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    Mastroserio risponde a Cioffi sulla Variante Prg

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    Pubblichiamo un intervento dell’ingegner Vito Mastroserio, Dirigente del Settore Urbanistica, Prg, Patrimonio ed Edilizia Privata del Comune di Cerignola, in risposta alla lettera aperta recentemente inviata ai consiglieri comunali dall’ingegner Marcello Cioffi, riguardante le scelte urbanistiche che hanno ispirato la redazione delle Varianti di Prg 2012. Di seguito, il testo della nota di Mastroserio:

    «Questo Dirigente Comunale, ing. Vito Mastroserio, anche a nome dello staff tecnico incaricato della redazione delle Varianti di Prg 2012 adottate dal Consiglio Comunale il 21 dicembre u.s., con la presente risponde alla lettera aperta inviata dall’ing. Marcello Cioffi ai Consiglieri Comunali, con cui vengono messe in discussione le scelte urbanistiche sottese alle dette Varianti. In particolare, non avendone avuta la possibilità in sede istituzionale, si controdeduce come segue.

    1. la mancata consultazione di tecnici professionisti del settore e di operatori di categoria preventivamente alle scelte urbanistiche operate attiene esclusivamente alla volontà politica dell’Amministrazione di deliberare con urgenza l’adozione delle Varianti, rimandando alla fase successiva delle osservazioni ogni possibile miglioramento degli atti prodotti, così come dichiarato in Consiglio Comunale dall’Assessore all’Urbanistica dott. Francesco De Cosmo;

    2. la mancata ricognizione globale degli standard urbanistici e l’aggiornamento degli stessi rispetto alla situazione del 1999 (anno in cui fu adottato il Prg vigente) non è richiesta in questa fase, in quanto, così come per precedenti varianti approvate dalla Regione Puglia, non si è trattato di elaborare una variante generale di Prg, bensì una variante tecnica relativa ad alcune specifiche questioni, per la quale risultano congrue le verifiche effettuate; tali verifiche saranno sottoposte ad ulteriori controlli e nel caso di errori materiali saranno apportate le necessarie correzioni, dato che nella lettera si paventano errori materiali non ben precisati;

    3. in relazione alle altezze degli edifici delle zone B dell’abitato, al contrario di quanto afferma l’ing.Cioffi, sono state recepite le istanze pervenute dai tecnici locali e di cui si sono fatti latori alcuni esponenti della maggioranza politica: l’aumento delle altezze massime consentirà di sfruttare l’indice di zona, nel rispetto delle norme di sicurezza e regolamentari esistenti; circa l’ulteriore aggiunta dei volumi tecnici che possono determinare altezze effettive spropositate in certi casi rispetto alle larghezze delle strade, va detto che in sede di istruttoria dei progetti presentati potranno essere imposte specifiche prescrizioni dall’Ufficio, o meglio, possono proporsi, già in sede di osservazioni alle varianti, integrazioni all’art. 6.10 delle NTA riformate, che prevedano, per esempio, specifici limiti (tipo inclinazioni dei solai o accorgimenti similari), rapportati alla larghezza delle strade su cui affaccia l’edificio e che siano tali da mitigare l’impatto volumetrico in elevato sul tessuto urbano esistente;

    4. lo standard per le zone B2tu relativo alle quantità di aree destinate ad urbanizzazioni secondarie per i soli interventi di sostituzione è stato ridotto 18 mq per ogni 100 mc di volumetria realizzabile (corrispondenti ad un abitante teoricamente insediabile e superiore comunque ai minimi di legge), mentre è invece rimasto confermato a 25 mq per abitante insediabile per la realizzazione di nuove volumetrie; tale modifica, apportata su specifica indicazione dell’Amministrazione Comunale, è finalizzata ad incentivare gli interventi di recupero urbanistico di quei comparti urbani nei quali la presenza dei manufatti di attività produttive dismesse nell’abitato rende più onerose le trasformazioni; viceversa un’eventuale riduzione degli standard nella zone C avrebbe determinato sì un’alterazione dei criteri d’impostazione del vigente Prg, senza di fatto risolvere i problemi relativi all’attuazione del comparto C2 Fornaci, per il quale si è invece proposta la suddivisione in tre comparti distinti ed autonomi (cosa sfuggita all’ing, Cioffi), che hanno l’oggettivo vantaggio di favorirne la realizzazione in un quadro “suggerito” di previsioni planimetriche non prescrittive, e non potendosi prevedere il rilascio del permesso di costruire diretto, in quanto l’area interessata non è assimilabile per legge a zona omogenea territoriale B) così come definita dall’art.2 deal D.I. n.1444/68;

