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    Bonito torna sul congresso annullato

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    Giunge in redazione un comunicato stampa di Savino Bonito. Pochi giorni fa l’elezione, in un congresso che annunciava ricorsi sin dalla sua apertura. Poi l’annullamento del congresso stesso con le parole della Commissione di Garanzia: «con la presente si comunica che la commissione di garanzia regionale dei GD Puglia, in data 7 marzo 2012, con il parere favorevole della maggioranza dei suoi membri, ha accolto il ricorso presentato da una parte dei giovani democratici iscritti al circolo GD Cerignola e ha pertanto dichiarato nullo il congresso di circolo dei GD Cerignola, invalidando di conseguenza sia la votazione per il segretario di circolo, sia quella sulle tesi congressuali nazionali. Tempi e modi con cui il congresso di circolo dei GD Cerignola dovrà essere recuperato, saranno oggetto di discussione in una prossima convocazione della presente commissione», firmato Adriano Bizzoco, Presidente Commissione di Garanzia Regionale GD Puglia.

    Oggi la replica di Savino Bonito che, non risparmiando frecciatine a “qualcuno” (…senza far nomi però), espone le proprie ragioni. Di seguito la nota integrale.

    L’annullamento del congresso dei Giovani Democratici di Cerignola è, innanzitutto, non definitivo, dato che ci rivolgeremo alle istanze nazionali e non esiteremo a portare le nostre ottime e fondate ragioni all’attenzione massima del partito. A parte ciò qualche considerazione sul merito delle falsità che ho letto il 10 marzo. In merito al tesseramento dei Giovani Democratici di Cerignola, mi fa sorridere il sospetto, da “qualcuno” avanzato, dato che, forse sfugge a quel “qualcuno”, che il ricorso in materia indicava più di una decina di tessere false per il circolo di Cerignola, accusa smentita da successivi controlli effettuati dalle rispettive commissioni di garanzia provinciale e regionale, posto che sono state annullate tre tessere perchè non ancora perfezionatosi il trasferimento di residenza da Bari a Cerignola, quindi non perchè fossero false (parliamo di tre cerignolani, ex studenti presso l’università di Bari). Inoltre, data la giovane esperienza nel campo giornalistico di “qualcuno”, vi invito, a titolo informativo, a visionare i dati relativi al congresso che, nel 2001, si celebrò in provincia di Foggia, quindi anche nella nostra amata Cerignola. In tale occasione le tessere della provincia di Foggia si moltiplicarono all’infinito, in una delle operazioni di tesseramento più abbiette della storia del nostro partito!!!! Si vada a vedere che ne trasse vantaggio a Cerignola. Questo per dare a “qualcuno”, un termine di paragone che potrà servire in futuro. E veniamo al congresso cittadino. L’ho vinto nel modo più democratico possibile, anzi, l’unico possibile in democrazia, con il voto diretto, personale e segreto degli aventi diritto, l’unico veramente libero.

    La minoranza di Cerignola, che ha il vantaggio di aderire alla maggioranza nazionale, ha ottenuto a Bari un voto politico, perché la maggioranza della Commissione di garanzia è formata da aderenti alla mozione Raciti, la quale ha fatto valere la forza dei voti (4 a 3), non certo quella della ragione, del buon senso e della legalità, da tempo dispersi in gran parte della realtà politica cerignolana e non solo. Sul piano della legalità: l’art. 10 co. 3 dello Statuto dei Giovani Democratici (la nostra costituzione, per farla intendere agli ignoranti e per gridarlo ai faziosi ed ai prepotenti) afferma che “a tutti i livelli” quindi, in ogni occasione, se le parole hanno un senso, il segretario viene eletto con voto “personale diretto e segreto”. Ed allora, la nostra “costituzione”, l’insieme delle regole cioè che deve disciplinare la democrazia del nostro gruppo giovanile, stabilisce questa regola fondamentale, perché, come è noto, il voto palese è quello utilizzato dai dittatori, dai signorotti, dai “don rodrigo”, dai vigliacchi, dai politicanti da 4 soldi, dai mascalzoni della politica, per far valere la forza DEL POTERE PRECOSTITUITO a danno della politica pura, della politica onesta, della politica DISINTERESSATA, della politica volta al progresso della collettività e non del proprio tornaconto (non importa se economico o politico). Quindi, come può impugnarsi e ritenersi invalida una elezione suffragata dalla gran parte degli iscritti di Cerignola con diritto di voto solo perché, anzicchè il voto palese, è stato utilizzato uno strumento più democratico, più libero, più pulito?

    Ma c’è chi risponde in coro, coll’amplificazione di “qualcuno”, che il regolamento del congresso prevede il voto palese per l’elezione del SEGRETARIO. E’ chiaro che qui o si fa o si è…..!!! La norma regolamentare non può mai contrastare la nostra costituzione interna, lo statuto cioè, non può la norma regolamentare sostituire ed eliminare la regola fondamentale della nostra democrazia (il voto personale, diretto e segreto); ciò equivarrebbe ad un colpo di stato, all’avvento della dittatura dei signorotti e delle signorotte di partito! La norma regolamentare va quindi letta nel senso che, pur in costanza di una regola interna come quella secondo cui l’unico voto democratico è quello segreto, in questa circostanza particolare, quella congressuale, il voto palese è voto regolare. Ma questo non significa affatto, né può ragionevolmente significare che, se seguo la regola regina, quella statutaria, l’elezione non sia valida! E’ come se, in presenza di un concorso per il cui accesso è richiesto il titolo di diplomato, la commissione di concorso non ammettesse un laureato perché non ha depositato il diploma ma solo la laurea. La laurea è un di più rispetto al diploma, così come il voto segreto è più libero e democratico rispetto a quello palese. La verità è che Cerignola, è ormai ridotta ad essere città moribonda, dove vive e vegeta una gran parte della politica imbelle e senza idee, che ha portato il partito a questo stato  di asfissia politica, dove si impedisce ai giovani interessati alla politica intesa nel suo significato più nobile, quello volto all’interesse della polis, di crescere, di formarsi per divenire la classe dirigente del futuro. Tanto per amore di verità. Resto per questo fermamente convinto che ognuno di noi debba, disinteressatamente, battersi per far crescere Cerignola ed il Paese in cui viviamo, in nome di un ideale e nn certo per bassi tornaconti di bottega.

    2 COMMENTS

    1. Per colpa dei soliti commentatori irrispettosi ci vediamo costretti a chiudere i commenti. Redazione

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