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    La Comunità Parrocchiale del Buon Consiglio presenta “Natale in Casa Cupiello”

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    La Comunità Parrocchiale della “B.V.M. del Buon Consiglio”, Sabato 5 e Domenica 6 gennaio 2013, ore 20.00 presenta la commedia tragi-comica, in tre atti “NATALE IN CASA CUPIELLO”, di Eduardo De Filippo presso il salone parrocchiale. INGRESSO LIBERO.

    Genesi dell’opera La commedia forse più nota di Eduardo, portata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931, segna di fatto l’avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo”, composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno (Agostino Salvietti, Pietro Carloni, Tina Pica, Dolores Palumbo, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano). A giugno Eduardo aveva firmato un contratto con l’impresario teatrale che lo impegnava per soli nove giorni di recite per presentare il suo nuovo atto unico subito dopo la proiezione di un film, Il successo della commedia fu tale che la durata del contratto fu prolungata sino al 21 maggio 1932. Originariamente si trattava di una commedia ad atto unico (quello che, nella versione definitiva, costituisce oggi il secondo atto), ampliato successivamente in due distinte fasi: la prima, nel 1932, vide aggiungersi l’attuale primo atto e la conclusiva, nel 1934 o secondo altri addirittura nel 1943, secondo un’ipotesi più probabile ed avallata più tardi anche dallo stesso autore), che configurò l’opera nella sua versione attuale, composta da tre atti. La complessa genesi della commedia portò Eduardo stesso ad affermare che essa era nata come un “parto trigemino con una gravidanza di quattro anni”.

    I atto Durante l’antivigilia di Natale, Luca Cupiello, un napoletano, “uomo di fiducia” (come lui stesso dice enfaticamente di sé), in realtà semplice guardiano di una tipografia, si prepara alla festività insieme alla moglie Concetta, al nullafacente figlio Tommasino, detto Nennillo, ed al bisbetico fratello Pasquale. Il giorno dell’antivigilia il risveglio di Luca è faticoso per il freddo e il clima familiare difficile su cui apre gli occhi, ma si avvertono anche i primi segnali della tragedia finale nella difficoltà a stare in equilibrio per infilare i pantaloni. Mentre è intento nella metodica preparazione del presepe al quale si dedica maniacalmente, nonostante le critiche di moglie e figlio che lo ritengono anacronistico, irrompe in casa la figlia Ninuccia, agitata per l’ennesima lite con suo marito Nicolino. Ninuccia rivela a sua madre l’intenzione di lasciare il marito e fuggire con il suo amante Vittorio, e a tale proposito le mostra la lettera scritta per Nicolino. Concetta riesce a sottrargliela ed a farla desistere dal suo proposito ma, a causa di un impeto di rabbia di Ninuccia e di un conseguente, ennesimo litigio con Luca, ha uno svenimento e la lettera le sfugge di mano. Sarà proprio Luca a ritrovare la lettera ma, credendo che sia una lettera persa dal genero, gliela consegna quando questi giunge a casa dei suoceri.

    II atto Dopo avere riappacificato con ogni mezzo i due coniugi, anche nel timore che Luca ne venga a conoscenza, Concetta si appresta a preparare il cenone della vigilia a cui deve prendere parte la famiglia al completo. Tommasino arriva a casa accompagnato proprio da Vittorio, che è suo amico. I tentativi di Concetta di allontanarlo saranno vanificati dalla stessa gentilezza di Luca, il quale lo invita a cenare con loro una volta saputo che egli avrebbe trascorso da solo il Natale, sorvolando sull’atteggiamento derisorio tenuto proprio da Vittorio mentre lo ascoltava decantare le bellezze del suo presepe. Durante questo dialogo, Luca manifesta per qualche minuto la difficoltà ad articolare una parola e deve allontanarsi un attimo per recuperare una corretta successione dei suoni. Un altro segnale del dramma nel dramma familiare che si sta compiendo. All’arrivo di Ninuccia e Nicolino, che ha letto quella lettera e mai si sarebbe aspettato di trovarsi l’amante a casa del suocero, la situazione precipita: mentre i due uomini decidono di risolvere la questione in proprio minacciando anche di commettere folli gesti, Luca – ignaro di tutto – ha come unica preoccupazione la messa in scena con il figlio e il fratello degli auguri natalizi per i regali destinati a sua moglie.

    III atto Venuto brutalmente a conoscenza della situazione familiare, Luca, per anni vissuto nell’illusione di aver creato una famiglia felice, crolla e si ritrova a letto in preda a difficoltà motorie e verbali ormai gravi. L’intero vicinato è ormai costantemente presente al suo capezzale, dove Luca accusa deliri e allucinazioni che hanno come protagonista il genero Nicolino, che ha lasciato immediatamente la moglie e si è recato da alcuni suoi parenti a Roma. Luca spera ancora di vederlo riappacificato con sua figlia, la quale è distrutta dal dolore in quanto è perfettamente cosciente che su di lei ricadono le colpe della malattia del padre. Sopraggiunge il medico, che improvvisa una diagnosi incoraggiante alla moglie ed alla figlia di Luca, ma rivela invece al fratello la cruda verità: Luca non ha scampo e la sua morte è ormai questione di ore. Una improvvisa visita dell’amante Vittorio, che si sente moralmente responsabile dello stato di salute di Luca, ne provoca l’ennesimo equivoco allucinatorio e Luca, scambiandolo per Nicolino, arriva a benedire inconsapevolmente l’unione dei due amanti proprio all’arrivo del marito di lei, che deve essere trattenuto a viva forza dai presenti. Luca Cupiello, ormai definitivamente ripiegato nelle sue allucinazioni, si avvia così a morire, nell’illusione che il mondo sia come lui lo aveva sempre creduto. Tommasino, alla domanda che suo padre gli rivolge in punto di morte, “Te piace ‘o presebbio?”, alla quale egli per anni aveva risposto di no con stizzita protervia, finalmente si “scioglie” e tra le lacrime gli sussurra un laconico .

