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    Tra luminarie, mercatini e polemiche…ma che Natale è stato?

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    Natale, tempo di pacificazione. Dello stare insieme, ammorbidendo toni normalmente accesi durante gli altri periodi dell’anno. Un bilancio complessivo di queste feste va fatto. A livello generale, considerando tutti gli aspetti della vita pubblica di una comunità. Intrattenimento, economia, commercio, gestione della cosa pubblica. Insomma che Natale è stato a Cerignola ? A bilancio concluso, forse scopriremmo che, poi ,tanto pacificata la nostra Cerignola non è. Qualche avvisaglia l’ avevamo avuta già nel periodo prenatalizio. Sembra innocuo il Natale ed invece…Panettoni, brindisi e tombolate non sono che la faccia superficiale di un periodo che, al contrario, offre a chi deve prendere decisioni, e a chi quelle decisioni le deve contestare (ai politici insomma), mille pretesti per dividersi e polemizzare. Proviamo a vedere quello che si è fatto e quello che non si è fatto. Magari capiremo anche quello che si sarebbe dovuto fare.

    Luminarie: Palladino fa luce, la Deputazione torna a fare ombra.

    Erano state uno degli “antipasti” natalizi più piccanti. Le luminarie della discordia, su cui tante ombre sembravano essersi addensate. Ѐ stata La Cicogna, in particolar modo, a mettere in discussione entità e modalità dell’investimento. 35.400,00 per le luminarie più 9.618,00 per alberi ed addobbi. Un totale di circa 45.000 euro. Uno sproposito per molti, soprattutto alla luce di una spesa già effettuata dalla precedente amministrazione ed ammontante ad euro 26.874,00. Chi c’è tra i “molti” che contestano tale scelta? Sabino Cioffi, ad esempio, Presidente della Deputazione per la Festa Patronale. «Mi sembra oggettivamente una cifra spropositata – dichiara al Quotidiano di Foggia -. Io con quei soldi ci faccio tre anni di festa patronale. E considerando che il Comune è in uno stato di crisi economica, tale che stiamo ancora aspettando 2.000 euro di contributo per la festa della Madonna, io credo che i soldi per le luminarie natalizie non sono stati spesi nel migliore dei modi». Una denuncia sporta a bassa voce, ma non per questo remissiva quella di Cioffi: « Come Deputazione abbiamo dei debiti con i fornitori e quei soldi, uniti al contributo della Provincia anch’esso non ancora arrivato, sono necessari». Contestate, anche le modalità di selezione della ditta fornitrice, la Euroimpianti NG srl, che i “mettiani” sospettano di “favoritismo” perché di proprietà di Giovanni Nardiello, già candidato nell’Udc. Anche su questo Palladino risponde a muso duro: «Abbiamo fatto tutto secondo legge. Per la posa in opera del vecchio impianto già di proprietà del Comune, l’ufficio ha fatto una ricerca di mercato esaminando 3 preventivi  ed ha assegnato il lavoro alla EUROIMPIANTI N.G. srl per euro 12.800,00». Resta da chiarire il perché, quando la stessa ditta ha fatto notare che almeno il 20% del vecchio impianto era fuori uso, si sia appaltata l’ acquisto e la fornitura del nuovo impianto a led alla stessa EuroImpianti N.G. senza che venisse operata  una nuova indagine di mercato. «I tempi erano ormai troppo stretti per raccogliere altri preventivi. Ed il disciplinare mi consentiva l’affidamento diretto», la risposta di Palladino. E sul contributo dei commercianti ? «Ho personalmente raccolto 40 contributi da parte dei commercianti, tutti di “modesta entità”, per un totale di 1000 euro. Soldi con i quali abbiamo pagato gli artisti del Capodanno in piazza». Con la borsa larga in particolar modo i commercianti del Corso cittadino e qualcuno di viale Roosvelt, qualcun altro non ha mancato, invece, di sottolineare il ritardo con cui sarebbero state installate le luminarie., rifiutando così di apportare il proprio contributo.

    Quel mercatino davanti alla villa in versione “ghost”.

