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    Piano del Commercio, abusivismo e mercatini: la Confcommercio boccia l’amministrazione

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    E’ una Confcommercio sul piede di guerra quella che leva la sua voce contro l’“assenteismo delle istituzioni” e la noncuranza, da parte di quest’ultime, di suggerimenti, competenze e professionalità che potrebbero far decollare il settore del commercio cittadino. Tre gli argomenti sul tappeto: Piano del Commercio, mercatini ed abusivismo. Per ognuno dei tre punti, sul banco dell’imputati finisce l’attuale amministrazione, firmataria (attraverso il sindaco Giannatempo), il 14 marzo 2010 (in piena campagna elettorale), di un programma per la città. Che “programma” è rimasto, a detta dell’organizzazione guidata da Vincenzo Specchio, perché, appunto, mai realizzato. Ecco perché…

    Piano del Commercio “Ci siamo stancati di offrire solo pareri consultivi e mai vincolanti – afferma il segretario e responsabile comunicazione della Confcommercio Michele Granato -. Avevamo offerto al Comune la consulenza gratuita da parte dei nostri Cat, che sono uffici tecnici preposti all’elaborazione ed allo studio dei piani di Commercio. Il Piano, invece, è stato approvato scavalcandoci completamente”. Un atteggiamento che avrebbe comportato degli errori di valutazione e di strategia importanti, come ad esempio l’eccesso di insediamenti produttivi nelle zone F3: “Trentasei-trentasette nuove attività produttive, in un solo anno, sono troppe. In questo modo si è creato un eccesso di offerta” – sentenziano gli operatori del settore.

    Abusivismo ed assenza di regole Cerignola terra di frontiera, un Far West a misura di negozio o di bancarella che suscita rabbia ed indignazione. Vincenzo Cirulli, da sempre membro del direttivo Confcommercio, conosce il problema come pochi: “Oltre al solito problema di via Bologna, abbiamo l’assoluta certezza che commercianti abusivi, privi di qualsiasi regolare licenza, si siano infiltrati anche negli stands messi a disposizione dal Comune durante iniziative come quella dell’ultimo Mercatino natalizio o della Sagra della Bella di Cerignola. Casi debitamente segnalati, ma nessuno ci ha dato ascolto”. Un assenza di regole che va ben oltre il problema abusivismo e che tocca anche le condizioni e modalità della vendita dei prodotti: “Ci sono un sacco di fruttivendoli o fiorai improvvisati. La merce, spesso, è depositata per terra, i certificati sull’analisi dell’acqua in pochi ce l’hanno, le condizioni igieniche sono precarie, spesso si tratta di merce scartata dai magazzini e rivenduta in città. Per non parlare della mancata esposizione dei prezzi. Queste cose in altri centri, come Andria o Trani, non succedono perché lì i vigili sono molto più severi e frequenti sono i sequestri della merce. Così non si può andare avanti, se non interviene il Comune, denunceremo questo degrado direttamente alle autorità competenti”.

    Mercatini sotto accusa e delocalizzazione Non piacciono più i mercatini organizzati nel pieno centro della città. Sporcano, congestionano il traffico e mettono in difficoltà i negozianti del posto, già surclassati da una crisi economica che non sta risparmiando nessuno (diverse sono le attività storiche della città che hanno chiuso o stanno chiudendo i battenti, visti anche gli alti costi degli affitti dei locali). Il riferimento è ovviamente al passato mercatino natalizio (“Dovevano essere 40 stands, ne fecero 30 e se ne andarono pure prima del previsto”) e alla recente Sagra dell’Oliva. “Noi preferiremmo delocalizzare, coinvolgendo altri quartieri della città, magari quelli periferici” – afferma Michele Granato. Il riferimento va anche ad alcune esperienze del passato, come quelle dei CIV (Centri integrati di via), finanziati al 70% dalla Regione e che proprio a Cerignola, negli anni passati, avevano portato diverse centinaia di milioni con i quali creare opere di urbanizzazione tese a valorizzare aree urbane e facilitarne l’accesso per cittadini e consumatori. “Ma per fare questo serve programmazione – ripetono in coro i commercianti  -. Le istituzioni di questa città, invece, neanche ci stanno a sentire”.

