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    Comitato di controllo Inceneritore Tressanti. Chi rappresenterà Cerignola?

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    La questione inceneritore torna di ‘moda’ a Cerignola, e questa volta a portarla in auge non sono le opposizioni, e neanche i comitati. E’ il primo cittadino che lancia la sfida, rimarcando l’assoluta contrarietà all’apertura del Termovalorizzatore (meglio detto Inceneritore).

    Ultimi risvolti E’ di ieri un comunicato del Sindaco nel quale si legge testualmente «L’Amministrazione Comunale cederà ad un secondo esponente delle associazioni ambientaliste la propria rappresentanza nel comitato di controllo ambientale sull’attività dell’impianto di Contrada Paglia». Ciò significa che Giannatempo delegherà qualcuno che si prenderà i meriti e i demeriti, a seconda di come finirà, deresponsabilizzando l’Amministrazione. Non costruisce un quadro preciso, quanto affermato dal Sindaco, poiché con la dicitura ‘associazioni ambientaliste’, si può far riferimento alle grandi, vedi Greenpeace, Legambiente, ma anche a comitati spontanei nati per la salvaguardia del territorio, quando si poteva far poco (e non nel 2006). Quindi a questo punto sembrerebbe opportuno fare chiarezza, anche perché si sta parlando della salute dei cittadini di oggi e di domani. I dubbi si insinuano ancor di più quando, lo stesso primo cittadino, motiva la scelta di delegare a terzi: «dobbiamo riconoscere che l’esito del ricorso è assolutamente incerto, per cui dobbiamo fare in modo, lo ribadisco ancora una volta, che l’eventuale entrata in funzione dell’impianto di Contrada Paglia non determini danni irreversibili per l’ambiente e le persone». Perciò il rischio che entri in funzione l’Inceneritore è comunque reale ed esistente, e neanche le parole dell’Assessore all’ambiente Palladino, sembrano sgombrare il campo da dubbi: «Con senso di responsabilità dobbiamo renderci conto che l’istituzione di un comitato di controllo, totalmente a spese dell’ETA spa, potrebbe rappresentare il miglior strumento possibile per esercitare quell’azione di vigilanza che in casi analoghi, altrove, è mancata, creando disastri ambientali irreversibili». Tuttavia si tratta di un organo che avrebbe la funzione di rappresentare gli interessi delle parti in causa. Ma se 2 sono ‘ambientalisti’ e gli altri 2 sono Comune di Manfredonia e ETA stessa, in situazione di decisione come si giunge ad una maggioranza? 2 a 2 non è pareggio?

    Interrogativi A questo punto sorgono più dubbi sul problema inceneritore, e si susseguono le domande: perché delegare dei membri altri rispetto all’Amministrazione comunale? E perché si decide di delegare solo ora? Una concertazione univoca tra istituzioni associazioni e comitati non sarebbe stata utile prima? E soprattutto per associazioni ambientaliste s’intendono i comitati? Se si, stiamo dando per buone le conoscenze sul tema ambiente da parte dei membri dei comitati: ma per costituire un comitato ambientalista sono necessarie delle conoscenze specifiche? Non è che per caso, come in molti sospettano, si sta cercando di scaricare l’eventuale responsabilità, civile e politica, ai membri di qualche comitato spontaneo?

    Il solito Metta e la solita politica Abbiamo anche ascoltato le parole di uno dei fautori del No all’Inceneritore, già dalla scorsa campagna elettorale, Metta, il quale ci ha detto: «Mi aspettavo che il Comune di Cerignola si facesse rappresentare da un ingegnere ambientale con gli attributi, da un professionista del settore. Invece opta per una totale deresponsabilizzazione, in perfetto stile Giannatempo, lasciando che i cittadini credano che si stia vigilando, invece, come per la Ladisa, non si sta facendo nulla. Non voglio essere io quello cattivo, ma so per certo che i dati sui quali lavorerà questa commissione saranno forniti dall’ETA. Il controllato fornisce i dati, e finanzia, il controllore. Un paradosso a cui La Cicogna fin dal primo momento ha detto no». Tuttavia anche gli altri due gruppi d’opposizione paiono essere contro questa decisione dell’Amministrazione. Magari domani, in consiglio, uscendo fuori tema, se ne sentirà parlare.

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