    13 COMMENTS

    1. Bella iniziativa, complimenti.

      In Comune invece, abbiamo Totò e Peppino De Filippo.

      Nella Giunta, la banda dei vigliacchi.

      Nel Consiglio invece la banda dei Vilacchioni.

      POVR A NOU’.

      • Bravo stai facendo un buon servizio “elettorale” al Movimento Politico al quale appartieni.
        Secondo Voi cari lettori, costui e la sua combriccola, meritano anche una sola esile riflessione, se non una decisa imprecazione di……. mandata a fan …….. ????????

    2. Manca poco al grande “debutto” e siamo tutti in ansia. Appartengo alla Comunità del Buon Consiglio e ,soprattutto in questi ultimi giorni c’è fermento e agitazione. Non è stato facile per ciascuno di loro ,e parlo di tutte le persone coinvolte nella commedia, dividersi tra casa, lavoro ,impegni e “scena”. Tuttavia, la determinazione, la costanza, la volontà, l’entusiasmo, il grande impegno con cui stanno lavorando li ha già ripagati ampiamente .Perché a vincere è stato e sarà la forza del gruppo, la complicità ,la gioia di stare insieme, il piacere della condivisione…Così che i componenti di una comunità sono diventati “parte coesa” della Comunità ,e non solo per recitare, ma anche per pregare, “servire”, sostenere, lavorare, per crescere come persone in Cristo. Allora non mi resta che augurare a tutto il cast il successo che merita. Io sarò lì,insieme al resto della Parrocchia, a sostenerli con affetto e fiducia. Forza , le mani sono già pronte…per gli applausi!

    3. queste iniziative onorano Cerignola.
      Chi le idea e le porta avanti, dovrebbero essere d’esempio per tutti.

    4. E’ andata benissimooooooooo. Alla fine la gente si è alzata in piedi e ci ha applaudito per un lungo minuto. Che soddisfazione

    5. Complimenti! Bravi davvero!
      Impegno,bravura,passione hanno coinvolto un pubblico numeroso ed entusiasta che,divertito,ha apprezzato la recitazione sottolineandolo con ripetuti applausi e la meritata ovazione finale.
      Unica nota stonata:l’intervento dei tre rappresentanti l’Amministrazione Comunale;chi li ha chiamati?
      Non sono riusciti a mettere insieme quattro parole di cui,tra l’altro, nessuno ne avvertiva la necessità.
      Uno di loro,pare sia anche assessore, l’ha fatto masticando,stucchevolmente,una ciuingam.
      B.M.V.del BUON CONSIGLIO questa sera tienili impegnati altrove.

    6. i vostri applausi ci lusingano ma i veri applausi vanno alla comunita’parrocchiale che ci ha sostenuto x tutto questo tempo

    7. Ieri ci sono stati a Cerignola 3 eventi bellissimi:il concerto di Karima, la rappresentazione del presepe vivente presso la parrocchia S.Trifone e la rappresentazione della commedia Natale in casa Cupiello presso la parrocchia del Buon Consiglio. Pertanto chiedo ai giornalisti di non parlare sempre di rapine,assalti a portavalori,blitz antimafia,ecc….. esistono anche cose positive che alla gente farebbe bene conoscere

    8. Grandi consensi per entrambe le serate! Ottima la prima, strepitosa la replica …che interpretazione! Palcoscenico e pubblico divisi dal “ruolo” ma uniti dal “sentire”, in uno scambio meraviglioso di emozioni che hanno pervaso la sala teatro della Parrocchia per più di due ore. Forti applausi alternati a momenti di silenzio, risate, riflessione intorno alle vicende ora allegre ora amare della famiglia “Cupiello” .Dominante nella commedia il valore della famiglia ,con tutte le dinamiche dei rapporti parentali , che la rendono sempre attuale e meravigliosa. Gli attori, prelevati dalla loro quotidianità e catapultati sul palcoscenico, sono stati egregiamente guidati dalla regia di Chiarastella Cifaldi e Michele De Nittis che hanno saputo tirar fuori davvero “ il meglio” da ognuno di loro …e anche di più, visto ciò che hanno saputo regalare agli spettatori! Grande ed efficace il messaggio: la passione, la volontà, la costanza,l’impegno, la fiducia…grandi motori per una vita ricca e piena fondata sui valori, perciò che “tutti possono fare tutto”…basta crederci davvero!!!!!! …E poi “Dio non sceglie chi è capace ma rende capace chi sceglie!”…vero Michele?

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