    5. in merito allo “smembramento” in tre comparti autonomi dell’elefantiaca (per dimensioni e per eterogeneità urbanistica) zona B2tu “Villa Ducale”, di cui si sono confermati i previsti assetti viabilistici, si è operato per ottemperare ad una sentenza del Tar Puglia i cui effetti sarebbero stati oltremodo deleteri per l’Amministrazione (in termini di concreto rischio di risarcimento alla ditta ricorrente); più specificamente le modifiche richieste dell’Amministrazione e messe in atto dallo staff tecnico sono generate dalle seguenti motivazioni: a) negli oltre otto anni circa dall’approvazione del Prg si constata il blocco di qualsiasi iniziativa privata e/o pubblica inerente il comparto in esame, alla luce dei complessi meccanismi in campo che di fatto hanno prodotto l’ingessatura di qualsiasi iniziativa e un contenzioso oltremodo pericoloso per l’Amministrazione;  b) con la variante si cerca di dare una risposta concreta; “sciogliendo” il matrimonio forzato tra pubblico e privato e distinguendo i comparti per omogeneità di proprietà, così da rendere attuabili gli interventi anche attraverso la sola iniziativa dei privati all’interno del quadro normativo riformato; c) l’individuazione del sub comparto autonomo Campo Sportivo consentirà all’Amministrazione di mettere sul mercato un’area strategicamente significativa e costituente uno dei capisaldi del Prg vigente, di cui viene confermata la destinazione ad edilizia privata e costituisce, a nostro parere, un’interessantissima occasione per prefigurare futuri scenari di sviluppo e riqualificazione urbanistica di un’area strategica per l’assetto della città, in un’ottica di interazione con il privato utilizzando gli strumenti previsti dalla legge (vedi project-financing) e che possano prevedere, come da Prg vigente, anche la costruzione del nuovo stadio non necessariamente di proprietà pubblica, se solo si consideri che l’attuale “Monterisi” presenta serissimi problemi di agibilità che richiedono notevoli risorse finanziare per la sua messa in sicurezza e che l’Amministrazione non può certo permettersi; d) l’ipotesi paventata dal Cioffi di destinare il comparto ad edilizia residenziale pubblica avrebbe l’effetto di bloccare il processo di sviluppo urbanistico sopra descritto ed a nostro avviso, sarebbe anche un grave danno in termini economici per l’Amministrazione ed è figlia di una visione dell’urbanistica superata da operazioni che avvengono attualmente in Italia; il recupero del Delle Alpi di Torino con la sua trasformazione nello Juventus Stadium, a cui accenna il Cioffi in contraddizione con la proposta di Erp, è tutta un’altra storia i cui meccanismi sono completamente diversi da quelli prefigurati nel nostro contesto urbanistico, atteso che detta trasformazione è inserita in un’operazione di potenziamento infrastrutturale di una vastissima area periferica di Torino che prevede tra l’altro la riqualificazione delle aree circostanti della Reggia di Venaria Reale;

