Il sogno è svanito: nella finale europea disputata a Kiev, la Spagna travolge 4-0 l’Italia e si aggiudica il terzo trofeo internazionale consecutivo, che si aggiunge agli Europei 2008 ed ai Mondiali 2010. Nulla da obiettare sul trionfo dei rossi iberici, i quali hanno dimostrato (una volta di più) la loro maestria tecnica e tattica dominando il gioco fin dalle prime battute; i nostri molto spenti atleticamente e non in grado di opporsi al classico possesso palla da capogiro spagnolo. La squadra di Del Bosque parte dubito più determinata e fresca atleticamente: Fabregas scocca un tiro che sibila sulla traversa ed al 14’ lo stesso giocatore del Barcellona salta netto Chielllini e serve un assist perfetto per la testa di Silva. L’Italia accusa il colpo, poi si fa vedere dalle parti di Casillas con due conclusioni di Cassano, ma nuova doccia fredda sul finire del tempo con il raddoppio di Jordi Alba, bravo a sfruttare un geniale passaggio di Xavi e a battere Buffon con la difesa azzurra scoperta. Ad inizio ripresa, Prandelli (dopo l’inserimento di Balzaretti per Chiellini) getta nella mischia Di Natale: sono dell’attaccante dell’Udinese i due sussulti in avvio, particolarmente nel doppio tentativo disinnescato dal portiere spagnolo che poteva riaprire la gara. Fuori anche Montolivo per Thiago Motta, la cui partita dura solo 5’ perché abbandona il campo per infortunio, lasciando i suoi in dieci per i tre cambi già effettuati. Il sipario scende così sull’incontro: Spagna ad amministrare il vantaggio ed Italia impossibilitata ad offendere ed in debito d’ossigeno; le “furie rosse” trovano tempo e modo di regalarsi altre due gioie in quattro minuti, firmate da Torres e Mata, fissando il punteggio sul 4-0.
Una lezione di calcio quella data dai padroni attuali del calcio mondiale, che lascia molto amaro in bocca e qualche motivo di grande insoddisfazione. Gli azzurri nel primo tempo, pur nell’evidente difficoltà fisica, hanno tenuto sostanzialmente botta, puniti da una Spagna estremamente cinica; lasciano qualche dubbio anche le scelte del ct Prandelli, sia iniziali (Chiellini non al meglio, forse andava confermato Balzaretti) che a partita in corso (l’avvicendamento di Motta, al quale poteva essere preferito Diamanti per tentare di rimettere in sesto i giochi, per quanto possibile). Comunque sia, resta un grande Europeo quello giocato dall’Italia, che cancella la magra figura sudafricana, restituendo alla nazionale una parvenza di gruppo e di gioco: la finale raggiunta è stato un obiettivo forse insperato, ma guadagnato nell’arco della manifestazione. Una base da cui ripartire c’è, bisogna innestare ora con alcuni giovani di talento la squadra per qualificarsi ai Mondiali del Brasile, tra due anni. Una considerazione sulla Spagna: il suo sistema di gioco potrà irretire, sembrare snervante, eppure da quattro anni Iniesta e compagni dominano la scena: merito di una difesa granitica ed un centrocampo di qualità e sostanza sopraffine, il meglio oggi in circolazione. I più forti sono loro al momento, l’Italia ci ha provato, ma è rimasta incornata dai tori rossi.
dovevano scendere in campo le persone più fresche:
buffon,
bonucci-barzagli-ogbonna
balzaretti-pirlo-diamanti-nocerino-montolivo
giovinco-balotelli-borini
poi nell’ultima mezz’ora, se serviva
de rossi-cassano-dinatale
“dovevano scendere in campo le persone più fresche:
buffon,
bonucci-barzagli-ogbonna
balzaretti-pirlo-diamanti-nocerino-montolivo
giovinco-balotelli-borini”
… E DA QUANDO SI GIOCA IN 12?
Ho sperato che l’Italia non vincesse proprio per evitare interventi del 118 a causa dei caroselli vari dei soliti idioti.
ho gufato come una pazza per non far vincere l’italia, non avrei mai voluto essere rappresentata da una coppa insanguinata… dove x dar spazio a questi europei si sono dovuti liberare di molti cani, una strage una vergogna
gufare? non condivido assolutamente la tua scelta anna
già forse per battere la spagna avremmo dovuto giocare in 12