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    Minervini: Molfetta rischia di finire in provincia di Foggia

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    In un comunicato stampa l’assessore Guglielmo Minervini manifesta le sue perplessità: “Il sindaco rischia di portare Molfetta in provincia di Foggia”. Il consiglio comunale sarà chiamato a decidere l’adesione all’area metropolitana di Bari che Azzollini osteggia sperando di rientrare nella Bat, ormai soppressa. L’alternativa sarebbe la capitanata. L’assessore chiama in causa consiglieri e cittadini. “Molfetta provincia di Foggia? Sembrava una battuta e invece non lo è”. L’assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini interviene sulla delicata questione del riordino delle province, previsto dal governo con il decreto sulla spending review, in fase di attuazione in Puglia attraverso la cabina di regia sulle autonomie locali. “Scegliere, come si ripropone il sindaco nel prossimo consiglio comunale, di non aderire all’area metropolitana di Bari – spiega Minervini – nell’ipotesi migliore significherà rimediare una gratuita brutta figura, nell’ipotesi più paradossale un’inclusione nella provincia di Foggia”.
    Infatti, secondo i criteri territoriali e demografici stabiliti dalla legge, la Provincia della Bat e la Provincia di Bari non esisteranno più, nè potranno altri Comuni accorparsi per tenere in vita le province abolite. A partire dal 1 gennaio 2013 esisteranno solo l’area metropolitana di Bari e la provincia di Foggia (oltre a sud alle due province Taranto-Brindisi e Lecce). I Comuni hanno facoltà di decidere la propria appartenenza, la cui scelta rientrerà nel Piano di riordino che le regioni comunicheranno al governo entro il 24 ottobre. “Il sindaco di Molfetta – spiega Guglielmo Minervini – nel maldestro tentativo di salvare la Bat sembra non conoscere quello che il senatore presidente della Commissione bilancio del Senato conosce bene, perchè lo ha votato. Cosa poi Molfetta c’entri con Foggia è una domanda legittima che tutti i cittadini si staranno ponendo. Eppure rispondevi non è difficile, basta andare ogni mattina alla stazione ferroviaria per osservare qual è la direzione di viaggio di migliaia e migliaia di molfettesi. Solo la sconcertante fantasia del sindaco senatore può pensare di strappare Molfetta dal suo tessuto per immaginarla nel sistema della capitanata. Ancora più sconcertante è che pensi di produrre questo strappo epocale con una semplice delibera di consiglio piuttosto che con una vasta consultazione referendaria, del cui esisto scontato è facile fare previsioni. E se non bastassero le ragioni della storia si potrebbero facilmente aggiungere quelle della finanza, alle quali il sindaco senatore è molto più sensibile. Basta appena scorrere, infatti, le linee della nuova programmazione dei fondi europei 2014/2020 per scoprire la centralità dei grandi nodi urbani metropolitani nelle politiche europee. Ma, com’è noto, le risorse che derivano dalla capacità di fare sistema con un territorio non interessano il sindaco, che sta facendo dell’isolamento di Molfetta la sua priorità”.
    “Il costo di questo isolamento – conclude Minervini – è ormai insopportabile. Voglio sperare che i Consiglieri comunali non si assumano la responsabilità di passare alla storia come colpevoli di questa follia. Se ciò dovesse accadere sarebbe ora che i cittadini, anche con una iniziativa referendaria, riprendano la parola”. (tratto da L’altra Molfetta)

    3 COMMENTS

    1. Aboliamo tutte le province.
      Non servono ad una mazza.
      Meno enti intermedi meno poltrone inutili occupate da pseudo amministratori di se stessi

    2. Bravo, anzi bravissimo….
      Comunque la provocazione di far rientrare Molfetta nella provincia di foggia è una barzelletta divertentissima!!
      Foggia e provincia dovrebbero diventare un immensa area rurale e quelli che la governano dovrebbero essere delegati a zappare le terre del tavoliere e a pascolare le pecore e mucche del gargano!

    3. Oltre a Molfetta vogliamo pure TRANI prov.(FG).
      Visto che l’Avv. PECE ci aveva promesso il MARE, e non è stato di parola.
      Che ne dite??????

      DA DOMANI SCIOPERO GENERALE.

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