Un tirocinio formativo di 12 mesi come misura alternativa alla detenzione per favorire il reinserimento sociale di 20 persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà personale. E’ il progetto che l’Ambito Territoriale di Cerignola, insieme al Consorzio Elpendù (soggetto attuatore del progetto) e alla Sia, che fornirà supporto organizzativo, realizzerà a partire dal 23 settembre, sfruttando le opportunità offerte da una iniziativa della Regione Puglia, l’Avviso Pubblico 6/2011, con il quale la Regione stessa intende perseguire le finalità previste dall’Asse III Inclusione Sociale del P.O. FSE Puglia 2007/2013 e contribuire al conseguimento dell’obiettivo prioritario “Poverty/social exclusion”. Un piano declinato all’interno della nuova “Strategia Europa 2020”, che prevede di diminuire il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale e per la cui realizzazione la Regione si affida ai 45 Ambiti Sociali Territoriali presenti nel suo territorio. Così come gli altri, il progetto riguardante l’Ambito di Cerignola – del costo di 227.968 euro – è finanziato per il 50% dal Fondo Sociale Europeo, per il 40% dal Fondo Rotazione quale contributo pubblico nazionale, e per il restante 10% dalla Regione.
Stamane, in una riunione tenutasi nella sede del Cercat, a Cerignola, l’Ambito ha definito operativamente i dettagli dell’intervento. Le 20 persone in questione – 10 a Cerignola, 4 ad Orta Nova, 2 a Stornara, Stornarella e Carapelle – saranno impegnate da lunedì prossimo nella raccolta differenziata dei rifiuti nei diversi comuni. Per quanto riguarda i dieci soggetti destinatari dell’intervento nel territorio di Cerignola, la competenza della scelta è toccata agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna di Foggia e Bari, per il tramite della Magistratura di Sorveglianza. “E’ un modo per agevolare il loro ritorno nella comunità civile – spiega il Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo -. L’obiettivo di questo intervento è dunque creare le condizioni per favorire l’inclusione sociale di persone che evidentemente si sono macchiate di colpe anche gravi, evitando che rimangano esposte al rischio della precarietà e della marginalità”. “A mio avviso – sostiene l’assessore ai Servizi Sociali Rosario Spione – il lavoro all’esterno delle carceri per il recupero spirituale e sociale dei detenuti è il vero unico antidoto alla sfiducia che regna intorno a questo mondo. Le persone a cui viene data l’opportunità di ricostruirsi una vita, lo dicono lo statistiche, scelgono in massima parte di non tornare a delinquere”.
Ben vengano queste iniziative, ma prima di questi lo sapete che ci siamo noi con tanto di Laurea senza lavoro e famiglia a carico con figli???
Ma in Italia come funziona????
Ripeto, queste persone devono avere una possibilità nella vita dopo aver sbagliato, ma così facendo il mondo lo fate girare al rovescio, vi pare??
In Italia veramente che non si capisce più nulla!!!!
Comunque siamo vicinissimi a una brutta fine, specie per tutti quelli che si sono arricchiti sulle spalle della povera gente, nascondendosi dietro la Politica.
Continuate pure………c’è un inizio e c’è una fine a TUTTO, ricordatevelo.
Queste persone vanno aiutate sapete in che modo???
Intanto a Roma devono fare una Legge per rimpatriare tutti i detenuti stranieri, che ci costano qualche Miliarduccio di Euri all’anno, e con tutti questi soldi creare POSTI DI LAVORO.
C capèm o nòn, oppòr vùlèt la fèn dù mòònn.
Concordo con gli altri commenti, finchè la barca và ????
Presto avverrà l’affondamento e l’annegamento di parecchi politici incapaci, Italiani compresi se non ci diamo veramente una SCOSSA.
Tattiche per tenere a bada persone pericolose.
Tattiche per pararsi il C………..o, o povr a nòù!!!!
E nòù, a mà crchè l’almòsn!!!
L’Asse III Inclusione Sociale del P.O. FSE Puglia 2007 /2013 è rivolto “esclusivamente” a soggetti da reintegrare nel tessuto sociale e a rischio di nuove devianze. I partecipanti segnalati dai magistrati di sorveglianza competenti dall’UEPE di Foggia per otto unità maggiorenni e due unità minorenni, saranno adibiti alla raccolta differenziata in un quartiere pilota del Comune di Cerignola per un periodo di 12 mesi.
Mi chiedo, cosa ha fatto anche in questo frangente di negativo l’Amministrazione Comunale ?
E’ lo Stato che continua a non funzionare.
L’Amministrazione Comunale locale oramai sono 40 anni che non funziona.
In questo caso, per questi ragazzi, ha funzionato.