Le dimissioni del vicecapo della Polizia di Stato, Nicola Izzo, sono diventate ufficiali con una lettera presentata direttamente al ministro dell’Interno Cancellieri. La decisione è arrivata a seguito delle indagini su presunte irregolarità negli appalti al Viminale.
La vicenda alle origini Il caso, scoppiato dopo l’arrivo di una missiva anonima in cui si dava per certa la connessione tra la vicenda e il vicecapo Izzo, ha portato quest’ultimo alla decisione di abbandonare il suo ruolo all’interno del corpo di Polizia statale. «Io faccio il vice capo della Polizia, mi occupo di sicurezza – ha spiegato Izzo all’ANSA -; nella gestione degli appalti non c’entro nulla. Sono sereno perché mi trovo ingiustamente accusato di fatti che non mi competono, per giunta in un esposto anonimo. Una volta chi si nascondeva dietro l’anonimato non aveva credito – commenta Izzo – e chi ha costruito questo esposto si é nascosto utilizzando la mail di persone dell’amministrazione ormai in pensione. Si tratta di elucubrazioni farneticanti – aggiunge – che comunque l’amministrazione ha fatto bene a girare ai magistrati perché vadano in fondo alla vicenda. Nell’esposto, ad esempio – spiega Izzo – si parla di una convenzione con Telecom che probabilmente non è piaciuta all’estensore della denuncia anonima. Peccato che prima di essere siglata sia stato chiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato sulla convenzione». E sul suo coinvolgimento nell’inchiesta sugli appalti per la realizzazione del Cen (Centro elaborazione dati della polizia) a Napoli, Izzo replica: «Sono stato interrogato dai magistrati una sola volta ben due anni e mezzo fa e da allora aspetto sia fatta chiarezza».
La decisione della Cancellieri «Respingo le dimissioni presentate dal vice capo di Polizia Nicola Izzo – ha spiegato il ministro Cancellieri a margine dell’assemblea dell’Interpol – perché credo che una persona non possa essere giudicata sulla base di un esposto anonimo sul quale non abbiamo ancora riscontri. Apprezzo il senso di responsabilità del prefetto Izzo – ha continuato la Cancellieri – ma ritengo che non ci siano le condizioni per accogliere le sue dimissioni. Accelereremo le indagini per avere le risultanze dell’inchiesta interna perché credo che la trasparenza sia fondamentale negli uffici pubblici e noi lavoriamo perché vengano fugati dubbi e incertezze. Non dobbiamo avere nessuna ombra».