I fatti tolgono il posto alle parole. Il fallimento annunciato dell’amministrazione Giannatempo si risolve con l’algoritmo della mescola e trova la soluzione (indolore?). Antonio ha la sua s(quadra). Ciò che resta sono i dubbi e le perplessità delle opposizioni e i piccoli focolai di malcontento tra i centristi (questa l’indiscrezione!). Romano esce dalla porta ed entra dalla finestra. Le attività produttive si ‘riducono’ ad agenzia, perdendo d’importanza probabilmente, in un territorio che chiede a gran voce sviluppo e trova (esclusivamente) staticità. L’agenzia per l’agricoltura passa di mano (da Barrasso a Specchio), forse in preparazione di nuove scusanti per settembre, quando il prezzo dell’uva ‘strozzerà’ gli imprenditori agricoli e pregiudicherà il lavoro di tanti operai stagionali. Entra Mennuni in sala giunta, vecchia conoscenza, da sempre impegnato nel mondo dell’imprenditoria, e Rosario Spione, l’homo novus. Tutto sembra essersi risolto ma rimangono aperti diversi interrogativi. Quello che per mesi ha chiesto a gran voce il Gam si farà? Pare di no, visto il mancato azzeramento della giunta e dei dirigenti. A proposito, ma voleva questo il Gam?