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    Metta: “Da Palladino a paladino”

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    Pubblichiamo di seguito un comunicato stampa del Movimento Politico la Cicogna, a firma Metta, riguardante la questione inceneritore e i meriti dell’Ass. Palladino nel caso. Di seguito il documento completo.

    DA PALLADINO A……PALADINO. Mi compiaccio vivamente per la perdita di una consonante, che ha trasformato il nostro assessore Palladino, in paladino ambientalista, anti – Marcegaglia. Me ne compiaccio sinceramente. E’ la prova provata di quanto serva ad un Amministratore, che voglia essere attento ai problemi vitali della città, una opposizione, fatta e concepita come facciamo noi de La Cicogna. Ricordo, infatti, all’assessore Palladino e a tutti, che a settembre la situazione – quanto all’inceneritore di Borgo Tressanti – era questa. Le associazioni e i movimenti spontanei IGNORATI. Il Sindaco tacciava di cattiva informazione chiunque osasse discutere dell’inceneritore. “Terroristi” urlicchiava ad ogni occasione. Memorabili – e qualcuno se li ricordi,ora – due strepitose performance. Un comunicato stampa in cui si dava per persa la battaglia e si auspicavano intese con la signora Marcegaglia. Un intervento al convegno sull’oncologia – Teatro Mercadante – nel corso del quale irritò e infastidì tutti i veri ambientalisti, sottovalutando, ridicolizzando,provando a giustificare l’ingiustificabile. Negando, persino, l’incremento di patologie tumorali, che era ed è,purtroppo, sotto gli occhi di tutti. La svolta, la premessa, che ha consentito a Palladino di perdere un “L”,avvenne quando – indovinate chi? – autoconvocò il Consiglio Comunale per discutere finalmente del tema “inceneritore”. Fummo noi de La Cicogna e l’attenzione suscitata dalla nostra mozione, suggerì al Sindaco un opportuna conversione e fece scoprire al Palladino, non ancora paladino, la esistenza di questo problema. Fino ad allora era rimasto muto. La nostra mozione, approvata all’unanimità, prevedeva – appunto – il ricorso da parte della Amministrazione Comunale alla Giustizia Amministrativa. Ed anche a quella “penale”. Strada ancora da imboccare. Avessimo dato l’incarico all’avv. Esposito nell’ottobre,avremmo avuto modo di ricorrere al TAR e non solo al Consiglio di Stato. Avremmo, cioè, avuto un doppio grado di giudizio. Non solo un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica,depositato in limite mortis. Ma va bene lo stesso. Consoliamoci: almeno qualcosa è stato fatto. Abbiamo una speranza. Che sarebbe stata certezza. Lo scrive,tra le riga,lo stesso avvocato Esposito. “Quando metti mano alle carte ti accorgi che l’intera procedura non è immune da critiche e c’è stata un po’ di superficialità”. Così l’avvocato Esposito. Eliminato il “po’” – perché di superficialità nella procedura ce n’è stata parecchia – siamo completamente d’accordo. E lo stesso signor Garavaglia,della Marcegaglia Group,conferma indirettamente questa analisi. Quando dice che la procedura è durata 11 anni. Quando ricorda che solamente per avere l’AIA sono occorsi due anni. Anni durante i quali le Amministrazioni Comunali di Cerignola, compreso, dunque, il “principale” di Palladino,il possibilista Giannatempo, avrebbero potuto e dovuto prendere iniziative forti. Giudiziarie, appunto. Allora, di fianco a queste iniziative, sarebbero serviti i cortei e le conferenze stampa. Ma allora, quando governava il centro destra, taceva il centro sinistra; salvo scambiarsi di posizione, dopo cinque anni. Qualcosa è cambiato quando NOI abbiamo fatto deliberare il Consiglio Comunale. E quella sera, lo ricordo al paladino, perché in quel Consiglio c’era Palladino e non il suo omologo, La Cicogna incentrò le sue critiche e le sue recriminazioni sul verbale della conferenza di servizi in data 15 aprile 2010. Quello finale. Dove la nostra Amministrazione comparve per dire un flebile, anche se giusto, no. E basta. Le riserve, le superficialità, le contraddizioni, che emergevano da quel verbale, sono finite dentro al ricorso di Esposito. Ahh, se avessimo, allora, rappresentato le mille discrasie che ora l’avvocato Esposito ha raccolto nel suo ricorso. Peccato: allora si che Garavaglia avrebbe avuto poco da divertirsi. Ma anche ora, non tutto è perduto. Ostenta sicurezza il Garavaglia;ma speriamo che sia l’ostentazione della paura. I vizi ci sono e sono tanti. Fossero stati sollevati prima, non avremmo avuto dubbi sull’accoglimento del ricorso. Ora è più arduo, ma non impossibile. Da oggi tifiamo tutti per Esposito e per il paladino. Con l’auspicio che si rammenti qualche volta che tutto nacque una sera, in Consiglio Comunale, quando un gruppo dell’opposizione riunì il Consiglio e presentò un deliberato, approvato all’unanimità, che è la premessa di quanto sta avvenendo oggi. Quel deliberato si discusse all’una di notte, perché all’ora Palladino, non aveva ancora perso una “L”.

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