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    Gianni Ruocco: “Spending Review…cosa cambia in Farmacia”

    Pubblicato il

    «Pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 173 del 14 agosto ed entrato in vigore, con un tempismo degno del miglior stratega della tensione, il giorno successivo ossia il giorno di ferragosto, la legge di “revisione della spesa” ha gettato nella confusione più totale, medici, farmacisti e pazienti, soprattutto i più anziani, che hanno visto stravolte le proprie consuetudini terapeutiche». Con queste parole Gianni Ruocco, Consigliere comunale d’opposizione, nonché Farmacista, analizza i mutamenti in ambito medico e farmaceutico della cosiddetta “Spending Review”, legge voluta e attuata dal governo Monti. Ma vediamo, a detta dell’esponente cerignolano, cosa accade realmente dal 15 agosto.

    «1) Il medico è obbligato a prescrivere il farmaco equivalente indicandone sulla ricetta il nome chimico ma solo per le nuove terapie Esempio: al sig Rossi, visitato il giorno 15 agosto viene diagnosticata l’ipertensione; il medico decide di prescrivere un farmaco (Norvasc 10 mg); scriverà sulla ricetta rossa SSN, il nome chimico del principio attivo: Amlodipina besilato mg 10; in farmacia il cliente paziente riceverà il farmaco equivalente al minor costo.

    2) Terapie già in atto, nulla cambia Il sig Verdi è in cura da 6 mesi per l’ipertensione con Norvasc 10 mg, il medico continua a prescrivere Norvasc 10 mg. In farmacia il cliente viene avvertito che esiste anche l’equivalente per il quale non è dovuta alcuna quota di compartecipazione alla spesa e, a questo punto, lo stesso cliente può scegliere il farmaco di marca, per il quale paga la differenza, o l’equivalente dove non paga nulla.

    3)Nuova terapia: sceglie il medico Il medico decide in ogni caso, anche per nuova terapia, di prescrivere un farmaco di marca. Esempio: Norvasc 10 mg, sulla ricetta prescriverà sempre il nome chimico Amlodipina besilato 10 mg seguito dal nome commerciale Norvasc 10 mg e dalla clausola non sostituibile”, giustificando brevemente la scelta (ad esempio: possibile intolleranza ad eccipiente diverso). In questo caso il cliente in farmacia riceverà il farmaco di marca senza avere la possibilità di scegliere l’equivalente.

    4) Decide il paziente/cliente Il medico prescrive per una bronchite, nuova patologia, un antibiotico iniettabile il ceftriaxone 1 g, il paziente in farmacia chiede se esiste il farmaco di marca, in questo caso il Rocefin da 1 g, e sceglie di utilizzare quest’ultimo perché lo ha già usato o per altro motivo, il farmacista consegnerà il farmaco di marca facendo pagare al cliente la differenza».

    Queste le sostanziali novità che, in ogni caso, riguardano solo i farmaci inseriti nella lista di trasparenza AIFA, ovvero, come ci spiega il dott. Ruocco, «farmaci per i quali esistono equivalenti a prezzo più basso», mentre per gli altri farmaci nulla cambia. Così come nulla cambia qualora la terapia sia già iniziata prima del 15 agosto. In conclusione, il Farmacista, ci spiega come, più comunemente, la legge non vada a ledere i diritti a una buona salute del cittadino ma, piuttosto, indurre a un risparmio sostanziale le famiglie italiane. «Lo spirito della legge – prosegue Ruocco -, a mio giudizio confusa e pasticciata, è quello di spingere all’uso dei farmaci equivalenti che, va sottolineato, sono in tutto uguali a quelli di marca, ma la stessa legge sostanzialmente non produce nessun effetto di risparmio reale per il SSN in quanto, come sopra evidenziato, le differenze di costo tra farmaco di marca ed equivalente, sono tutte e sempre a carico del cittadino». Tanto rumore per nulla quindi…? «Sinceramente penso proprio di si – conclude Gianni Ruocco -. Comunque l’invito ai cittadini è quello di chiedere ulteriori e più dettagliate informazioni al medico ed al farmacista che sapranno, come sempre, tutelare al meglio la salute pubblica».

    17 COMMENTS

    1. Basta lobby! Basta vacanze e congressi inesistenti ! E’ ora di dire basta alle lobby e alle caste! Diamo informazioni giuste! Grazie dott. Ruocco!

    2. Occhio Francesca che chi ha scritto l’articolo fa parte di una lobby che è quella dei farmacisti!

    3. E basta con la generalizzazione che vuole chiunque appartenente ad una lobby. Imparate a distinguere le persone e non a giudicarle in base al lavoro che fanno. Beppe Grillo vi ha confuso i pochi neuroni che avete. Il Dr. Ruocco ha scritto un articolo chiaro e semplice. Basta complottismi spiccioli. Conoscete e poi giudicate!!!

