Con le prime piogge arrivano i soliti problemi in città: si spaccano intere parti del manto stradale, si spaccano i tombini intasati dalla sporcizia, si spaccano in più gruppi le forze di maggioranza. Insomma si spacca la “maggioranza” delle cose. Già la pioggia, limpida e mai doma, ripulisce la città e fa riemergere ciò che è stato mal concepito. Accade per l’asfalto poco idoneo, per i tombini poco puliti, per la maggioranza poco solida. E si svegliano i consiglieri. O forse già erano tutti svegli, e attendevano il momento giusto per intervenire.
Giannatempo vive sicuramente la pagina più difficile dall’elezione a Sindaco della città. Poco aiutato dai suoi stessi collaboratori, attaccato da coloro che fino a poche settimane fa appoggiavano incondizionatamente le sue scelte. Dissidenti da una parte, opposizioni pressanti dall’altra, la Giunta si trova chiusa in una tenaglia sempre più stretta. Anche i quadri dirigenziali cominciano a scricchiolare, sintomo di una crisi ormai piena. Cosa resta da fare? Rimpasto?
La politica si costruisce sempre su continui equilibri (precari) ma è pur vero che la parcellizzazione delle forze di governo, porta inevitabilmente allo sfaldamento totale. Questa maggioranza deve necessariamente amalgamarsi in modo da potersi mostrare solida nel tempo e procedere senza intoppi. L’alternativa infatti è la crisi e l’immobilismo del paese. La politica e i politici sono avvisati!