Avvocati di Cerignola sul piede di guerra. Tanto da chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario. A scatenare l’ira delle toghe locali è l’intenzione, da parte del governo Monti, di chiudere tutti gli uffici dei Giudici di Pace, esclusi quelli dei capoluoghi di provincia, un grande numero di Tribunali, nonché la totalità delle sezioni distaccate. Tra le vittime predesignate ci sarebbe anche l’Ufficio Giudiziario di Cerignola, avamposto di quella “giustizia di frontiera” che, proprio perchè tale, risulta essere quella più vicina alle esigenze del comune cittadino. Firmatari della missiva indirizzata al Sindaco di Cerignola, al Presidente del Consiglio comunale di Cerignola ed ai sindaci dei comuni dei Cinque Reali Siti, sono Gianfranco Dinoia (Assoforense) e Stella Vigliotti (Udai). Una preoccupazione, quella per gli uffici giudiziari locali, sancita, in maniera inesorabile, da una serie di numeri “senza appello”: 6.000 i fascicoli trattati dal Giudice di pace, nel solo contenzioso civile, nel periodo 2008-2011 (numero molto più elevato rispetto ad uffici con popolazione anche maggiore); 3200 i fascicoli trattati nel 2011 nel contenzioso civile e circa un migliaio di processi penali, alcuni di rilevante spessore criminale. Anche lo stessa “soluzione Foggia” sarebbe in realtà una “non soluzione”, visto il sovraccarico pregresso di tali uffici e l’inadeguatezza dei locali, già inadatti, in passato, ad ospitare una Sezione Lavoro. Per tutta questa serie di motivi «la tutela giurisdizionale per i cittadini del nostro territorio sarà sempre più una chimera – si legge nella nota delle associazioni di categoria -. La durata dei processi tenderà, inevitabilmente, ad aumentare. Le associazioni forensi che sottoscrivono, pertanto, chiedono al Presidente del Consiglio Comunale di Cerignola di convocare con la massima urgenza un Consiglio Comunale straordinario con la partecipazione dei Sindaci dei Cinque Reali Siti al fine di potersi immediatamente attivare per contrastare, per quanto possibile, l’ennesimo tentativo di depauperamento istituzionale della nostra città».