I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, effettuando diversi posti controllo e perquisizioni, controllando soggetti sottoposti a misure cautelari, dando esecuzione ad alcuni provvedimenti restrittivi ed effettuando controlli ad attività economiche. Nello specifico, nel corso del servizio sono stati arrestati:
– CALABRESE Giuseppe, foggiano di anni 20, pregiudicato per reati contro il patrimonio e in materia di sostanza stupefacenti. I Carabinieri, nell’ambito dei periodici controlli a cui vengono sottoposti i soggetti con precedenti penali residenti nel territorio, effettuavano una perquisizione dell’abitazione del CALABRESE, in Strada del Salice Nuovo, che dava esito positivo. Il giovane, infatti, nascondeva all’interno di una cassapanca che teneva nella camera da letto tre pistole lanciarazzi, di cui una completa di tromboncino. Gli arnesi, sulla base della normativa vigente, sono catalogate quali armi comuni da sparo. Nell’immediatezza dei fatti, in merito alla detenzione di queste armi, il CALABRESE non dava alcuna giustificazione, limitandosi a riferire di averle ricevute da una non meglio identificata persona del quartiere Candelaro. Il ragazzo veniva, pertanto, arrestato per detenzione illegale e associato alla Casa Circondariale.
– DI PIETRO Michele, di anni 27, di Orta Nova, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria di Foggia, a seguito delle ripetute violazioni della misura cautelare degli arresti domiciliari cui si trovava sottoposto, accertate dai Carabinieri. Lo stesso si trovava in regime di arresti domiciliari per i reati di lesioni personali e stalking nei confronti della sue ex-fidanzata che, nel mese di agosto, era stata aggredita e picchiata dallo stesso che non si rassegnava alla fine della loro relazione e, per tale motivo, la tempestava di telefonate e sms minatori. Infatti allo stesso è stata inflitta la custodia cautelare in carcere proprio perché, nonostante si trovasse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, continuava a telefonare alla sua ex violando le prescrizioni che gli erano state imposte.