Una città con una discarica. Una città che avrebbe regolarmente dovuto ospitare i rifiuti di 9 comuni. Una città che grazie a pezzi di carta ospita i rifiuti di una trentina di comuni circa. La pattumiera, una delle due, di Capitanata. Questa è Cerignola oggi. In più si sta facendo il possibile per circondare l’agro, quasi tipo muraglia cinese, di impianti ‘che bruciano’. Che bruciano ogni cosa (compreso salute e futuro).
L’architetto Vasciaveo, amministratore delegato di SIA, conferma che l’impianto di biostabilizzazione della Forcone-Cafiero non sopporta il carico di rifiuti che invece giunge quotidianamente in discarica (400 invece di 250 circa). Contravvenendo allora ad una procedura obbligatoria, l’immondizia, così com’è, va direttamente in discarica. Il tutto condurrà ad una saturazione del neo inaugurato V lotto nell’arco di circa due anni.
Foggia vive beata con la sua Amica. Nessun altro comune dauno si sogna di individuare un luogo per una nuova discarica. La provincia, in religioso silenzio, non alimenta il dibattito intorno al problema rifiuti. Nessun amministratore parla di rifiuti seriamente, magari proponendo soluzioni. Ma ancor peggio, a Cerignola nessuno rifiuta quei rifiuti. Perché? Semplice, rifiuti ha un sinonimo nel politichese: denaro!
..”CITTADINE-I.” …FINALmente