    4. Ne stanno parlando tutti i giorni alle TV locali, non ha fatto che replicare ciò che sapevamo, e allora? SIAMO ABBASTANZA INTELLIGENTI PER NON POTER CAPIRE CONCETTI ELEMENTARI!
      Piuttosto, si faccia sentire più spesso, e non per farmaci e farmacia, ma di una opposizione che porti a qualche risultato.
      Scommetto che se non veniva fuori questa cosa, l’avremmo sentita alle prossime elezioni Comunali, e non mi venite a dire che è una provocazione.
      Xxxxxx
      TANTO QUESTI LI CONOSCIAMO TUTTI MOLTO BENE. E non mi venite a dire o a rompere perchè e per come. APRITE GLI OCCHI GIOVANI, ALTRIMENTI FARETE TUTTI UNA BRUTTA FINE.

    5. Lascia perdere le benedette Medicine, non hai proposto un bel niente, da quando stai sulla poltrona, mo te ne esci con una notizia che bene o male sappiamo.
      Xxxx
      NON SI CAPISCE PIU’ NIENTE!!!!!!
      Riflettete gente, riflettete gente questi sono una massa di TRADITORI, ecco perchè poi nascono le GUERRE.

    6. UE””’ VULT e GER

      A noi servono i fatti e non le informazioni sulle medicine!!
      Cosa credi che siamo stupidi??
      Questi signori Politici, sia della maggioranza che della minoranza, ci palleggiano capito????

      A meno chè tu sia un parente, voglio precisare che non ce l’ho con il dottore, ma con tutto il sistema politico.
      Qui non si costruisce nulla, e non si mette in pratica nulla di tutto ciò che è stato detto e promesso sui palchi.
      Non abbiamo tanto bisogno dell’aiuto dei POLITICI, quanto della certezza del loro aiuto.

      VERGOGNA!

    7. Ragazzi lo volete capire che ognuno tira l’acqua nel suo mulino??????? Destra sinistra centro sono tutti uguali.xxxxxx Dai su TAM TAM

    8. Carissima Redazione,
      avete cancellato frasi non offensive ,ma che informavano i giovani sprovvisti di notizie, e che vivono in buona fede.
      Devono sapere le tante verità e non limitarsi secondo me , alla lettura di determinati articoli pilotati dai signori politici.
      Altrimenti poi nell’esporre le loro idee si ritroveranno fuori tema.
      Questo è il vero gioco dei Signori Politici.
      Grazie.

    9. Vabbè Redazione, ma non puoi definire Gianni Ruocco “Consigliere comunale d’opposizione”…E’ un sostenitore di Giannatempo…come Tonti e Dalessandro!!!
      Due dei tre consiglieri, nei punti de Consiglio Comunale dove il Sindaco non ha i numeri, magicamente, spariscono!!!

    10. Vorrei rispondere allasig.ina francesca che la di là del facile populismo qualunquista , vorrei affermare che al dilà della seria professionalità del dr. Ruocco vi garantisco anche politica bisogna spiegare alcune cose del frarmaco generico o detto equivalente. Il prodotto “generico” o “equivalente” (introdotto dall’art. 130, comma 3 della L. 28.12.1995, n. 549) è un medicinale definito come equivalente” capace cioè di determinare nell’individuo una concentrazione e un comportamento del principio attivo del tutto simile a quello del prodotto originale il cui brevetto è scaduto. Il termine “generico”, è stato inteso dal pubblico come dequalificante: Per questa ragione i prodotti “generici” sono stati ridefiniti “medicinali equivalenti” (L. 149 del 26 luglio 2005) riprendendo la definizione scientifica di “bio-equivalenza”. L’articolo 10, comma 5, lettera b) del decreto legislativo 219/06, norma italiana di attuazione di una direttiva comunitaria, definisce il medicinale generico come “un medicinale che ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa (+ /- 20%) di sostanze attive e la stessa forma farmaceutica di un medicinale di riferimento nonché una bioequivalenza con il medicinale di riferimento dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità”.

      In Italia Il prezzo al pubblico dei medicinali generici, per legge è stabilito in almeno il 20% in meno (spesse volte molto di più) rispetto al medicinale di riferimento. Per i medicinali in Classe A (mutuabili) il prezzo è contrattato direttamente con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che, negli ultimi anni, ha proposto prezzi sempre più bassi rispetto al previsto. Dal 2007 in poi, i medicinali generici hanno ottenuto spesso un prezzo pari al 50% rispetto al medicinale di marca corrispondente. I medicinali di Classe C (cioè a pagamento) hanno un prezzo stabilito liberamente dall’azienda, purché sia, appunto, almeno del 20% più basso rispetto all’Originale.

