Verranno riattivate, ha fatto sapere l’Amministrazione Comunale in un incontro con dirigenti, docenti e genitori degli alunni, per scoraggiare i tanti teppisti di cui è popolata questa città. Il Sindaco Giannatempo: “La scuola non è abbandonata a se stessa. E chi sbaglia pagherà”. Come? L’Assessore Reddavide: “Padri e madri incapaci di educare i figli metteranno mano al portafoglio per rifondere i danni provocati dalle loro creature annoiate”
Riattivazione delle telecamere, collegamento tra il sistema d’allarme e la centrale operativa della società di vigilanza “Argo” e intensificazione dei controlli da parte della polizia municipale. Sono questi i provvedimenti, comunicati ieri ai dirigenti e rappresentanti del corpo docente, che l’Amministrazione Comunale intende adottare per porre fine all’ondata di atti vandalici degli ignoti dementi che, da qualche mese a questa parte, si sono scatenati contro la Scuola Media Pavoncelli, distruggendo vetri e attrezzature, rubando di tutto e appiccando il fuoco in alcune aule. Il tutto, molte volte ad opera di ragazzini senza ancora un filo di barba ma i cui istinti bestiali si manifestano con una precocità non comune.
All’incontro, tenutosi nei locali della scuola, erano presenti anche rappresentanti dei genitori degli alunni insieme al Sindaco, Antonio Giannatempo, agli assessori Franco Reddavide, Nicola Gallo e Savino Santoro, al comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Mandrone, e ai due dirigenti comunali Clorindo Izzillo e Francesco Casamassima. Una riunione nella quale, spiega Giannatempo, “abbiamo ribadito che la scuola non è abbandonata a se stessa ma al contrario vogliamo tutelarla in ogni modo: L’uso delle telecamere ci consentirà di rendere molto più dura la vita ai malintenzionati, perché d’ora in poi tutto quel che avviene nell’area in questione sarà documentato. Chi sbaglierà pagherà”. L’assessore Reddavide dice come: “Sospettiamo che tra gli autori degli innumerevoli atti teppistici ci siano anche minorenni con meno di 14 anni e dunque non perseguibili penalmente. Nel caso in cui questi venissero colti sul fatto, ci rivarremo sui loro genitori, senza perdere un minuto di tempo. Saranno loro a rifondere interamente i danni provocati dai figli che non sono stati capaci di educare”. Un tasto sul quale l’Amministrazione ha insistito molto: “Noi faremo la nostra parte, ma siamo solo una delle tre istituzioni chiamate in causa. Le altre sono la scuola e la famiglia, che non possono rinunciare alla loro missione educativa. Ma l’appello che facciamo è rivolto in particolar modo alle famiglie: bisogna smetterla di delegare tutto alla scuola. Non ci si può lavare le mani; non si può scaricare il compito di controllare le azioni dei propri figli interamente sulla scuola e su di noi. Dico questo perché ho l’impressione che, una volta chiusa la porta di casa, molti ragazzi considerino il mondo esterno una sorta di zona franca in cui tutto è concesso perché tanto i genitori sono in altre faccende affaccendati”.
Nello spazio antistante la scuola verrà potenziata l’illuminazione; vi potranno accedere solo le auto condotte da persone disabili o che trasportano alunni disabili e quelle delle forze dell’ordine. Le mamme e i papà che, per pigrizia, invadono il piazzale con i loro mezzi, magari lasciando il motore acceso in attesa dell’uscita da scuola dei figli – mica fanno male i gas di scarico – dovranno compiere lo sforzo sovrumano di cercare un parcheggio a qualche decina di metri di distanza dalla scuola stessa. Distanza percorribile in 120, massimo 180 secondi.