I grandi quotidiani nazionali ci hanno restituito, lo scorso sabato, un episodio grave. Silvio Berlusconi viola il silenzio elettorale incontrando la stampa al centro sportivo di “Milanello”. In molti, ingenuamente, anche a Cerignola, hanno creduto fosse un episodio singolo, un delirio del presidente più amato/odiato di Italia. Invece personaggi di simil statura non hanno tardato a emulare l’ex-premier, violando nella serata di sabato il silenzio elettorale. Si sa il sabato sera qualche bicchiere si beve, ma quel che è accaduto lo scorso 23 febbraio non è bello per l’immagine che la politica tenta di ricostruirsi. Va bene affogare il certo dispiacere in una birra di troppo, ma improvvisare comizi ai tavoli di un pub è, oltre che di cattivo gusto, anche svilente per la statura politica dell’aspirante deputato. Pare che il giro sia continuato anche in altri locali, dove il qualificato eterno giovane ha continuato a dar contro gli avversari politici (cosa che non ci interessa assolutamente) tirando in ballo (e questo ci interessa) questo giornale, reo probabilmente di aver dato spazio a tutti. Tale episodio, seppur piccolo e irrilevante, potrebbe essere tra le spiegazioni del perché il sistema politico dei partiti, in Italia, è in crisi. Sarebbe bene concentrarsi maggiormente sul rispetto delle regole, dando per primi l’esempio in una città dove la regola trova costantemente la sua “opportuna eccezione”, ad esempio rispettando la regola del silenzio elettorale, le dignità delle persone e i colleghi.