Si terrà giovedì 3 maggio all’Ex Opera il convegno sul tema “L’Albergo Moderno, una partita ancora aperta”. Ad organizzare il pubblico dibattito alle 18.30, la Giovane Italia con la collaborazione del Popolo della Libertà di Cerignola. Lo scopo, quello di inaugurare un ciclo di eventi previsti a maggio, e focalizzare l’attenzione su 4 temi: urbanistica e centro storico, ambiente e raccolta differenziata, sviluppo e intrattenimento, sport e partecipazione. Si parte dalle proposte per il Borgo Antico. Introduzione del coordinatore giovanile del Pdl, Ignazio Abatino, e saluti del sindaco Antonio Giannatempo. A seguire, gli interventi di Donato Calice (imprenditore proprietario della struttura abbattuta), Angela Bruno (che a breve alla Terra Vecchia aprirà un ristorante), Savino Bonito (movimento giovanile del Pd) e Paolo Vitullo (capogruppo comunale del Pdl). Invitati, l’assessore all’Urbanistica, Francesco De Cosmo ed il dirigente comunale Clorindo Izzillo. Spazio anche ad interventi dal pubblico. Previsto un minuto di silenzio, per onorare la memoria di Romano d’Antonio, coordinatore di Msi, An e Pdl, scomparso venerdì scorso.
A seguire, il dibattito sull’argomento, a quasi 4 mesi dall’abbattimento dell’albergo fatiscente. “Sarà l’occasione per tornare tra la gente – spiega Abatino – e sentire gli umori della città, a due anni dall’insediamento di questa amministrazione”. La struttura all’ingresso del Borgo Antico sarà oggetto di un primo approccio. “Nelle settimane successive – continua Abatino – ci occuperemo di ambiente e raccolta differenziata, di sviluppo e cultura, e infine di sport. Lo faremo possibilmente all’aperto, a contatto con i cittadini, inaugurando una formula nuova, a metà tra il comizio e il confronto. E ci sposteremo nei quartieri, sfruttando le tante piazze ed i giardini della nostra città”. “Partiamo dall’Albergo Moderno – fa eco Vitullo – perché riteniamo sia una delle priorità per un quartiere che non può continuare a tollerare quelle macerie. I quasi 100 giorni già trascorsi dall’abbattimento sono un tempo sufficiente per elaborare un’idea, pur embrionale, su quello che deve venire lì”. Due le strade principali da seguire: “Chiedere al privato di riedificare l’albergo, secondo quanto prescritto dal Pirp – continua Vitullo – oppure consentire al privato di recuperare la legittima volumetria altrove, riservando all’ingresso della Terra Vecchia una piazza monumentale degna di un centro storico”.
Potrebbe essere l’inizio di processo virtuoso. La conservazione fine a se stessa è un danno, anche ambientale paradossalmente. Invito gli addetti i lavori e gli amministratori a leggere un articolo nell’ultimo Casabella (811) che precisa e charisce una volta per tutte il ruolo deleterio dei tanti enti che vincolano, bloccano, negano. Due foto splendide della Piazza del Campo a Pisa, la prima con la sola basilica, la seconda con la Torre e il Camposanto: la seconda immagine (cioè l’attuale piazza, meravigliosa) non ci sarebbe mai stata se a quei tempi fossero esistite le Soprintendenze. Spettacolare ricerca che mette in crisi la tiritera accademica del costruire nel costruito (se ne parla da una 40ina di anni ormai) e l’intera cultura storicistica e conservatrice che ha letteralmente fermato la cultura architettonica e artistica italiana al 1940 circa. Da allora nulla più. L’Italia è scomparsa dal panorama culturale mondiale, e ci culliamo nel nostro straordinario patrimonio storico-artistico, senza essere neanche capaci di renderlo reale “valore”, culturaleprima di tutto, economico secondariamente.
perchè non fare una bella variante al PRG e costruire al parco della Rimembranza? ci vorrebbero una quarantina di appartamenti lì. che ne dite? magari un centro commerciale, ah?
Egregio Ingegner Amato nessuno discute le sue disquisizioni sul recupero di una zona fatiscente e con edifici pericolanti, ma quello che si chiede la gente comune e come mai altri edifici seppur pericolanti di quella zona o limitrofi non possono essere abbattute o subire modifiche sostanziali, mentre l’albergo moderno addirittura abbattuto, la legge e le normative sono uguli per tutti o solo per alcuni, per il resto potrei essere d’accordo con Lei.
A me il resto interessa. Tutta la questione giuridico-politica la lascio a chi se ne Deve occupare (magistratura) e a chi se ne Vuole occupare (Cicogna, Pdl, Pd, Fli, ecc). P.S. Sono un architetto.
non è esattamente il mio mestiere, però provo a ragionare. credo che da un punto di vista del progetto non basta guardare solo al “vuoto” dell’ex albergo moderno. la terra vecchia, tutta l’espansione sette-ottocentesca, sono ormai zone stratificate di saccheggi e di bruttezze fuori da qualsiasi minimo discorso sull’architettura e sull’urbanistica (quante volte Gerardo ci siamo chiesti il senso della struttura del mercato coperto di Via Vittorio Veneto, ecc…), sinceramente a me certi proclami di “ricostruire l’albergo oppure fare una piazza monumentale” mi preoccupano, per carità massimo rispetto di ogni proggettista, ma io credo ancora nei “piani”. cosa ci facciamo, nella migliore delle ipotesi,con una piazza monumentale di accesso al “nulla” ed al degrado? giusto due tre locali da movida. Io sono daccordo sulla farragginosa e cupa azione vincolistica, come dicevamo scherzando oggi Pier Luigi Nervi sarebbe stato disoccupato, ma non dobbiamo dimenticare la fatica del Mestiere, scavare scoprire disegnare luci, scenari e prospettive di modernità. Riempire vuoti, con o senza volumi il risultato può essere ugualmente abberrante, senza riferimenti al disegno di una parte di città, che reclama e merita di essere progettata con tutti gli strumenti della cultura architettonica contemporanea, gioca solo e sempre a favore di chi della cultura architettonica si è fatto “sciacqui” di bocca, ma non per cattiveria semplicemente perchè fanno un altro mestiere, come me d’altronde……ciao ge