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    Lettera aperta del Direttore

    Pubblicato il

    Carissimi lettori, cittadini di Cerignola e non, politici e gente comune, mi rivolgo a tutti voi per comunicarvi una questione che sento il dovere, civile e professionale, di dover evidenziare e portare alla conoscenza di tutti. In queste ultime settimane, stanno comparendo su alcune pagine facebook di utenti privati delle foto, o meglio degli evidenti fotomontaggi, che ritraggono alcuni politici locali in chiave ironico-satirica. Le foto originali, sulle quali poi sono state apportate le modifiche, provengono dal quotidiano online lanotiziaweb.it, scattate da noi e marcate col logo del giornale. A tal proposito, quindi, mi vedo in dovere di specificare quanto segue: Le foto in oggetto, seppur contrassegnate con il logo de lanotiziaweb.it, non sono in alcun modo frutto dell’attività di questa testata giornalistica.

    Perciò, a nome mio, Direttore Responsabile, dell’Editore, del Caporedattore, del Web-Master, dei Responsabili dei vari settori, e di quanti collaborano ogni giorno alla realizzazione del giornale informativo lanotiziaweb.it, prima testata on line ufficiale della città di Cerignola, prendiamo le distanze da quanto si sta diffondendo nel Social Network Facebook e specifichiamo che chiunque ha fatto e continua a fare uso di quelle foto si assume la piena e completa responsabilità di quanto realizza.

    Daniela Giordano
    Direttore Responsabile

    12 COMMENTS

    1. Il diritto di cronaca e di “critica”, contestualizzato e indirizzato ai soggetti realmente protagonisti delle questioni, si chiama, secondo crismi di dialettica politica democratica, “satira”.
      Quando invece si utilizza il web, per diffamare con enunciati menzogneri, battutine di basso lignaggio o fotomontaggi neanche originali, ma scopiazzati come al solito da altre strutture editoriali, ciò è “sciacallaggio”.
      Se poi qualche “solito noto” lo fa con il presupposto, di innescare nella collettività mediatica al “suo” seguito, sentimenti di indignazione nei confronti dei “suoi” avversari, creando i presupposti di una falsa impunità enunciativa, questo è “incitazione alla diffamazione” specialmente se proveniente da un “addetto ai lavori”.

      • “un cttadì”, l’avvuc’t s’ stè mangiann la ch(a)p, anduein che stè pnzann? ma chi sarà stu brutt abbestje ca screiv d’stà man’r e m’vè’ nghoul f’nangh a m(e) , ca so du m’stir !!!

    2. voi continuate così, se qualcuno prende queste iniziative sono responsabilità sue, e di cui non avete minimamente colpa.

    3. Purtroppo caro Direttore, loro sono fatti così, “i soliti noti”, abituati a denigrare tutti e tutto, a fare teatrini e show in piazza , detrattori come il loro guru, scopiazzatori e senza idea alcuna, come hanno fatto con il vostro materiale fotografico, così un tale che si chiama lemma ha scopiazzato integralmente un articolo da un giornale firmandoselo e pubblicandolo sul sito del movimento di cui fa parte, ma chi lo conosce bene, sa che non è farina del suo sacco, ma noi dobbiamo accettarli così come sono, poveri e inconcludenti, ormai sono stati sgamati più di una volta (vedi lenoci) e hanno perso totalmente la loro credibilità, qualora l’avessero mai avuta. Pazienza Dottoressa Giordano , tanto chi semina vento , raccoglie tempesta….

    4. Caro Direttore non stupirti del plagio che sistematicamente ti viene perpetrato, da adepti del Movimento Politico “La Cicogna”, costoro, fatto salvo il caro “Frango” sono il “Nulla”.
      Ti racconto l’ultima, è stato pubblicato nella bacheca del MPC un articolo del 28 Novembre a firma di tale, Giuseppe Lemma. Mi sembrava di aver già letto quanto enunciato e con l’aiuto del PC rintraccio un articolo del giornale “Italia Oggi” intitolato “Riscossione locale a due vie dal 2013″a firma di Francesco Cerisano che recita:

