Il caso del “Tribunale di Cerignola” approda in Parlamento grazie ad una interrogazione proposta dall’Onorevole Assunta Tartaglione (Pd) cui dovrà rispondere per iscritto il Ministro della Giustizia. Nel testo dell’interrogazione si ripercorrono le tappe normative che hanno portato alla soppressione della Sezione Distaccata del Tribunale di Cerignola e si chiede al Ministro di dar conto delle motivazioni che hanno indotto il Ministero, o chi per Esso, a non utilizzare la facoltà concessa dall’art. 8 del D.Lgs 155/2012 che consentiva il mantenimento in funzione della struttura cerignolana. In particolare l’Onorevole Tartaglione, che è anche un avvocato civilista del foro di Napoli, chiede di conoscere le motivazioni che hanno indotto il Ministero a non dar corso alla sospensiva disposta dal TAR di Bari in data 6 settembre 2013 e confermata il successivo 12 settembre, decidendo per lo spostamento del personale di cancelleria e dei Magistrati e il prelievo notturno dei fascicoli del 27 settembre. Con l’interrogazione parlamentare, poi, si vuol sapere come si possa procedere all’accopramento presso la struttura di Foggia delle ex sezioni distaccate di Cerignola, Manfredonia, Trinitapoli e San Severo e dell’intero soppresso Tribunale di Lucera e relative sezioni distaccate di Apricena e Rodi Garganico, presso la struttura centrale se sino ad oggi proprio il Tribunale di Foggia necessitava di tenere in locazione uno stabile da un privato per allocare gli uffici UNEP, del Giudice del Lavoro e del Giudice di Pace. “Siamo lieti e soddisfatti che il peculiare caso di Cerignola sia passato alla ribalta nazionale” commentano gli avvocati dell’assemblea permanente e non sciolta, a presidio del Tribunale di Cerignola “e ringraziamo l’Onorevole Tartaglione per aver dato corso alle nostre legittime rimostranze in ordine al comportamento assunto dallo Stato contro due provvedimenti giurisdizionali del TAR, che hanno determinato sdegno e condanna da parte dell’Ordine degli avvocati di Foggia e di numerosissime associazioni forensi del territorio nazionale” affermano gli avvocati cerignolani. “La nostra battaglia per la legalità nella legalità, continua attraverso il sostegno ai referendum abrogativi, il ricorso alle competenti magistrature e il coinvolgimento della Città, con l’obiettivo preciso di far tornare il presidio di giustizia a Cerignola ed evitare sperperi di danaro e ritardi nei processi. Ritardi e disguidi che già si manifestano quotidianamente a Foggia, con fascicoli che non si rinvengono, magistrati costretti a rinviare le cause e costi per le notifiche aumentati a dismisura” concludono gli avvocati cerignolani.
Si sapeva da un anno della chiusura del tribunale. Le lotte non iniziano i primi di settembre (dopo aver fatto le ferie). Capisco che come categoria, quella forense, non é abituata a forme di lotta e di protesta. Dovevate far capire alla città, coinvolgendola, che il tribunale é un servizio utile per tutta la cittadinanza, invece, é stato precipito come la perdita di un privilegio per una categoria. Con rispetto e senza offesa per la categoria forense.