Anche Francesco Disanto, neo eletto della segreteria cittadina del Pd, esprime perplessità sui lavori di adeguamento del Duomo Tonti di Cerignola. Di seguito, la nota integrale del responsabile del Comitato Renzi del centro ofantino.
Il Comitato Renzi di Cerignola esprime perplessità in merito ai lavori di adeguamento liturgico dell’area presbiterale e absidale, nonché alla realizzazione, nella parte absidale, di una cripta per l’ultima dimora dei vescovi, da eseguire nel Duomo “Tonti”. Francesco Paolo Tonti, con il suo lascito del 1855, nominava il Comune di Cerignola erede universale, disponendo che, dalle rendite dei suoi beni, si costruisse una nuova Chiesa Cattedrale, quale simbolo della volontà di un cittadino, cioè il Tonti, che rappresentava e personificava in sé tutto il popolo di Cerignola. Per questo motivo, mons. Vittorio Consigliere, vescovo delle diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola, che inaugurò nel 1934 il Duomo “Tonti”, fece traslare, nel 1941, i resti mortali dello stesso Paolo Tonti dal cimitero al Duomo. Il Duomo “Tonti”, pur essendo un’opera monumentale incompiuta, rispetto agli atti progettuali originari, redatti nel 1883 dall’architetto Giuseppe Pisanti, il quale aveva modificato radicalmente quelli del suo maestro Enrico Alvino, viene, comunque, considerata una delle più imponenti costruzioni del Novecento. Orbene il Sindaco e la sua Giunta, non essendo proprietari del Duomo, pur in presenza del parere favorevole della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, prima di produrre atti pubblici, inaudita altera parte, nel rispetto dell’intera popolazione e con animus civico e democratico, avrebbero dovuto: consultare preliminarmente la volontà popolare, attraverso l’audizione delle istituzioni culturali, sociali e politiche, lasciate completamente all’oscuro dell’intera vicenda; portare successivamente in Consiglio Comunale la discussione. Ciò indipendentemente dall’opera da realizzare e dal merito del progetto. Si sarebbe dovuto aprire un confronto, con eminenti studiosi nel campo storico-artistico, ingegneristico ed architettonico, opportunamente consultati dalle varie sensibilità politiche e culturali della città, in merito alla compatibilità e/o opportunità degli interventi da adottare su un bene culturale così importante. Quindi auspichiamo che le Autorità preposte vogliano riconsiderare gli interventi da porre in essere.
Questi poi ,sono come i peletti del cu lo …….”inseguono sempre”
Non sono affatto come noi. Ma chi li conosce!
Concordo con il mio caro amico Nello.
“Libero come un uccello”
E…lasciarsi andare
nell’immaginario
spaziare con la mente…
(Pagano Luigi)
della serie: PUR I MUSCHIDD FANN I PILT!
(seconda ed ultima parte)
Infatti, ritenendo doveroso un intervento del PD in merito
all’argomento e constatato che il suo stesso Partito persevera nel silenzio politico,
il Disanto che evidentemente non
condivide, appunto, lo “spartito” ha espresso
la sua opinioni a titolo personale mantenendosi obbligatoriamente nel vago come
proposta (leggi finale del comunicato) attraverso il Comitato pro Renzi. Lo ha dovuto fare, vista la sua posizione “equivoca”,
per forza di cose attraverso il citato Comitato. Ed è forse questo il motivo per cui egli
tiene ancora in piedi la citata struttura, nonostante siano venuti meno i
presupposti per tenerla ancora in vita.
9-5-2013
(prima di due parti)
Nella segreteria del PD sono cambiati, sia pure in parte,
gli orchestrali ma la musica non è cambiata perchè lo spartito è rimasto
invariato. Basti visualizzare a primo
acchito la foto di cui sopra per rendersene conto. Il neo eletto della
segreteria del Partito Democratico Sig. Francesco Disanto fa subito notare, in modo del tutto non
premeditato, quanto egli si senta un
pesce fuor d’acqua.