattutini. Allora mi viene da lanciare una idea, perchè non organizzare una bella cuccagna, con tanto di palo intriso di grasso e farci salire i pretendenti a strappare l’agognato biglietto di prenotazione; se non altro si coniuga l’utile al dilettevole ,
      (un po’ di moto per coloro che ne fanno bisogno). Chi l’ha dura la vince!

    6. Carbone ha ragione, in materia di sanità non si capisce più niente. Ma mi chiedo: questa amministrazione ha o non ha un assessore alla sanità? E al tempo stesso mi chiedo: ma Carbone Domenico è o non è un consigliere di maggioranza? Bene questo è il dilemma. L’Amministrazione ha un assessore alla sanià e Carbone è un consigliere di maggioranza. Consigliere Carbone, una volta tanto cerchiamo di non fare il giochetto della “manina alzata” in Consiglio Comunale e indirizzi la sua missiva all’Assessore Romano affinchè prenda seri provvedimenti e si occupi della faccenda, i siti ci tengono informati eper questo un enorme grazie per il loro lavoro, ma lei, consigliere Carbone, non confonda il sito con il consiglio comunale, scriva un’interrogazione – mozione e si faccia carico del problema. Grazie

      • lei non sa caro cicero,che l’assessore Romano ,non ha possibilità di intervento organizzativo nella asl, esistono nella stessa direttori e dirigenti di settore che vengono pagati per organizzare servizi e reparti…..quello che può fare Romano, in qualità di assessore, è solo una segnalazione,ma pensi che i capi di quel servizio(CASSAMUTUA) non sappiano del casino che succede al ex inam? sarebbe tempo perso e Romano lo sa…..

    7. caro Cicero, dimentichi che la competenza comunale in materia di sanità è assai limitata da quella regionale. Carbone solleva il problema in quanto amministratore comunale. Qualcuno a Bari può evitare di girarsi dall’altra parte

    8. bhe cicero ha ragione….carbone ha espresso benissimo quellache e’ la situazione……ma sto assessore alla sanita’ a che serve? solo a stare in mezzo ai cani durante la mostra canina?

    9. Caro cg, dimentichi che il Consiglio può dare l’impulso alla Regione e, sopratutto, rappresentare le istanze dei cittadini di Cerignola. Quindi, armati di un computer e di una buona stampante, fai scrivere a tuo figlio Pasquale, oggi stesso, una bella mozione da far votare in Consiglio (poi vediamo se i “servetti” del PD non la votano!!!) e mobilita l’Assessore Romano…perchè…dovra pur servire a qualcosa l’Assessorato alla Sanità…..poi…perchè non organizzare una protesta a Bari!!!!

    10. Ma cosa dovrebbe fare la regione? Licenziare il personale in esubero e incapace in forza agli uffici della ASL paesana?

    11. Mi sono permesso riportare pari pari l’intervento fatto in altro spazio, perchè qui la questione è molto più seria di quanto si voglia e possa immaginare. Che ci siano Amministratori che si voltano da altra parte, è stato già sottolineato, ma che ci siano persone che pescano e “vivano” manipolando il torbido è ancora più SCANDALOSO!
      Lo scandalo di questi tiket mattutini, che “privilegiano” solo alcuni fortunati, da chi è stato istituito?
      I disagi pare siano diffusi in tutte quelle Regioni poco accorte al bilancio della Sanità, si sta riversando su tutti gli assistiti che a vario titolo devono beneficiare di esenzione.
      Il monitoraggio su questi aventi diritto dovrebbe essere a carico della A.S.L. che si divide a fine mese ai propri funzionari e dirigenti di settore (mai in crisi) uno stipendio generato dal versamento dei contributi da parte dei contribuenti, anche da quelli con reddito basso!
      IL “SORTEGGIO AA ESTRAZIONE”PERCHE’ E’ STATO AUTORIZZATO E DA CHI?
      IL SERVIZIO PARALLELO SANITARIO DA CHI E’ STATO AUTORIZZATO E DA CHI E’ GESTITO?
      QUELLO CHE PREVEDE:
      – UN SERVIZIO A DOMICILIO PER I PRELIEVI E LA CONSEGNA DI REFERTI;
      – ALLE CINQUE, ALLE SEI, ALLE SETTE ALCUNI SOGGETTI NON MEGLIO IDENTIFICATI, SI RECANO A CASA DI AMMALATI ED ALLA MODICA SPESA DI € 10- 15- 20 SI PRODIGANO PER FARE LE ANALISI, CHE IN ALCUNI CASI SONO DA LORO STESSI ESEGUITE :SONO INFERMIERI? DIPENDENTI DELLA A.S.L.? CHE UTILIZZANO LA STRUTTURA PUBBLICA ? CON I PRODOTTI E STRUMENTI PAGATI DAI CONTRIBUENTI?
      Quali sono i provvedimenti che si possono mettere in campo per far cessare questo comportamento che nulla ha a che fare con l’assistenza integrata, ma mi sembra il solito sistema alla Totò: E IO PAGO!
      Per mantenere anche questi FURBONI DELL’ULTIMA ORA! VERIFICARE E VIGILARE………………..
      P.S. Per la Redazione non sarebbe il caso di fare una piccola indagine?

    12. caro ercules nn apriamo un altra scandalosa pagina, piaga cittadina e cioe’ quella degli pseudomercenari infermieri che come cani aspettano il male di qualcuno x svendersi al miglior offerente…..una vera e propria mafia….io sn un infermiera e x questo denuncio tutto cio’,provare ad aprire una coperativa di assistenza in regola e deontologicamente apposto e’ un utopia,,,,,xche’ e’ il malcostume usuale che e’ diffuso in questo paese peggio di un cancro,,,,ma di queste cose nessuno parla mai vuoi xche nn interessa achi gestisce il potere,vuoi xche e’ il potere stesso mafia,che va bene a tutti…..

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