    6. le nuove destinazioni di diversi compendi immobiliari di proprietà comunale derivano dal recepimento di quanto previsto ed inserito nel Piano di Alienazione e Valorizzazione degli immobili comunali allegato al Bilancio di Previsione 2012, approvato nell’agosto u.s. e predisposto dal Settore Urbanistica e Patrimonio; il Piano contempera le note esigenze di bilancio con quelle volte ad evitare la speculazione edilizia da parte dei privati in un’ottica di salvaguardia dei principi ispiratori del vigente Prg e di tutela anche della memoria storica della città; infatti in tale direzione vanno le scelte della nuova destinazione d’uso degli ex-capannoni di via XXV Aprile (da adibirsi a centro commerciale, il c.d. ”shopping mall”), il recupero a residenze della ex-Caserma N.Bixio, da effettuarsi nel rispetto delle peculiarità architettoniche e storiche degli edifici (che sono tutelati ex-l.n.42/2004); a testimonianza di ciò v’è agli atti comunali uno studio urbanistico dello stesso progettista del Prg prof. Torricelli con cui si tracciano le linee guida per il recupero urbanistico ed edilizio di un’area di grande valenza per la storia della Città ed in cui si vanno a “disciplinare” gli interventi di recupero dei capannoni (senza la demolizione delle facciate di via XXV aprile), dell’ex Caserma N.Bixio (mini alloggi destinati all’housing sociale ed all’emergenza abitativa attraverso la ristrutturazione senza demolizione e senza aumento di volumetria), alle Case Ridolfi, ai Condomini limitrofi, nonché la riqualificazione e rifunzionalizzazione degli spazi pubblici di connessione (via Calore, la ”pineta” e le aree pertinenziali comuni agli immobili suddetti), costituendo l’insieme dello studio una sorta di Piano Particolareggiato coerente con il Prg vigente, che va di fatto a completare un processo di riqualificazione funzionale di una parte di città storicamente significativa, partito con gli interventi di recupero del Teatro Mercadante e della Piazza antistante, proseguito con la riqualificazione della “strada larga” e del Piano delle Fosse (è in corso un superbo progetto di recupero alla città in tutta la sua bellezza ambientale e strutturale) ed infine con l’eccellente recupero dell’ex-Opera Pia (comprendente anche il Museo virtuale del Grano collegato al Piano delle Fosse); l’attuazione di tale programma di riqualificazione urbanistica richiede la messa in campo di risorse umane ed economiche, utilizzando anche gli strumenti atti a coinvolgere i capitali privati che la legge prevede; l’esito prefigurato è la valorizzazione complessiva di un vasto comparto urbanistico di cui ne rimane tutelata la memoria storica della città, se ne prevede la sua modernizzazione con la previsione di strutture produttive e commerciali che garantiranno attrattiva economica e vivacità urbana al quartiere che si andranno ad integrare con gli spazi pubblici sapientemente riqualificati e con gli straordinari, per valenza architettonica e storica, contenitori culturali pubblici e residenziali prima menzionati, il tutto costituente un unicum urbanistico di grande valenza e di forte richiamo che va senz’altro oltre il contesto cittadino. Il recepimento nel Prg delle nuove destinazioni degli immobili pubblici, concordato con la Regione, è un atto dovuto ed è propedeutico per dare “gambe” all’ambizioso programma sopra descritto e che vede impegnata per la sua attuazione l’Amministrazione in tutte le sue componenti istituzionali e tecniche.

    7. sulle norme già abrogate ed ancora riportate negli atti del REC, si prende atto e si ringrazia per i puntigliosi rilievi, pur non rivestendo le stesse alcuna efficacia amministrativa; circa la non abrogazione di alcuni specifici adempimenti burocratici contenuti nel REC e previsti ab-origine, essi non potevano essere cassati in quanto ciò avrebbe minato nella sue fondamenta l’intero impianto del REC; comunque certi obblighi particolarmente gravosi (vedi la presentazione onerosa del certificato di edificabilità) non sono stati mai richiesti dagli uffici comunali nella fase di presentazione dei progetti, non certo per negligenza ma esclusivamente in un’ottica di facilitazione e collaborazione con l’utenza e con i tecnici professionisti che la rappresentano e di cui l’ing. Cioffi non può che darne atto. In sostanza con la variante: a) si sono risolte le questioni essenziali di dubbia interpretazione delle NTA che ad oggi hanno frenato alcuni interventi della città e si sono definite nuove possibilità di intervento a favore delle operazioni di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente; b) è stato effettuato il riordino delle destinazioni degli immobili pubblici per la loro valorizzazione; c) sono state recepite le varianti di Prg già approvate; d) è stato affrontato con efficacia il problema della C2 Fornaci, correggendo un “vulnus” urbanistico che da anni penalizza fortemente i Cittadini di quel quartiere ed è stato rivisto il comparto della “Villa Ducale” alla luce della sentenza del Tar, anche per porre il Comune al riparo da possibili ed ingenti risarcimenti.

    L’operazione messa in campo non ha certo la pretesa di risolvere tutte le criticità emerse in questi anni di attuazione del Prg vigente: le problematiche in gioco sono tali e tante che solo con un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), sarà possibile affrontarle in maniera organica e con una visione generale e complessiva dei problemi, dei fabbisogni e delle opportunità di sviluppo della Città, secondo un processo trasparente previsto dalla vigente normativa che vede la partecipazione di tutte le componenti sociali, culturali e produttive della Città; attività che l’Amministrazione sta già programmando. Si sottolinea che la lettera aperta inviata a tutte le componenti istituzionali del Comun, tranne che alla struttura tecnica comunale, ha avuto il grande merito di fornire elementi di riflessione al Consiglio Comunale che, al netto delle diverse posizioni politiche sulla proposta urbanistica, ha approvato le NTA ed il REC con il voto di astensione delle opposizioni ed il nuovo Azzonamento all’unanimità, senza quindi alcuna espressione di voto contrario. Infine si conclude affermando che la lettera aperta dell’Ing. Cioffi tenta di inficiare anche sul piano tecnico il lavoro svolto dallo staff comunale incaricato; a tal fine è sintomatica la frase che testualmente recita “io dico che per un atto da discutere ed approvare in consiglio comunale ci vuole ben altra accuratezza di elaborazione; tale frase è denigratoria e lesiva della professionalità di colleghi che operano nello stesso settore e viola, a nostro modesto parere, il codice deontologico adottato dall’Ordine degli Ingegneri di Foggia. La presente nota viene inviata al Signor Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, all’Assessore all’Urbanistica».

