Un vento nuovo soffia sulla penisola italica. De Magistris e Pisapia stanno a dimostrarlo, con vittorie eclatanti, al limite del clamoroso. Certo non sono due candidati propriamente del Partito Democratico (anzi De Magistris è stato fortemente osteggiato dalla nomenclatura piddina di Napoli), ma è innegabile che, oggi, l’intero centrosinistra può guardare con maggiore fiducia al proprio futuro. Questo a livello nazionale. Perchè, nella nostra Cerignola, invece, in casa del maggior partito d’opposizione, l’unità d’intenti sembra davvero una chimera. E non sono le voci da corridoio o le indiscrezioni da Botteghe Oscure a confermarlo, bensì discorsi pubblici e quantomeno improvvidi. Ore 21 di domenica sera, pubblico comizio del Partito Democratico. Il consigliere provinciale, Rino Pezzano, dal palco, non esclude la possibilità di un patto di legislatura, al massimo fino al 2012: “Possiamo trovare con Giannatempo che, oggi è in forte difficoltà, due o tre grandi questioni da risolvere per il bene della città. Penso alla questione ‘sicurezza’, all”ambiente’ e allo ‘sviluppo della città’, cominciando dall’Interporto”. Semplifichiamo, in maniera brutale: Pd stampella di Giannatempo fino al 2012. Subito dopo, a prendere la parola, è l’assessore regionale Elena Gentile. Chiare e dirette le sue parole: “Voglio bene a Rino, ma noi non faremo nessun patto col diavolo”. Ipotesi e strategie divergenti, palesate, tra l’altro, in un pubblico comizio. Vabbè che la folla non era quella delle grandi occasioni, ma non ci sarebbe una ‘sezione di partito’ in cui discutere le ‘strategie di partito’?
veramente stavano una trentina di persone……un terzo erano cicognini…….
Caro Stefano la tua osservazione è quantomai giusta ma come ben sai della esistenza di una sezione di partito, come si chiamavano una volta, se ne sono perse le tracce; al comitato elettorale di via Mameli si impartiscono oramai solo ordini e desiderata di qualche potentato/a politico di turno, con una completa assenza di confronto e dibattito politico,certificando di fatto la morte stessa della politica e del ruolo che un partito come il PD dovrebbe avere,lo ricordo ai tanti che lo hanno dimenticato, è tra le prerogative politiche più importanti riportate nello statuto che lo regola.Una tra le tante conseguenze e che di domenica sera ad ascoltare la voce del PD vi erano solamente che pochi intimi ed affezionati.