      O la gestione diretta delle entrate o un
      Consorzio partecipato dall’Anci che si av-
      varrà di Equitalia per la riscossione coatti-
      va. Dal 1° luglio 2013 i comuni italiani non
      `avranno altra scelta. In 5 pagine di emen-
      damento al decreto salva-enti locali (dl
      n.174/2012) all’esame delle commissioni
      affari costituzionali e bilancio del senato,
      i relatori Carlo Sarro (Pdl) e Carlo Pego-
      rer (Pd) hanno scritto una vera e propria
      riforma della riscossione locale che vedrà
      insieme l’Associazione dei comuni e la so-
      cietà guidata da Attilio Befera. Equitalia
      non abbandonerà dunque i comuni e in
      questo modo scongiurerà gli eventuali esu-
      beri di personale (circa 1.500 dipendenti)
      che avrebbe dovuto fronteggiare. Mentre
      l’Ami, che stava pensando di mettersi in
      proprio per gestire le entrate dei comuni e
      a questo proposito aveva costituito la so-
      cietà Anci riscossioni con tanto di partner
      privato già individuato (il gruppo Enginee-
      ring, in cordata con Poste Tributi), manter-
      rà un ruolo di coordinamento dell’istituen-
      do Consorzio nella speranza, si augurano
      i sindaci, di
      poter arriva-
      re a imporre a
      Equitalia meto-
      di «più umani»
      di riscossione
      coattiva (que-
      sto è sempre
      stato l’auspicio
      del presidente
      Graziano Del-
      rio ). Il consor-
      zio gestirà dun-
      que le attività
      di liquidazione,
      accertamento
      e riscossione
      volontaria di
      tutte le entra-
      te comunali. La
      riscossione co-
      attiva resterà
      invece prerogativa di Equitalia che potrà
      continuare a usare l’«arma» dell’iscrizione
      a ruolo. I rapporti tra Equitalia e il Con-
      sorzio saranno regolati da un’apposita con-
      venzione che, quanto alla remunerazione,
      prevede quale limite massimo il rimborso
      del costi medi di produzione «stimati per
      le analoghe attività normalmente svolte».
      Per l’esercizio delle proprie funzioni, come
      detto, il Consorzio prenderà in carico
      personale in sovrannumero delle società
      del gruppo Equitalia impiegato nella ri-
      scossione per conto dei comuni e il perso-
      nale dell’Anci che per professionalità risul-
      ta «più adatto a garantire l’operatività del
      consorzio». La scelta del consorzio come
      detto non sarà obbligatoria. …..etc……etc….

      Confrontatelo e la copia quasi integrale dell’articolo pubblicato dall’Assessore “Ombra” al Bilancio Lemma, della presudo-giunta “Metta” nel portale web dell’MPC.
      Allora è un vizio, già l’Assessore “Ombra” alla P.I. Lenoci aveva fatto la stessa cosa, giorni addietro.
      Siete letteralmente ridicoli. Sapete solo plagiare e niente altro.
      Ora capisco perché il guru “Metta” è alla spasmodica ricerca di nuove reclute, anche tra i banchi della maggioranza, vedi l’accorato invito rivolto a…. Carbone, Allamprese, Bombino, Morano……. …etc. etc..
      Dì la verità caro “Frango”, ti sei accorto di quale pasta ti sei contornato. Mi rendo conto d’altronde, che se non fossero tanto mediocri, come potrebbero sopportare e plaudire le c……..te che gli propini costantemente ?
      Ora mi rivolgo al popolo del web, immaginate che questa gente improvvisata e sprovveduta si propone di guidare l’Amministrazione Comunale di Cerignola fra circa due anni.
      Popolo sovrano, salvaci dagli asini presuntuosi e incompetenti……… perché di loro è pieno il mondo e ….”Frango” ne è ben a conoscenza……..!!!!!!!

      • Ragazzi la mia curiosità mi ha portato ad indagare oltre, e indovinate cosa ho riscontrato ?
        L’indefesso Assessore “ombra” al Bilancio della pseudo-giunta “Metta” era recidivo. Infatti il sedicente Assessore ha copiato anche l’articolo pubblicato nel portale del MPC del 20 Novembre.
        Ebbene sì, pensate che l’articolo denominato “Tesoretto ai comuni, sarà svuotato in un batter d’occhio. E’ una presa in giro” di Andrea Recaldin edito dal giornale “La Padania” è stato copiato integralmente dall’edizione del 16 Novembre.
        Di seguito il testo integrale :

