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    Sgominata organizzazione dedita allo spaccio di droga. 6 arresti

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    Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia sono impegnati nell’esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni nei confronti di un’organizzazione operante nei comuni di Apricena e Poggio Imperiale finalizzata allo spaccio di “cocaina” e “hashish” importate dall’Olanda. Tra gli arrestati figurano elementi contigui alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Lucera, hanno fatto luce anche su numerosi episodi di importazione e spaccio. Sono in questo momento impegnati oltre 80 Carabinieri, unità cinofile ed un elicottero dell’Arma. I dettagli saranno resi noti durante la conferenza stampa che si terrà stamane presso il Comando Provinciale Carabinieri di Foggia. I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone. I reati contestati sono quelli di importazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché estorsione, detenzione e porto illegale di armi da sparo. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Lucera, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le misure cautelari sono state eseguite a carico di:

    1. DI SUMMA Salvatore, cl. 1969 di Poggio Imperiale;
    2. DI SUMMA Massimo, cl. 1971 di Poggio Imperiale;
    3. MARTELLO Luigi, cl.1974 di Apricena;
    4. FERRELLI Nicola, cl.1977 di Apricena;
    5. FERRELLI Vincenzo, cl.1974 di Apricena;
    6. FERRELLI Leonardo, cl.1981 di Poggio Imperiale.

    Contestualmente sono stati notificati ulteriori 26 avvisi di garanzia ad altrettanti indagati nei confronti dei quali sono stati eseguiti decreti di perquisizione ordinati dalla Procura della Repubblica di Lucera. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di San Severo, dirette dalla Procura della Repubblica di Lucera, si sono basate su una complessa attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre che su numerosi servizi di riscontro. Allarmanti i bilanci dell’inchiesta che ha avuto come epicentro le città di Apricena (Fg) e Poggio Imperiale (Fg): oltre 500 sono stati gli episodi totali di spaccio accertati dagli investigatori, per un giro di affari stimato intorno ai 20.000,00 euro settimanali. L’inchiesta colpisce in particolare il clan “Di Summa-Ferrelli”, una radicata ed aggressiva organizzazione criminale con base operativa in Poggio Imperiale e Apricena (FG), che importava ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana dall’Olanda e dalla Germania. Dato di estremo interesse è quello costituito dall’uso, per così dire, in comproprietà di talune utenze telefoniche: “utenze di servizio” destinate all’attività delittuosa. Sofisticato il sistema di comunicazione tra gli indagati. Quasi tutti utilizzavano pressoché costantemente un linguaggio che cercasse di mantenere nascoste l’identità delle persone che dialogavano e l’oggetto reale delle conversazioni attraverso un vero e proprio codice convenzionale così come talune espressioni gergali, che gli interlocutori utilizzavano per far intendere a chi ascoltava quale fosse l’oggetto delle richieste rivoltegli. Per indicare lo stupefacente, si utilizzavano le parole “orologi Cartier”, “pietre”, “stella” o “cuore”. L’organizzazione aveva individuato come corrieri una serie di “insospettabili” per effettuare i frequenti viaggi dall’Olanda ove ai tempi delle indagini si trovavano Di Summa Salvatore e Ferrelli Vincenzo. Il gruppo forniva in maniera sistematica consistenti quantitativi di cocaina alle “piazze” di Torremaggiore, Apricena e San Nicandro Garganico. Ogni viaggio effettuato dai corrieri era caratterizzato da continui contatti telefonici tra gli indagati finalizzati a rassicurarsi della buona riuscita della consegna.

    Viaggi che, alle volte, riservavano delle inaspettate complicazioni. In una circostanza, Ferrelli Leonardo era partito con un complice per raggiungere in Olanda i sodali Di Summa Salvatore e Ferrelli Vincenzo che avevano contrattato l’acquisto di una rilevante partita di cocaina. Giunti all’altezza di Trento l’auto su cui viaggiavano, acquistata per l’occasione, aveva avuto grossi problemi meccanici. Il guasto aveva costretto i due corrieri ad un inglorioso rientro in treno ad Apricena, provocando l’indignazione dei sodali in Olanda che avevano perso la possibilità di spedire il carico di cocaina in Italia. I “viaggi” fruttavano ai corrieri diverse migliaia di euro. Significative le parole proferite da Ferrelli Leonardo nel corso di una telefonata intercettata quando ipotizzava di comprarsi un appartamento con i soldi ricavati dalla vendita della cocaina importata in Italia: «adesso mi devo riprendere un’altra volta…adesso come mi riprendo…mi compro pure la casa…». La droga veniva immessa sul mercato da pusher reclutati dal sodalizio ad Apricena e Poggio Imperiale. In particolare MARTELLO Luigi era stato delegato dai DI SUMMA e dai FERRELLI a gestire i vari spacciatori. Era lui che forniva loro le dosi di cocaina e hashish da spacciare al minuto ed a lui veniva consegnato il corrispettivo dell’attività di spaccio. Le attività di spaccio poste in essere dagli indagati presentavano caratteristiche simili che presupponevano un comune metodo operativo che era conosciuto anche dagli acquirenti, i quali adeguavano le proprie condotte e gli strumenti di comunicazione a tale metodo. Dalle conversazioni emergeva un ricorrente riferimento a luoghi nella disponibilità degli indagati indicati con termini convenzionali. Diverse le attività di riscontro effettuate dai militari dell’Arma nel corso delle indagini. Le attività di spaccio hanno subito un duro colpo per l’arresto al casello di Poggio Imperiale di un corriere proveniente dall’Olanda con un carico di oltre 1 kg di cocaina rinvenuta all’interno della sua Fiat Marea. Successivamente, venivano sequestrati all’interno dell’autovettura di uno degli indagati, nipote dei fratelli DI SUMMA, dove erano occultati, 263.000 euro in contanti.

    L’indagine ha, altresì, documentato che alcuni degli indagati potevano vantare la disponibilità di armi da fuoco che spesso venivano utilizzate per intimidire pusher “infedeli” o acquirenti in ritardo coi pagamenti, o per risolvere controversie con altri pregiudicati. In alcuni casi sono state accertate vere e proprie estorsioni, come quelle contestate a DI SUMMA Massimo che in un’occasione aveva picchiato e minacciato di morte un tossicodipendente per costringerlo ad acquistare l’hashish da lui anziché da altri spacciatori a San Severo. Nel corso delle indagini preliminari 3 persone sono state ARRESTATE in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati 1 Kg circa di COCAINA e circa 150 gr di hashish. Infine, nella fase esecutiva, i Carabinieri hanno proceduto altresì all’arresto in flagranza – per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente – di DE LORENZO Fabio, cl. 1985, in quanto trovato in possesso di circa 60 gr. di hashish e di materiale atto alla pesatura e confezionamento dello stupefacente.

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