«Berlusconi è un falsario, quando finge di non sapere che il Tribunale Speciale del fascismo condannò a 27.735 anni di carcere migliaia di menti libere, le persone più belle del nostro Paese. Berlusconi è un falsario, quando finge di non sapere che già nei primi mesi del 1921 i fascisti riuscirono a distruggere 17 fra sedi di giornale e tipografie, diedero alle fiamme 59 Case del Popolo e 119 Camere del Lavoro e 117 cooperative, 83 Leghe contadine, 141 sezioni del Psi e del Pci, oltre 100 circoli culturali e biblioteche. Ecco, credo che l’Italia non possa celebrare il giorno dei falsari e dell’oblio, ma debba celebrare degnamente il Giorno della Memoria, e chiedere ai falsari almeno per un giorno di tacere». Queste le parole di Nichi Vendola, proprio dopo che le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Mussolini durante la Giornata della Memoria, parole che fanno il giro del Mondo. E all’estero si ride. Si ride perché nella sintesi di una dichiarazione Berlusconi, chissà se consapevolmente o no, rischia di rileggere positivamente anni oscuri, lontani persino dal primo Mussolini (quello delle opere pubbliche, ndr). Parte una tempesta mediatica da destra a sinistra, dalle associazioni alla comunità ebraica. Tutti affondano contro Berlusconi. Certe dichiarazioni non andrebbero fatte mai, soprattutto in campagna elettorale, non solo perché gravi, ma anche perché permettono agli avversari vita facile. E così ognuno dice la sua (più o meno ridicola). Se Formigoni ha parlato di “parole da contestualizzare”, Cicchitto rivendica un Mussolini meglio di Hitler e Stalin. Di tutto di più. In serata infatti Berlusconi parlerà di strumentalizzazione della sinistra. A quando un po’ di serietà?