    10 COMMENTS

    1. per non parlare dell’orario di chiusura e apertura dei negozi…..che schifo…non esiste un regolamento….chi apre la domenica, gli alimentari che aprono il giovedi pomeriggio…..vogliamo diventare come il nord….ma LA CONFCOMMERCIO DEL NORD TUTELA A 360 GRADI I SUI ISCRITTI ……carissimi MICHELE GRANATO E VINCENZO SPECCHIO….io ero un iscritto..ma a quando ho capito non serve a nulla essere iscritti alla confcommercio!

      • Caro Giuseppe, il nostro disappunto nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale nasce in virtù della tutela dei nostri iscritti associati. Non mi sembra che quest’azione di protesta sia mossa con altri intenti. Il solo nostro intento è tutelare la categoria dei commercianti, oltre che favorire,con azioni strategiche mirate, lo sviluppo del commercio! In questi ultimi 2 anni ci siamo sempre battuti per tutelare e difendere la categoria che rappresentiamo, muovendoci su diversi fronti e dibattendo su diverse questioni. Il piano che abbiamo sottoscritto con l’amministrazione comunale è l’esempio del nostro operato progettuale. L’accusa che muoviamo nei confronti dell’amministrazione comunale si riferisce proprio all’inosservanza dell’accordo sottoscritto pubblicamente dal Sindaco Giannatempo che non ha avuto un pratico risconto nell’applicazione degli strumenti e delle azioni individuate!

    2. La Cicogna lo sta dicendo da mesi e mesi e a giorni se ne parlerà nuovamente!!!…………e poi l’Avv. Metta e i suoi del gruppo sono dei terroristi – farabutti – allarmisti – guastatori ecc. ecc…( parole di Sindaco eh!!)

    3. Zompalanoce dice “parole di Sindaco”, perchè il Sindaco di Cerignola ha una parola?
      Le parole le hanno, le danno e le mantengono gli uomini che hanno dignità e orgoglio, che non metterebbero mai in discussione.
      Ormai il Sindaco e i suoi pochi, perchè son pochi, fedelissimi hanno identificato il gruppo de La Cicogna e i suoi appartenenti come terroristi, farabutti, allarmisti, ignoranti e incompetenti e qualsiasi cosa essi facciano non sarà mai una cosa buona e ci sarà sempre e comunque da sparargli addosso.
      Consiglio a quelli de La Cicogna di non curare le menate di sta povera gente e tirar dritto per la propria strada senza indugio perchè dal termine della campagna elettorale sono sicuramente quelli che meglio hanno fatto e stanno facendo.

    4. Nonostante un Assessore mercatale non si è ancora riusciti a dare un regolamento ed un piano commercio per il settore. Un settore “attualmente” affidato al contrabbando, al dovemo campà, tengo famiglia, se ti permetti mando “Picone”. Un bell’ ordinamento che si coniuga perfettamente con: la giungla? cos’ è questa sconosciuta!
      Le forze preposte per il controllo del territorio dovrebbero prima di tutto verificare l’autenticità dei permessi concessi a coloro che davanti alle case, nei meandri più insoliti, nelle vie e piazze. “Gli attori” di questo “mercato volante” possono effettivamente vendere i loro prodotti, hanno i requisiti voluti da un tal “Bersani” quando liberalizzò le attività commerciali, senza muovere un dito verso le “baronie professionali” pena la mancata rielezione a…………
      Non è possibile che il nostro Assessore ai Mercati non si sia ancora informato come operano i MERCATI RIONALI, ci sono aree della città “desertificate”, mentre un tempo erano il punto nevralgico del commercio ambulante e non, come: “la piazza vecchia”. Torriccelli, Fornaci, Pozzo Carrozza, Macello, Montagnola, Torre Quarto – Agraria, Convento- Mezzaluna, Scarafone-Salesiani, Piano delle Fosse- Pavoncelli, Via Madonna di Ripalta- Via Melfi. In questi quartieri, dopo selezione e verifica possono essere bonificati, anche “igienicamente” i prodotti oggi esposti “a livello di terra” con grande “sollievo” per la diossina e le polveri sottili.
      Ognuno è artefice del proprio destino. Assessore ci rifletta!

