Pubblichiamo di seguito una nota del Consigliere Pd Leonardo Paparella, il quale traccia un bilancio circa la decisione dell’Amministrazione comunale in merito al progetto “Casa Sollievo dell’Immigrato”. Ecco il documento completo.

Mi preme, con la presente, precisare i motivi che mi hanno spinto a votare diversamente dal mio gruppo consiliare nell’ultima seduta di consiglio del 21 maggio scorso. E’ opportuno ricostruire la vicenda. I gruppi consiliari de “La Cicogna” e dei “Moderati per Tonti” presentavano una proposta di delibera che prevedeva la modifica al progetto denominato “Casa Sollievo dell’Immigrato”. Si tratta, nello specifico, di una struttura d’accoglienza per 8 immigrati extracomunitari che sorgerà a Borgo Libertà. Il mio intervento sul punto è stato molto critico, ritenendo il progetto proposto dall’amministrazione Giannatempo estremamente superficiale, incurante delle reali esigenze della borgata, avente come unico obiettivo quello di “sfruttare” risorse nazionali. Perplessità, le mie, accentuate dal fatto che, nella nostra città, esistono già strutture simili come quella di via Masaniello (l’ex carcere) interamente ristrutturata con fondi regionali ed oggi chiusa per l’incapacità dell’amministrazione di affidare la gestione della struttura. Se ciò non bastasse, dopo aver ascoltato gli interventi dei residenti della borgata, ho rivissuto i momenti in cui, con la giunta Valentino ed in qualità di assessore competente, visitai la borgata e la vicina contrada “Tre Titoli”, dove oggi vivono centinaia di lavoratori extracomunitari. Rimasi sconcertato dallo stato di abbandono in cui versavano entrambe le zone e dalle condizioni disumane di lavoro a cui erano costretti quei poveri lavoratori. Stante queste premesse, risulta di tutta evidenza che il progetto proposto dall’amministrazione in carica non risolverà il problema immigrazione; al contrario creerà illusorie aspettative negli “ospiti” del nostro territorio (ricordiamolo, solo otto posti letto) con tutto ciò che ne consegue in termini di inasprimento del clima ed abbassamento della qualità della vita. Da qui la mia decisione di astenermi dal voto, in palese disaccordo col mio gruppo consiliare che, invece, esprimeva voto contrario alla proposta di variante al progetto per ragioni facilmente intuibili, frutto di sterili polemiche ad esclusivo danno dell’immagine del Partito Democratico. E’ evidente che gli abitanti della borgata oggi, alla luce della posizione dal gruppo PD, saranno liberi di pensare che il Partito Democratico alla politica del fare preferisca quella pretestuosa del non fare a causa dell’atteggiamento mutevole ed instabile di organismi dirigenziali preoccupati esclusivamente di restare marginali rispetto ad un progetto di governo locale alternativo al centrodestra. Tanto dovevo, in particolare a coloro, votandomi nel 2010, hanno creduto nella mia persona, onorandomi di rappresentarli in consiglio comunale.