Continuano le indagini dopo il ritrovamento di un ordigno rudimentale nel portone di una palazzina del Rione Fornaci di Cerignola, dove vivono una decina di appartenenti alle forze armate. Gli agenti del locale commissariato e della squadra mobile di Foggia hanno effettuato una ventina di perquisizioni a noti esponenti della criminalità locale. Si cerca il responsabile che nella mattinata di ieri, 8 novembre, ha piazzato una bomba artigianale costituita da un tubo di gomma di 30 centimetri contenente oltre un chilo di tritolo puro e 500 grammi di detriti di ferro. Fortunatamente, come hanno costatato gli artificieri giunti sul posto, la bomba non poteva esplodere perché l’innesco non era adeguato. A segnalarne la presenza era stato un residente della palazzina. Si tratta, come ha specificato il commissario Gianpaolo Patruno, di un fatto senza precedenti per il centro foggiano. Per questo motivo, prosegue, “non abbasseremo la guardia e continueremo con controlli a tappeto in tutta la città”. Dello stesso avviso anche il questore di Foggia Maria Rosaria Maiorino: “si tratta di un episodio gravissimo perchè ci fa capire che il livello di pericolosità è aumentato notevolmente – ha detto il questore. “Probabilmente, visto il tipo di ordigno non in grado di esplodere, si è trattato di un avvertimento. Questo però – ha concluso la stessa – ci fa capire che il lavoro che stiamo facendo a Cerignola sta dando buoni risultati e crea problemi alla criminalità”. Sulla vicenda la procura di Foggia ha avviato un’inchiesta. Per gli investigatori si tratterebbe di un atto intimidatorio compiuto dalle organizzazioni criminali messe sotto pressione dal lavoro svolto dalle forze dell’ordine.