      Dal 1º settembre 2001 in Italia, si può sostituire, in casi particolari, la prescrizione di una specialità medicinale con un suo equivalente medicinale generico, se disponibile. Il Sistema Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni, paga lo stesso prezzo sia per i generici, sia per le copie, che per gli originali. L’eventuale differenza di costo è a carico del paziente.

      La Produzione Oggi, provengono dall’India l’80% dei farmaci dei programmi internazionali di accesso alle terapie anti-aids in 115 Pae-si a basso e medio reddito. Provengono dall’India anche l’80% dei farmaci che le organizzazioni mediche e umanitarie come MSF utilizzano nei Paesi di loro intervento (Waning 2010).
      Anche molti farmaci per l’ipertensione, antibiotici, antidiabetici vengono prodotti in Slovenia, croazia ecc., e se và peggio in qualche scantinato di Napoli o Forcella.

      Esistono generici di molte classi di farmaci: cardiologici, antinfiammatori, antibiotici, antidolorifici e sono presenti generici di farmaci in Classe A e in Classe C.

      Due medicinali sono bioequivalenti se le concentrazioni ottenibili nel sangue dopo somministrazione sono all’incirca le stesse. Sotto il profilo della sicurezza occorre però fare attenzione alla eventuale presenza di eccipienti potenzialmente allergizzanti e quindi sensibili per alcuni pazienti, come per quelli intolleranti al lattosio (noto carrier farmacologico).

      Generico e specialità bioequivalenti possono avere una dosaggio del principio attivo del +/- 20 % : per esempio se il dosaggio della specialità è 100 mg il generico può contenere 80 o 120 mg.
      Poiché la bioequivalenza dipende dall’assorbimento, possono essere bioequivalenti anche prodotti in forme farmaceutiche diverse, per esempio bustine e compresse, compresse effervescenti e capsule.
      Medicinali bioequivalenti hanno lo stessa equivalenza terapeutica.
      Se la quantità di un farmaco +è ridotta del 20% in un soggetto che fà terapia antibiotica due volte al giorno o terapia per la pressione o per il diabete, assume circa il 60% del farmaco in meno, ecco le resistenze agli antibiotici o il ripeteere della terapia con aumento dei costi e in termini di salute peggioramento per le terapie prolungate . a Cerignola diciamo come spendi mangi, se spendi poco i risultati sono quelli , cioè risultati piuttosto scarsi. Poi il Farmacista, non parlo di Ruocco, per vendere il farmaco generico, dice che non ha il farmaco o è la ste4ssa cosa, forse perchè acquista il generico a quintali e peso e non a confezione. Inoltre in un momento di crisi le case farmaceutiche hanno licenziato professionisti dopo venti anni di carriera e trovarsi a 50 anni con le pezze al culo non è bello ne dignitoso, perchè le case farmaceutiche dei generici non hanno neanche gli informatori medici, ma vanno direttamente dal farmacista e non dal medico che non conosce nemmeno il farmaco che il paziente assume. Chi ha figli laureati si vede mortificato dal licenziamento di ragazzi che hanno studiato per 10 anni e poi cacciativia, perchè ripeto le case farmaceutiche pagano i pochi collaboratori come le ragazze del GM.
      I farmacisti facessero i farmacisti, i Medici i Medici e i Politici se ci riescono di non sparare cazzate, perchèla spesa saniitaria non sono i farmaci ma la costruzione di ospedali che si costruiscono e non si sono mai apert, guardassero gli appalti nella sanità, Scusatemi per lo sfogo

    11. e io mi dovrei fidare del farmaco che mi consiglia il farmacista???è chiaro che mi consiglierà nn quello che costa di più, ma quello che LUI paga di meno aderendo a svariate offerte dei depositi da cui si serve. e datemi retta il loro guadagno è SPROPOSITATO – anche il 70% in più (a farmaco). Lasciamo stare va, e fanno anche sciopero…..CHE S PASS!!!!

    12. e dire che si passano le farmacie di generazione in generazione …. Ma quando finirà sta storia? Quando un politico di sinistra proporrà una legge che permetta ad ogni dottore in farmacia, dopo un giusto tirocinio, l’apertura libera di una farmacia, attività che oggi è preclusa solo ai ricchi? Dott . Ruocco perchè non chiede al suo partito di proporre una legge di questo tipo?
      Sono queste le notizie che vogliamo leggere non le ovvietà per imbecilli!

    13. ovviamente volevo dire il contrario.. l’apertura di una farmacia è preclusa a chi non ha il papà che gliela lascia in eredità o a chi non ha i parecchi euri per acquistare la licenza quando se ne rende disponibile una!

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