Porte aperte fino ad aprile. Poi chi c’è c’è, chi non c’è non c’è. Spira proprio vento di elezioni imminenti a Cerignola, a guardare le manovre in atto in casa del movimento politico “La Cicogna” che ha iniziato la campagna acquisti, dialogando, a destra e a sinistra, con le “energie migliori” dei partiti incancreniti e con la società civile propriamente detta. Il traguardo, apparentemente, è lontano, ma il 2015 è dietro l’angolo per il leader Franco Metta. Ha annunciato nei giorni scorsi che sta già lavorando a una bozza di programma amministrativo e politico che sottoporrà per la “pubblica e collettiva discussione” ad associazioni, partiti politici, semplici cittadini, al fine di raccogliere adesioni, ma anche “emendamenti, proposte, suggerimenti”. Un programma elettorale a più mani, incardinato su una visione di sviluppo e di gestione della cosa pubblica che parte dal basso e si nutre dei contributi degli amministrati. Della categoria dei professionisti che si tengono fuori dalla politica per la cattiva opinione che hanno dei politici di professione, e che invoca la partecipazione del mondo del volontariato sociale e dell’associazionismo appassionato. Un progetto che potrebbe assorbire anche il Renzi pensiero che si fa timidamente strada in alternativa ai bersaniani convinti, annettendo finanche quei dissidenti piddini che si sono ribellati all’imperante diktat gentiliano e fanno quadrato attorno a Rino Pezzano, ispirati dal giudice di Cassazione Francesco Bonito a dare alle stampe il foglio “Il democratico”, per mettere nero su bianco la frattura insanabile. Un progetto che già vanta la partecipazione ufficiale di Fli, salvo ripensamenti last minute dell’eurodeputato Salvatore Tatarella che ha indicato nel movimento politico all’opposizione “l’unica strada possibile per la governabilità”. La benedizione arriva anche da Onofrio Giuliano a nome e per conto, evidentemente, degli interessi organizzati di cui è portavoce il presidente di Confagricoltura, mentre il sindaco di Bari, Michele Emiliano, twitta con Metta: “Quando organizziamo la campagna per le regionali?”. Si parte dal bottino di ottomila voti e passa, tutti pronti a salire sul carro dei vincitori. Il percorso è parallelo per quanti si incamminano oggi, in piena apertura, ma senza intromissioni nella formazione della squadra di governo del Metta bis. Come per la prima candidatura datata aprile 2010, anche per la futura, a sostegno del progetto del “Rinascimento per Cerignola” ci saranno i volti e i nomi della giunta, da ufficializzarsi prima della scadenza elettorale: Quel governo ombra che prese forma dal motto infranto, il S’ò f’è (“Si deve fare”) che non si è fatto. Ne facevano parte Tommaso Bufano (candidato assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici), Giuseppe Lemma (candidato assessore al Bilancio e Patrimonio), Lucia Lenoci (candidato assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione), Antonio Lionetti (candidato assessore all’Ambiente e Sicurezza), Davide Pizzolo (candidato assessore alla Sanità) e Maria Raddato (candidato assessore alle Politiche sociali). Nel governo ombra bis, l’Attacco ha provato a immaginare chi resta. O quali le sostituzioni e nuovi ingressi possibili, in tono fantapolitico e visionario. Secondo indiscrezioni raccolte, l’ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Giannatempo, non disdegnerebbe la partecipazione all’esecutivo cicognino, per ricoprire lo stesso incarico abbandonato anzitempo, in aggiunta all’Urbanistica, da sottrarre a Bufano che rimarrebbe ad ogni modo nella rosa dei prescelti. Potrebbero restare confermate nella versione “cinque anni dopo” del governo ombra de “La Cicogna”, le deleghe affidate a Lenoci, Lionetti e Lemma, mentre ai consiglieri che si sono distinti per competenza e impegno, Michele Monterisi e Loredana Lepore, potrebbero essere affidate, rispettivamente, le deleghe alle Attività produttive e Personale e Contenzioso. A Luca Colopi, presidente della cooperativa sociale “Di Benedetto” che si è avvicinato al movimento politico per dare il suo contributo da esperto del terzo settore, potrebbe andare il governo delle politiche sociali, mentre al giovane Carlo Dercole di Generazione Futuro, che con il leader del movimento politico intrattiene corrispondenze di amorosi sensi, potrebbero essere affidate le deleghe allo Sport e Politiche giovanili.

tratto da l’Attacco, 19-10-2012, Roberta Fiorenti