    Il “mercatino fantasma”. In molti lo hanno ribatezzato così, quello installato davanti alla villa comunale e che doveva durare dall’ultima settimana di novembre fino ai giorni immediatamente successivi all’ Epifania. Il trasloco, invece, è andato in scena in netto anticipo. Il 16 di dicembre i gazebo erano già belli e smontati. Motivo dell’affrettata dipartita? Sicuramente qualche furto pesante subito nella notte, qualcosina di più consistente rispetto a semplici caciotte e salami. Qualche ragione più “strutturale” ce la fornisce uno dei principali promotori dell’iniziativa, l’assessore alle Attività Produttive Michele Romano: «Il mercatino era stato pensato diversamente all’inizio – spiega l’assessore in quota Udc. Inizialmente ci doveva essere un turn – over tra i vari commercianti, ogni sette giorni se ne andavano alcuni e ne arrivavano degli altri. Questo per favorire un’offerta di merce il più ampia possibile. Questo tipo di organizzazione non è stata possibile anche perché ci sono state delle forti resistenze da parte dei commercianti “stabili” di Cerignola, preoccupati di vedere calare il loro volume di affari proprio per la presenza di un mercatino vario e completo. L’offerta è così stata limitata agli addobbi natalizi ed a poco altro. Ma noi non siamo Spaccanapoli. La gente, proprio per questo, dopo gli entusiasmi iniziali ha cominciato a scemare». E la fuga in avanti dei commercianti organizzati dal consorzio “Cat Confcommercio” ha comportato un’entrata minore anche nelle casse comunali. Ѐ lo stesso Romano a confermarlo: «Il contributo iniziale dei commercianti nei confronti del Comune era di 3.000 euro per 30 giorni. Essendo rimasti solo per una quindicina di giorni esso è sceso a 1.500 euro. Speriamo l’anno prossimo di riuscire ad inculcare una mentalità diversa nei cittadini cerignolani».

    CerInChristmas… il Comune c’è

    Ѐ stata una delle iniziative più riuscite del Natale cerignolano, la due giorni tra stands, mostre ed arte organizzata dall’Agenzia Apulia – Turismo e Cultura. L’11 ed il 12 dicembre la città si è riempita di mercatini, degustazioni e visite guidate. Di particolare fascino è stata la mostra dei presepi tradizionali, la cui particolarità ha richiamato anche l’attenzione di Telenorba. Eppure anche qui il velo delle polemiche è riuscito comunque a posarsi. Qualcuno in città ventilava di un disimpegno da parte del Comune nei confronti degli organizzatori, consistente nel mancato versamento di un contributo. Anche in questo caso Romano rispedisce le accuse al mittente: «Vorrei sapere chi ha messo in giro certe voci – dichiara -. Abbiamo sostenuto CerinChristmas pagando la corrente elettrica necessaria per l’intera iniziativa per un costo complessivo di circa 800 euro. Questi erano i patti iniziali e nessuno può affermare il contrario. Qualunque lamentela in tal senso è assolutamente pretestuosa».

    Prima al Mercadante…pienone di autorità.

    Il 18 di dicembre il gioiello di famiglia, il teatro Mercadante ha riaperto i battenti. Una gestione del problema, dalla tanto vituperata chiusura dello stesso alla messa in sicurezza del teatro, efficiente e puntuale, operata dal duo Giannatempo-Santoro. Si sarebbe forse potuta gestire meglio la serata inaugurale del nuovo corso, magari aderendo alla proposta de La Cicogna di favorire l’accesso a teatro dei meno abbienti. Così non è stato, anche a causa della non eccellente gestione dei biglietti, così spiegata dal Presidente della Consulta Cultura Franco Conte: « L’operazione No Autority non si è potuta realizzare per un motivo molto semplice. L’intera organizzazione del concerto è stata appannaggio di Provincia di Foggia, Prefettura e Conservatorio Umberto Giordano. Sono loro stessi che hanno gestito anche la distribuzione dei biglietti. A Cerignola sono arrivati soltanto 50 – 60 biglietti. Non si poteva certo distribuire tale modica quantità tra tutte le parrocchie di Cerignola per favorire l’ingresso dei meno abbienti».

    Capodanno in piazza, buona la prima.

    Discreto successo anche per il primo capodanno in piazza organizzato a Cerignola. Una affluenza certo non biblica in Piazza Matteotti e che è aumentata  soprattutto dopo la mezzanotte. L’evento organizzato e sostenuto dal Presidente della Commissione Cultura Gianvito Casarella e con la regia dell’ad Management Antonio Detoma, ha visto alternarsi sul palco i comici Savino&Terrafino, Pinus dj e lo speaker Ema from Ibiza, la Musica beat Anni 60 affidata ai Paipers e alla Dancing Society, ed infine , a concludere la serata, dopo le 3, la discomusic di Ben Dj. Un esperimento che potrebbe ripetersi negli anni prossimi e che rappresenta una valida alternativa al capodanno in casa o al chiuso di in locale, già presente in diverse altre realtà cittadine. Un Natale in chiaroscuro, dunque. Con luci ed ombre, come ampiamente prevedibile. Che regalerà sicuramente qualche strascico. Dove si è fatto e si è disfatto a proprio piacimento. Anche perché, parafrasando un noto spot pubblicitario, “a Natale si può”… questo ed altro.

    Stefano Campese (Quotidiano di Foggia, 09.01.11)

    3 COMMENTS

    1. Mediocre si…. Su cerInchristmas pure io sapevo il fatto del contributo… mah. Capodanno buona l’idea… e basta. tutto il resto poca roba

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