Il calcio non è una scienza esatta, è risaputo: non sempre chi merita ed è migliore dell’avversario vince e tale considerazione si è fatta strada ieri, nella quarto di finale dell’Europeo tra Italia ed Inghilterra. Gli dei del pallone però hanno voluto premiare gli azzurri, che hanno dominato in lungo e in largo Terry e compagni -catenacciari come non mai- riuscendo a prevalere soltanto alla lotteria dei calci di rigore. Una partita subito intensa, con il palo clamoroso di De Rossi e la parata tutta istinto di Buffon su Johnson; Italia sempre al comando delle operazioni, nonostante una difesa compatta ed arcigna dei “leoni” bianchi, fioccano occasioni con Balotelli che ha però le polveri bagnate. Il copione non cambia nella ripresa ed anche nei supplementari, ma gli uomini di Prandelli non sfondano, colpendo un altro legno con Diamanti e vedendosi annullare una rete per fuorigioco millimetrico di Nocerino.

Dunque, rigori: entrambe le squadre non hanno avuto nel recente passato grande fortuna; i tifosi incrociano le dita. Balotelli realizza, così come Gerrard: Montolivo calcia fuori il secondo rigore e comincia a serpeggiare un po’ di preoccupazione, ma una legge non scritta del calcio afferma che (di solito) chi sbaglia il primo rigore poi vince. Rooney a segno, poi il penalty di Pirlo, che con il “cucchiaio”, beffa il portiere Hart e da lì la ruota gira a favore dell’Italia: traversa di Young, Nocerino gol e Buffon intercetta il tiro di Cole ed infine Diamanti spiazza il numero uno inglese regalando la semifinale. Una prova di grande carattere e di qualità quella offerta dai nostri giocatori ieri, sempre concentrati ed in palla: sarebbe stato un delitto uscire dopo una tale prestazione. Tuttavia, le note stonate giungono da qualche infortunio e da una sterilità offensiva che non ha permesso di chiudere (e con scarto importante) la contesa anche entro i classici novanta minuti. Il ct Prandelli soddisfatto: «Grande partita, ci abbiamo messo il cuore, il carattere e le idee. Metto l’accento sullo spirito del gruppo: contro una grande squadra siamo stati bravi a non farli ripartire». Adesso, il prossimo scoglio è la Germania in semifinale: giovedì 28 la classica del calcio mondiale aprirà un nuovo capitolo. La storia insegna che nelle grandi competizioni abbiamo sempre sbarrato la strada ai tedeschi, ancora scottati dal ko in semifinale, sei anni fa, nel Mondiale giocato in casa. La formazione di Loew è davvero temibile e parte favorita, ma lo spirito di sacrificio e la voglia di combattere saranno le carte da giocare per gli azzurri, potendo contare su un morale molto cresciuto in seguito al passaggio del turno di ieri sera. Dopo il punto più basso della sua storia in Sudafrica, l’Italia del pallone è fra le prime quattro in Europa: un buon segnale per il movimento calcistico nostrano; d’ora in poi però, non si escludono ulteriori soddisfazioni.