In queste ultime settimane, percorrendo le strade di alcuni rioni della città, tra cui il Macello, la Montagnola, Santa Barbara, si sente un forte odore nauseabondo di fogna. Chiaramente i primi ad accorgersene sono stati i residenti, che hanno effettuato numerose segnalazioni agli organi preposti. In realtà la causa sarebbe il depuratore, sito in zona Torre Quarto, in questo periodo messo a dura prova, e per più ragioni. Infatti, come ha affermato l’assessore all’ambiente Stefano Palladino, «invece di depurare solo e soltanto i liquami provenienti dalla fogna nera, ha dovuto fronteggiare anche gli scarti di alcuni frantoi e di alcune cantine, non preventivamente ripuliti, che hanno finito per alterare il normale processo di depurazione». Con lo stagnamento, a cielo aperto, di tale putridume si è quindi verificato il conseguente fenomeno del cattivo odore nell’aria. Inoltre, «esistono delle norme di legge – continua Palladino – per cui le aziende, come ad esempio i frantoi, devono necessariamente dotarsi di impianti di depurazione per ripulire gli scarti prima dello smaltimento nella fogna nera».

In città gli organi preposti, Assessore all’Ambiente in primis, ma anche forze dell’ordine, stanno attuando delle manovre di controllo. Tuttavia, conclude il titolare della delega all’ambiente, «abbiamo inviato una lettera a tutti gli imprenditori affinché questi ultimi controllino i propri impianti di depurazione interni e il fenomeno si attenui nel più breve tempo possibile». Le ragioni di questa operazione diventano oggi ancor più importanti se si tiene conto di un aspetto per nulla secondario: i liquidi “depurati” prodotti dall’impianto periferico cerignolano finiscono in mare. Quindi: esiste un rischio inquinamento ambientale per le zone marine vicine? Nulla di confermato, ma il sospetto e il dubbio sono sempre in agguato.