Ci sono volute tre ore di interrogatorio ma alla fine ha confessato. Samuele Caruso, il 23enne che ha ucciso ieri a Palermo Carmela Petrucci, sorella della sua ex fidanzata, Lucia, ha ammesso sia l’aggressione che il delitto. L’arresto, avvenuto ieri presso la stazione ferroviaria di Bagheria, a pochi chilometri dal capoluogo siciliano, è stato possibile grazie all’esame dei tabulati del suo cellulare, che ha permesso di individuare gli spostamenti del giovane. La confessione davanti il pm Caterina Malagoni dopo il lungo interrogatorio.
La vicenda Secondo le prime ricostruzioni, il giovane e la sorella della vittima avevano avuto una relazione di un anno alla quale Lucia Petrucci aveva posto fine. Ma l’ex fidanzato non si sarebbe mai rassegnato alla decisione della giovane che avrebbe continuato a molestare e a contattare per farle cambiare idea. Le due sorelle, uscite da scuola, avrebbero visto da lontano, mentre tornavano a casa, l’aggressore e avrebbero citofonato chiedendo al fratello di aprire in fretta il protone. Ma Samuele le avrebbe raggiunte: la vittima avrebbe cercato di proteggere la sorella facendole scudo con il suo corpo e avrebbe ricevuto le coltellate più violente. A trovarle riverse a terra, due magazzinieri di un supermercato collegato all’androne del palazzo dove è stato consumato il delitto. Durante l’interrogatorio sembrerebbe che il ragazzo abbia confessato di aver perso la testa per la fine del rapporto con Lucia e che sia arrivato a compiere il gesto dopo la fine della storia con la ragazza, risalente alla scorsa estate.
Sulla sua pagina facebook si legge: «Se potessi esprimere un desiderio ed avessi la certezza che venisse realizzato, non chiederei né soldi né ricchezze, non chiederei un amore, perché un amore si conquista, non chiederei di essere felice per sempre, perché non riconosci la felicità se non provi i dispiaceri..chiederei soltanto la salute per le persone che amo perché l’unica cosa che non puoi pochi giorni fa cambiare è la perdita di qualcuno che ami».
Il destino a volte è crudele.
Mi associo al dolore, che ha colpito questa povera famiglia.
Per il Ragazzo:
Puoi suonare il campanello ma entrare nella vita di qualcuno solo se ti apre la porta; dunque non fare mai l’errore di entrare senza bussare, neanche se quella porta dovessi trovarla aperta, la presenza non va imposta, nelle stanze del cuore ognuno porta chi vuole.
Stupido ignorante, assassino.
“nelle stanze del cuore ognuno porta chi vuole”…belle parole, quanto hai ragione!! Bravo Tam Tam 🙂 condivido
Non il carcere,ma una piazza publica piena di giovani.
Questo e cio’ che meriti caro mio.
La vita e un dono.