      • PERCHE’ NON PARLIAMO DELLA GENTE CHE VA A COMPRARE DA QUESTI COSIDDETTI COMMERCIANTI ALLO SBARAGLIO? LORO LO SANNO CHE QUESTI AMBULANTI NON SONO AUTORIZZATI ( VEDI I VENDITORI DI CD IN VIA BOLOGNA, I VENDITORI DI SCARPE E ABBIGLIAMENTO VARIO. PERCHE’ NON SI PENSA DI MULTARE ANCHE I CLIENTI DI QUESTI RIVENDITORI ? O SIAMO NOI STESSI CHE ANDIAMO A COMPRARE QUINDI DOBBIAMO AUTO MULTARCI ?
        PENSIAMOCI ?????????????????????????

    5. Io dopo essermi disassociato dalla confcommercio e dopo che, passati ancora altri anni, continuo a vedere schifezze, l’unica cosa a cui posso pensare è chiudere! Migliaia di euro di merce ferma, a vantaggio di irregolari, selvaggi, e farabutti vari…

      Cerignola non merita un negozio come il mio, e ai cerignolani va benissimo acquistare la merce senza etichetta, per terra, e da individui che non ottemperano ad alcun norma.

      Ma d’altronde… la cronaca continua a mostrarci quanto ci sia tereno fertile per i venditori di merce rubata, contraffatta, o scadente, che ALLA LUCE DEL SOLE ricavano MIGLIAIA DI EURO senza fatica… e magari si fanno pure la risatina quando, passando davanti alle cosiddette “attività storiche” di Cerignola, vedono i locali senza neppure una persona dentro.

      Complimenti a tutti! Associazioni di categoria, amministratori e cittadini. E meno male che nessuno può dare la colpa ai centri commerciali, perchè qua proprio non ce ne sono…

      • Non voglio entrare in questo momento nel merito delle questioni sollevate dai locali esponenti della Conf Commercio (della quale sono felice di farne parte), ma ritengo che ciò che è stato rilevato vada inquadrato in una generale insoddisfazione di coloro che lavorano nel settore privato e della produzione di merci e servizi, che sempre più lamentano una “insufficienza” nelle risposte che le Amministrazioni Pubbliche danno alla risoluzione dei tanti problemi con cui ci confrontiamo quotidianamente.
        Ne cito solo alcuni: furti e rapine, abusivismo, concorrenza sleale, crisi dell’intero settore dei consumi, degrado e abbandono in cui versa gran parte della nostra (una volta ormai) splendida città, ecc.
        Certo, il problema del rispetto delle regole è sovrastante su tutto e il dialgante abusivismo, a volte visto sotto gli occhi di tutti, ma nel contempo da molti (con grave colpa) “fruito”, è esempio vero e concreto di una inefficienza del sistema pubblico e di una colpevole partecipazione dei cittadini che lo utilizzano.
        Mi piacerebbe anche che su argomenti di questo genere, diciamo un pò tecnici, e comunque di grande importanza, coloro che esprimono il loro parere, lo facciano firmandosi, rinunciando a inutili nick name.
        Una città migliore la si può costruire con amministratori efficienti e moderni, ma i cittadini non devono mai dimenticare di fare la loro parte, rispettando in pieno le fondamentali regole di convivenza civile. Purtroppo questo non sempre succede…

    6. LA COLPA E’, COME AL SOLITO, DI NOI CITTADINI INCIVILI… SAPPIAMO CHE SONO TUTTI ABUSIVI E CONTINUIAMO AD ALIMETARE QUEL MERCATO. SE NON CI FOSSERO CLIENTI NON CI SAREBBE IL PROBLEMA. STA A NOI CERIGNOLANI GESTIRE LA NOSTRA CITTA’, PROVATE A NON ANDARE PIU’ A COMPRARE DA QUESTI SIGNORI E VEDRETE CHE NON LI VEDREMO PIU’. CIAO

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