“Dopo questo passaggio il congelamento di tutte le deleghe e una discussione serena sul da farsi all’interno della maggioranza. Che ognuno si assuma la responsabilità delle proprie azioni, anche, eventualmente, quella di determinare la fine di un’ esperienza amministrativa dopo un solo anno di lavoro, peraltro proficuo”

“Approviamo il Bilancio consuntivo, congeliamo tutte le deleghe assessorili e apriamo una discussione politica al nostro interno per cercare di uscire da questa impasse che rischia di creare danni solo alla città, cosa che non vogliamo assolutamente”. Così ha risposto ieri, in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Giannatempo a quei consiglieri della minoranza, in particolare del redivivo Partito Democratico, che gli chiedevano come intendesse risolvere la crisi politica apertasi nel Pdl in seguito alle prese di posizione nei confronti dell’assessore Enzo Pece di quattro suoi consiglieri, Nicola Netti, Savino Laguardia, Salvatore Morano e Gerardo Defeudis, che ieri non si sono presentati in Consiglio. “Nessuno è reticente, nessuno nega il momento difficile che stiamo vivendo, è chiaro che le cose non sono state ancora risolte – ha detto Giannatempo – altrimenti chi oggi non c’è sarebbe tranquillamente seduto al suo posto. Forse con loro non ci siamo capiti. Hanno posto un problema politico, rappresentato dal ruolo ricoperto da Pece. Un problema che ritengo sia risolto dalle dimissioni di Pece da segretario cittadino del Fli. Adesso la maggioranza ha bisogno di voltare pagina, di ritrovare la serenità. C’è, con tutta evidenza, bisogno di un confronto chiaro sulle questioni poste. Di certo, chi fa parte di una maggioranza non può permettersi di dire: questa cosa la votiamo, questa no, decideremo di volta in volta. I problemi di questa città sono tanti e tali che non possiamo permetterci lussi di questo tipo. Quel che è certo è che non ci sarà un seguito del film che ho vissuto nel mio primo mandato da sindaco. Alla gente le polemiche di bassa lega non interessano affatto. Non siamo stati eletti dai cittadini per perdere tempo. Se poi qualcuno, queste cose non le vuol capire, si assumerà la responsabilità di determinare la fine, dopo un solo anno di lavoro, di un’Amministrazione Comunale che sta lavorando per portare a casa risultati importanti, in alcuni casi già raggiunti”.

Giannatempo si è appellato per l’ennesima volta al senso di responsabilità di tutti. Ma, ancora una volta, ha dovuto constatare come questo sia una prerogativa di pochissimi degli eletti dal popolo. E in un pomeriggio utilizzato da qualcuno per portare a termine regolamenti di conti personali, al Pd congedato per via notarile il sindaco ha consigliato di non affannarsi troppo: “Non c’è bisogno che ci diciate voi di andare a casa, l’agenda non la dettate voi. Lo dice la legge che dovremo andare a casa in caso di mancata approvazione del Bilancio. C’è chi non vedeva l’ora di andare dal notaio per firmare l’autoscioglimento del Consiglio Comunale, come ha detto una persona dell’opposizione con cui si può sempre dialogare civilmente e in modo pragmatico, cioè Gianni Ruocco, e che poi è stato naturalmente definito un bugiardo da chi non ha il coraggio delle proprie azioni. In ogni caso, ricordo all’opposizione che, tranne in un’occasione, questa maggioranza ha sempre avuto i numeri”. Sulle richieste di autoconvocazione del Consiglio Comunale presentate in quantità industriale dalla minoranza, il sindaco ha detto che “non ci intimoriscono, noi andiamo avanti, noi parliamo con gli atti. Ne possono presentare 150mila, noi le riempiamo e riempiremo di argomenti”.