In tanti paesi, e in Italia a Roma, migliaia di persone hanno manifestato lo spirito di rivolta contro un destino di precarietà che rischia di risucchiare il senso della vita di questa generazione. A latere dei disordini, il desiderio di dissentire da certe scelte, da un percorso perlopiù obbligato, da certe condizioni. Cerignola invece festeggia con la “sagra”: oltre ogni buon gusto! Prodotti tipici come i funghi porcini (del nostro agro?), le castagne (dei nostri boschi?) e la “sola” Bella di Cerignola hanno fatto da cornice a ben altra manifestazione, che converte la promozione del prodotto locale, valore culturale, in festicciola con tanto di cantante neomelodico di rilievo. Un vero successo!
Ricostruire un tessuto culturale dilaniato da circa vent’anni di sonnolenza e (ri)pensare un valido progetto socio educativo per la città dovrebbero essere oggi tra le priorità per Cerignola. Ci si può indignare allora, ovunque e per varie ragioni?