Il Consiglio comunale odierno è stato abbastanza breve: la sua durata infatti si è accorciata per permettere al movimento politico La Cicogna di tenere una conferenza stampa nella propria sede in serata. Spicca l’assenza dei quattro consiglieri “dissidenti”; dopo le comunicazioni, si è approvato il Piano di Azione per l’energia sostenibile. In seguito era in programma la discussione sulla crisi amministrativa, odg proposto dal Partito Democratico: ovviamente opposizioni da una parte e maggioranza dall’altra muro contro muro. Marro (PdL) ribadisce quanto di buono ha fatto il governo Giannatempo finora al timone della città; le opposizioni con Ruocco e il Pd che sostengono che quella di Marro sia una “difesa d’ufficio”, che la crisi non sia assolutamente risolta e che quei quattro banchi vuoti siano lì a dimostrarlo. La Cicogna inizialmente non partecipa al dibattito, interviene Moccia e poi prende la parola Mennuni (UdC).

Il suo intervento è una sferzata nei confronti dell’Amministrazione a 360°: si parte dalle veementi critiche rivolte al presidente Curiello, accusato di non svolgere in maniera ottimale il suo lavoro e di permettere disturbi nello svolgere dei lavori, invitandolo a lasciare la carica se non è adeguato a mantenerla. Poi Mennuni si rivolge direttamente al sindaco Giannatempo: «L’UdC è stata determinante nella tua elezione, ti abbiamo sostenuto anche se inizialmente parteggiavamo per l’altro possibile candidato, Onofrio Giuliano. Nonostante ciò, ci abbiamo messo la faccia ed accompagnato alla vittoria, ma ora è necessario fare il punto della situazione da qui fino ai prossimi mesi, dettare il programma di governo». Nel mentre effettua il suo intervento, parole non certo dolci nei confronti di Marro (il quale parlava della scissione che ha colpito anche il gruppo centrista) e contro l’assessore Romano, nonostante sia della sua stessa fazione politica. E prosegue: «Sindaco, tu sai ricoprire bene questa carica, hai l’esperienza e le competenze dalla tua parte. Ma adesso, devi riappropriarti del tuo ruolo e guidare la città (Tra le righe forse un riferimento a coloro che parte dell’opposizione ha individuato come veri leader dell’agenda politica cittadina). Con gli assessori c’è un pessimo dialogo, eccetto alcuni il resto non interpreta il ruolo come dovrebbe, come se si aspettasse chissà cosa».

Un fiume in piena del tutto inaspettato, che pare allargare il fronte della crisi: Giannatempo replica affermando che a suo parere i quattro resteranno nel PdL, perchè persone corrette e tale situazione si è creata forse per un malinteso. Il primo cittadino invita nuovamente alla responsabilità, respingendo le critiche, dicendosi fiducioso di poter guardare avanti. Ma le opposizioni insistono sullo stallo nel quale versa da tempo l’Amministrazione; Dalessandro (Pd) accerta che «con l’intervento di Mennuni la crisi a nostro avviso si è allargata. Inoltre visto che i quattro non sono in aula noi ci chiediamo quali siano le loro reali richieste». Anche La Cicogna partecipa al dibattito, spostando l’attenzione sul fatto che la situazione si possa trascinare in una lenta agonia, certamente deleteria per la città. Polemiche residue tra il sindaco e soprattutto il Pd, argomento le rispettive mancanze delle ultime esperienze amministrative. Giannatempo ribatte: «Noi parliamo con gli atti, andateli a guardare». I democratici ribattono: «Poca roba, i problemi della città sicurezza in testa restano immutati. Così come negli altri settori e discipline».

Alle 20 circa, è votata all’unanimità la sospensione, con la chiusura dei lavori. In definitiva, scenari ancora se non ulteriormente foschi per il sindaco, alla luce della nuova posizione critica espressa palesemente e con vigore da Mennuni. La questione pare allargare i propri confini, non più interna al partito di maggioranza relativa, ma che coinvolge anche parte dell’altra forza di coalizione. Nei prossimi giorni si seguiranno gli sviluppi: lo scenario è abbastanza complicato, ragion per cui può essere aperto a tutte le strade possibili.