Che strana città che è Cerignola. Un giorno si inveisce contro l’antagonista (credendosi di pari valore) per poi elogiarlo il giorno dopo, nella speranza che la sua ascesa giovi anche agli interessi propri, per poi tornare, a sconfitta avvenuta, a rimarcare la propria contrarietà all’operato del personaggio in questione. Questo è accaduto nella scena politica locale all’indomani delle scorse governative, e continua purtroppo a serpeggiare anche in altri ambienti, apparentemente lontani dalla politica.
Succede, come è fisiologico, che qualcuno possa dimostrare il proprio dissenso per l’operato di questa Redazione, ad esempio; l’importante, come cerchiamo di rimarcare a ogni occasione, è che si rispettino le persone nella loro singolare dignità, oltre che ovviamente nella loro attività lavorativa. Si diventa oggetto di discussione nei social e in riunioni tipo ‘compagni di Baal’, o in adunanze con il ‘Gran Maestro d’Oriente’. Nulla di strano, fino a quando non si trascende in offese personali che nulla hanno a che vedere con la critica legittima. Esiste una sostanziale differenza tra la critica, intesa come diritto di critica, l’offesa, intesa come incapacità di intraprendere un dialogo costruito dati alla mano, la diffamazione, quale elemento finalizzato alla distruzione di qualcosa di non gradito. Esiste, inoltre, il diritto di cronaca, quello che ogni buon giornalista deve rispettare, tralasciando il modus operandi dell’esaltato di turno. Quello, si sa, è come un fuoco di paglia, si spegnerà da solo molto prima di quel che si crede.
Noi preferiamo rispondere a tutto questo marasma, a questo magma che troppo spesso si trasforma in melma, con l’attività quotidiana di informazione imparziale e il più possibile professionale (con tutti i limiti che la giovane età e la poca esperienza possono dettare), realizzata con l’entusiasmo e la voglia di imparare ma soprattutto di informare, contribuendo in modo significativo a quella pluralità d’informazione che tanto bene fa alla democrazia. Chi crede di poter accentrare il potere mediatico nelle proprie mani, evidentemente, ha sbagliato epoca. E se così non fosse, siamo onorati di essere ‘esclusi’ da certi giochini, ricordando l’insegnamento latino “A nemico che fugge ponti d’oro” (Scipione l’Africano).