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    Parla Maurizio Pallante: «Grillo mi ha tagliato fuori»

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    «È possibile che Casaleggio possa aver avuto un ruolo». Parla lentamente pesando le parole, Maurizio Pallante, 65 anni. Oltre dieci libri all’attivo, consulente del sindaco di Parma Pizzarotti, è considerato un guru da ambientalisti e movimenti civici. La “decrescita felice”, un’economia dove il Pil non segni la dittatura dello sviluppo, è il suo pallino da sempre. Normale che collaborasse da vicino con Beppe Grillo: se si cerca sul blog più letto d’Italia, si trovano almeno 10 pagine di contenuti legati alla decrescita. Ora i rapporti tra i due si sono raffreddati e in questa intervista a tutto campo, Pallante dà i suoi consigli ai Cinque Stelle («Più lavoro sui contenuti») e racconta due episodi finora rimasti inediti: lo “stop” di Grillo alla sua candidatura in Piemonte nel 2010 – anche se la richiesta era arrivata dai gruppi locali – e un episodio riferito al VDay2 di Torino quando Di Pietro era ministro, Casaleggio lavorava per l’Idv ed era meglio non affrontare la questione Tav.

    Pallante il vostro è un movimento politico?
    No, è scritto nel nostro statuto che “Il movimento per la decrescita felice” non si presenta alle elezioni: siamo un pensatoio che produce proposte da portare nelle istituzioni.

    Quando ha conosciuto Grillo?
    Era il 1994, non era in campo come oggi ma nei suoi spettacoli stava già virando su contenuti politici.

    Che rapporto avevate?
    Io, come altri, gli davo dei consigli: ho elaborato per lui proposte su energia e rifiuti. A volte, durante qualche spettacolo, dava un piccolo spazio anche a me.

    Avete continuato anche quando sono nati i meet-up?
    Sì, abbiamo fatto nel 2006 “La scienza in piazza”, una serie di iniziative in giro per l’Italia durante le quali Grillo dava la parola ad una serie di tecnici: cercavamo sempre di parlare anche della realtà locale.

    Poi il primo Vday e la nascita del 5Stelle.
    Ho fatto due o tre passaparola sul blog, ho partecipato a moltissime iniziative locali del movimento e sono intervenuto al primo vDay del settembre 2007.

    Il 25 settembre 2008 arriva il secondo vDay e lei, seppur invitato, non parla. Cosa avrebbe detto?
    Mi ero preparato sulle politiche amministrative e contro le grandi opere. Le due questioni hanno un legame molto stretto ed essendo a Torino non potevamo non parlare della questione Tav. Però nessuno affrontò l’argomento e il mio intervento slittò fino a saltare. A quanto mi risulta, venne fatto anche rimuovere uno striscione contro l’alta velocità.

    Tra i Cinque Stelle gira la voce che lo stop venne da Casaleggio: ai tempi curava la comunicazione di Di Pietro, ministro delle Infrastrutture fino a pochi giorni prima e schierato per il sì alla Tav.
    È un ragionamento plausibile. Ma io i retroscena non li so e preferisco mantenere un atteggiamento di servizio: non ho ambizione politiche e non mi sono posto la domanda. Ciò detto, può essere che sia andata così.

    Nel 2010 arrivano le Regionali e dal Movimento Cinque stelle Piemonte le arriva la richiesta di correre come candidato governatore per la regione.
    Venne a trovarmi un gruppo di ragazzi rappresentativi delle realtà piemontesi: avevano la stessa età dei miei figli e suscitarono in me una spinta etica a non abbandonarli. Ma visto che lo statuto del mio movimento non prevede nostre candidature dirette, presi tempo per riflettere.

    Come andò poi?
    Organizzai un incontro con la mia associazione che mi lasciò libero di decidere. Poi mi chiamò Grillo.

    Per dirle cosa?
    Che lui preferiva portare dei giovani nelle istituzioni e che, vista la mia età, sarebbe stato meglio tenere il mio ruolo di suggeritore. Accettai, anche perché questa richiesta si conciliava con i miei dubbi.

    Le suonò come un aut-aut?
    Ai tempi eravamo amici e quindi tra amici e si può parlare con chiarezza.

    I suoi rapporti con Grillo come sono adesso?
    Non più così frequenti come erano in precedenza: lui ha fatto una scelta più caratterizzata politicamente.

    Cosa pensa del ruolo di Casaleggio?
    L’ho visto solo una volta ma so che è molto presente nel movimento e che ha un rapporto privilegiato con Grillo. Eppure un partito che probabilmente avrà il venti per cento dei voti, deve avere un gruppo dirigente più allargato.

    È d’accordo con le battaglie a 5Stelle?
    Oggi in Italia c’è uno scollamento molto forte tra elettorato e politico e questo potrebbe portare a una deriva autoritaria. Grillo con tutti i suoi limiti suoi contenuti, sta dando un orientamento di carattere democratico a quello che potrebbe diventare autoritario. Ciò detto ho la convinzione che ci sia bisogno di maggiori sforzi sui contenuti che ora come ora appaiono insufficienti.

    In che senso?
    Quando si fa politica dall’opposizione si può anche essere molto tranchant, se invece si comincia ad entrare nelle istituzioni bisogna approfondire nel merito e dare gambe concrete alle proposte, un conto è quello che fa Pizzarotti e un conto fare quello che fa il consigliere piemontese Davide Bono: uno è al governo l’altro all’opposizione.

    In questi giorni si è parlato molto di Giovanni Favia.
    L’ho sempre trovato un ragazzo intelligente, brillante e capace di svolgere il ruolo politico che ricopre.

    E l’esperienza di Pizzarotti?
    Insieme a Loretta Napoleoni e altri abbiamo offerto la nostra disponiblità gratuita. Nel mio caso vado a Parma una volta a mese con altri amici del movimento della decrescita: stiamo cercando di realizzare progetti che mostrino la nuova politica all’opera a cominciare dalla razionalizzione energetica di alcuni edifici.

    Un’ultima domanda. La decrescita ha fan che la vedono come una prospettiva inevitabile e detrattori che la giudicano luddista. Come risponde lei?
    La Grecia per esempio è in piena decrescita ma per niente “felice”? Si confondono decrescita e recessione, ma non sono la stessa cosa. Per fare un esempio, se prendiamo due persone che non mangiano quanto vorrebbero, e uno lo fa perché non ha i soldi mentre l’altro perché ha bisogno di fare la dieta, non stiamo parlando della stessa cosa.

    da Pubblico del 20 settembre 2012

    3 COMMENTS

    1. BRAVA PERSONA – BRAVO CITTADINO e TRA CITTADINE-I..
      E’ UTILE LEGGERE nel suo blog ed UTILIZZARLO.
      ANCHE a CERIGNOAL ..=..”URGENTE CONCRETEZZA con-per la CITTADINANZA”… BUONA SALUTE

    2. Pallante non dice di “essere stato tagliato fuori”. Non serve a nulla strumentalizzare. A Cerignola poi.

    Comments are closed.

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