Resta stregata la serie D per l’Audace Cerignola: la sconfitta arriva nella maniera più atroce possibile, perché giunge al 95′ la rete decisiva da parte della Fermana, che così conquista la promozione. Pizzulli, che deve fare a meno degli squalificati Ingrosso e Compierchio, manda tre under in campo: Vurchio in porta; Corcelli, Colucci, Matera, Colangione in difesa; Riontino e De Santis in mediana; Zotti, Auciello e Lasalandra alle spalle di Caggianelli nell’usuale 4-2-3-1. De Angelis dall’altra parte è privo di Dario Bolzan e Bacchiocchi, schierando i suoi in un 4-4-2. Primo sussulto al 2′, con una punizione di Marcos Bolzan alta sulla traversa, cui risponde il Cerignola al 5′, con un colpo di testa di Caggianelli su cross di Corcelli, che non ha miglior sorte. Il numero dieci canarino e De Santis sono i metronomi delle due squadre, all’11’ una incomprensione fra Matera e Vurchio per poco non è capitalizzata da Mangiola; un bell’assist di Bolzan per Fabiani vede la debole conclusione di quest’ultimo bloccata da Vurchio. Molti errori in costruzione da ambo le parti, una percussione laterale di Mangiola, che si accentra e salta Vurchio, ma l’incursione è sventata da Matera. Al 44′ bel numero in area di Caggianelli, che si libera di un difensore e calcia, trovando la respinta di Chessari.

In avvio di ripresa altra occasionissima per l’Audace (49′): punizione di Zotti, prolunga Auciello e Colangione impegna severamente il portiere fermano, che devia in angolo. L’alta posta in palio rende la partita bloccata e avara di emozioni, ci prova un paio di volte De Santis (dai venti metri e su calcio franco) ma senza esito. Nel frattempo è entrato in campo Piscopo, ma stavolta l’esterno cerignolano non incide: all’89’ Auciello svirgola un pallone vagante dal limite. Tre minuti di recupero, la fatica per il caldo si fa sentire e lo stesso viene prolungato per i crampi agli atleti o per gli scontri di gioco: al 48′ brivido in area foggiana, con un traversone smanacciato da Vurchio, sul quale nessun avversario ne approfitta. Poi, proprio al 50′, la beffa: cross dalla destra di Pirro, sfera sul vertice destro dell’area piccola, dove sbuca in tuffo l’under della Fermana Mangiola, il cui colpo di testa ad incrociare si insacca nell’angolino opposto. Palla al centro, ma per il Cerignola non c’è più tempo, solo quello delle lacrime e dell’amarezza. Un’amara conferma del proverbio “non c’è due senza tre”: per il terzo anno consecutivo, la serie D sfugge al Cerignola, ma questa è l’occasione che fa più male. Ai punti le “cicogne” avrebbero senz’altro meritato di più, nonostante le prove opache di alcuni uomini simbolo, tra cui Zotti, mentre molto bene De Santis, Matera e Riontino. Il calcio però insegna che chi segna vince e la Fermana (alla quale vanno sincere congratulazioni) ha saputo tener botta e colpire, quando ormai si escludevano sorprese. Il gol di Mangiola spezza i sogni di una squadra e di centinaia di tifosi che hanno attraversato mezza Italia per giungere a Rieti. Gli ultras, con indosso le maglie recanti la data odierna impressa in caratteri romani, nella speranza essa potesse diventare storica: invece è solo tristezza e delusione difficili da digerire. Ora è dura ripartire nell’immediato, ma è d’obbligo provarci, per riuscire a sfatare quella che ormai assume i connotati quasi di una maledizione.