        Tesoretto ai Comuni, sarà svuotato in un batter d’occhio È una presa in giro
        Il Fondo anti-dissesto introdotto dal governo stanzia 548 milioni di euro ma saranno gli Enti locali più popolosi
        a trarne vantaggio: Napoli, Reggio Calabria e Catania in testa
        Fondo anti-dissesto, recentemente intro-dotto dal Decreto Leg-ge 174/2012 ed isti-tuito con lo scopo di supportare gli enti in difficoltà finanziaria, ha poche set-timane, ma il suo destino (e la sua disponibilità!), appare
        già più che segna-to. È abbastanza facile im-maginare, infatti, quanti, e soprattutto quali, saranno Il
        provvedimento poteva funzionare ma i criteri di accessibilità hanno guastato tutto Vi accederanno solo in 500
        e il contributo che potrà essere richiesto sarà pari a 200 euro per abitante i Comuni che cercheranno di
        accedere al piccolo te-soretto costituito dall’ul-tima manovra legislativa del Governo. All’interno del noto provvedimento e che rivede, in più parti, numerosi aspetti degli enti locali, infatti, l’Esecutivo ha istituto un apposito
        “salvadanaio” per consentire agli enti che hanno deliberato la procedura di riequilibrio fi-nanziario di poter
        effettua-re parte dei pagamenti. Lo strumento, per l’appunto, è il “Fondo di rotazione per la stabilità
        finanziaria” e che stabilisce come lo Sta-to possa concedere a que-sti Enti anticipazioni per sostenerne il
        risanamen-to. Un salvagente che, al-meno nel 2012, dispone di ben 548 milioni di euro e oltre 400 per il
        successivo biennio. Peccato però che nel cor-so dell’esame del provve-dimento in Commissione questo
        piccolo tesoretto sia stato rivisto dallo stes-so Governo che ha appor-tato due importanti (e fon-damentali!)
        modifiche ai criteri di accessibilità. La prima, infatti, ha limi- tato l’accesso a questo Fondo ai Comuni con una
        popolazione superiore ai 20.000 abitanti, pari, in tutta italia, a poco più di 500 enti, e riducendo cosi in modo
        netto la platea di coloro che potrebbero ac-cedere al Fondo. La seconda, invece, pre-vede che il contributo
        che potrà essere richiesto da ciascuno dei Comuni che accederanno al Fondo sa-rà pari a 200 per ciascun
        abitante dell’ente; una ci-fra raddoppiata rispetto al- la prima versione del De-creto che invece recava un
        contributo/abitante di 100 euro. Il combinato risultato delle due modifiche apportate al testo originario è
        chiaro: il Fondo è per pochi, e tra il manipolo di eletti che vi accederanno, la possibi-lità che i Comuni
        maggiori, ovvero quelli più popolosi, possano svuotare total- mente il Fondo è più che concreta. Un binomio
        di correzioni estremamente pericoloso, quindi, anche alla luce del fatto che, dati alla mano, la sofferenza
        finanziaria maggiore oggi si registra nei Comuni di dimensioni medio-piccole, dove il pe- so dei tagli ai
        trasferimenti erariali si è fatto più sen-tire e dove le leve su cui poter mantenere in equi-librio i sempre più
        fragili equilibri di bilancio sono, evidentemente, ridotte. Interessante, poi, andare a vedere quali siano oggi
        questi “grandi” Comuni che potrebbero accedere alle risorse del Fondo! Nessuna sorpresa, a ri-guardo: una
        accurata ras-segna di settore, infatti, ci ricorderà come Reggio Ca- labria sia sull’orlo del ba-ratro, Napoli con
        l’acqua alla gola e come Catania, ancora una volta, stia per >La sofferenza finanziaria maggiore oggi si
        registra nei Comuni di dimensioni medio-piccole, dove il peso dei tagli di trasferimenti erariali si è avvertito
        gravemente e dove le leve di bilancio sono ridotte A discapito dei cittadini alzare bandiera bianca, sommersa
        da qualcosa come 700 milioni di euro di entrate non riscosse. E non a caso, i nostri rap-presentanti, in sede
        di analisi del provvedimento in Commissione parla-mentare, che avevano fiu-tato da subito l’imbosca-ta,
        hanno cercato di di-sinnescare il pericolo che un salvagente per tutti si trasformasse nell’ennesi-mo
        strumento assisten-zialista per i soliti noti, presentando una serie di richieste di modifica con-tro queste
        disposizioni. «Peccato che il Governo avesse già bene in mente dove voleva arrivare – ha affermato il
        deputato le-ghista Roberto Simonetti -e che non abbia mini-mamente accolto nessu- no dei nostri numerosi
        emendamenti finalizzati a rivedere l’impianto di que-sta norma. Cosi come si presenta oggi, il Fondo, infatti,
        non è più uno stru-mento di supporto per tut-ti, ma il solito artifizio ita-liano creato ad hoc per salvare
        qualcuno che nel corso degli anni ha sper-perato denari pubblici». Curiosità: il provvedimento nel quale il
        Governo in-serisce questa norma, è stato voluto dallo stesso Governo per responsabi-lizzare maggiormente,
        nel-la gestione delle risorse pubbliche, gli amministra-tori locali. Non proprio tut-ti, però..

        Ragazzi …..pensate che a questo punto ho il terrore di indagare oltre…..
        “Frango” ma a chi affidi la tua reputazione……???????

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