Carlo Dercole, di Generazione Futuro, si interroga su quale fine abbia fatto il documento sottoscritto dai movimenti giovanili circa la situazione in Piazza Matteotti, centro della movida dei ragazzi e non solo. Rivolgendosi soprattutto ad Ignazio Abatino, responsabile de La Giovane Italia, Dercole chiede cosa ne sarà di quel documento e se l’Amministrazione attuale non intenda intervenire sulla questione in maniera concreta. Di seguito la nota completa.
Ormai sono trascorsi diversi mesi dal tavolo organizzato da noi di Generazione Futuro, per discutere dei problemi di Piazza Matteotti, con tutti i movimenti giovanili. Con la collaborazione di tutti, stilammo un documento con una lunga lista di proposte per migliorare la vivibilità della Piazza. Ci domandiamo ora noi tutti; ma che fine ha fatto quel documento? Che fine hanno fatto le nostre proposte? L’amministrazione non ha ritenuto rilevante neanche una sola di quelle soluzioni? Abatino, quel documento portava anche la tua firma, possibile che non sei riuscito a farti dare delle spiegazione dal tuo assessore? E’ mai possibile che la Giovane Italia non prenda mai nessuna posizione su nulla? Condividete questo modo d’agire della maggioranza? In Piazza sono già posizionate delle telecamere, perché non sono funzionanti? Vogliamo interrogare chi di dovere su questo argomento? Se il problema è il merito, non c’è alcuna discussione su chi ce l’avrà, dato che toccherà alla Giovane Italia dialogare con il loro assessore di riferimento, pertanto gran parte del merito sarà il vostro. Siamo tutti bravi a recitare la solita filastrocca “il futuro è dei giovani”, ma se non cominciamo noi a toglierci di dosso quella scomoda, sgradevole, brutta etichetta di ragazzi che non hanno alcun peso nei rispettivi partiti politici sarà difficile che quella filastrocca diventi realtà. Dobbiamo cominciare a responsabilizzarci e smarcarci dall’ombra dei “grandi”, altrimenti corriamo il rischio di essere ricordati esattamente come loro, incapaci di risolvere i mille problemi della nostra città.