    14 COMMENTS

    1. bim bum bammm …pesce fritto e baccalà.
      Il VERO e MORTIfero PROBLEMA…continua ne i SOLITI ed IMPUNITI “PREDAtori”…di TUTTO e TUTTI …. ed ISTIGATORI alla MISERIA-RABBIA-ecc..ecc.c.
      POVERA CERIGNOLA …DERUBATA anche della SALUTE…e del “presente”.( = COME GIA’ del passato e del futuro)

    2. E io pagoooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      E io pagoooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      E io pagooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    3. I fatti ci sono la variante e’ stata adottata. Caro Cioffi ti sei sentito di fottere che voi non ci siete riusciti mentre il centro destra ha mantenuto le promesse. Ingegnere ho sei tecnico o sei politico

    4. Mastroserio non sei stato preciso l’opposizione si è astenuta mentre non tutta la maggioranza ha votato favorevole. Allamprese e’ scappato, netti si è astenuto e Moccia si è finto incompatibile

    5. Caro Ingegnere, devi rispondere e spiegare, non solo a Cioffi, ma a tutti i cittadini di Cerignola che da 50 anni hanno un pezzettino di terreno per poter realizzare qualcosa per i propri figli.
      Datevi veramente una mossa, diversamente saremmo costretti a mettere al vaglio tutte ma tutte e tutte, capiamoci bene, le carte in mano alla Magistratura.
      Questo Ve lo possiamo assicurare e garantire.
      Stando a conoscenza di operazioni a dir poco scandalose, mi sa che a questo giro qualcuno pagherà.
      Datevi una mossa, sono anni che lo staff, prende soldi dei contribuenti, e parecchi soldi, tutto documentato senza risultati.
      In più qualcuno ci marcia, ed è risaputo, quindi datevi una mossa veramente. Tutto viene a galla ricordatevi.

    6. Mo bisogna vedere quale Vitucc, ne abbiamo 2.

      Il vicino di stanza????

      Per ora, manco a parlarne, PER ORA.

      Chi vivrà vedrà.

    7. A casa…quando??? siete buoni solo a fare favori ai Vs amici,a gettare cemento..In questi anni NON avete fatto una manutenzione stradale adeguata,non avete cambiato l’illuminazione che è rimasta quella dell’autostrada degli anni 60,vi sono paesi (diciamo arretrati,quelli del subappennino) che da anni risparmiano con l’illuminazione a led..noi forse tra 50 anni ci arriveremo…Il verde abbandonato a se stesso,la periferia,discarica a cielo aperto…
      Non siete solo senza soldi,vi mancano le idee e la voglia di fare del bene alla popolazione..VERGOGNATEVI e lasciate la poltrone a chi è competente ed ha voglia di fare per la città!!

    8. La variante alle Fornaci????
      Avremo l’elenco di tutti i proprietari, collegando per bene il cognome delle mogli, per risalire ai mariti.
      E CAPIAMOCI.

      CA’ NISCIU’N E FE’S.

      PENS CA CIA’ MA CAPE’T.

      ALLO’R DATV NA MOSS.

    9. La variante alle fornaci, va bene, ma in tutte le altre zone di Cerignola, da portare a risanamento, o meglio per tutte le altre zone chiamate a “Macchia di Leopardo” a tutti quei proprietari di suoli, come nella zone Torre Quarto, Via Maria SS. Madonna di Ripalta, Torricelli, ecc, a questi proprietari di suoli, che cosa gli dite che sono “Figli di ……” Mi fate pena!!!!! non conoscete il limite della decenza.
      Mi ricordo di un vecchio detto Cerignolano che recita più o meno così: Sazio mio Corpo, Sazio corpo di tutti. Ricordatevi, Voi che decidete, chi deve, e chi non deve costruire, che prima o poi i conti si pagano. Capisc a mme!!!

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