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    Video/Report, Asl Foggia: la denuncia di Eugenia Addorisio

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    «Voleva solo fare quello per cui era pagata, l’ispettrice per la sicurezza sul lavoro della Asl di Foggia. Glielo hanno impedito, e allora Eugenia Addorisio ha denunciato tutti. Cinque anni dopo gli arresti, con il processo in corso, sono tutti di nuovo al loro posto, a parte lei, che è stata mandata in un consultorio a fare l’infermiera». Con queste parole la trasmissione televisiva Report, condotta da Milena Gabanelli, domenica 19 maggio, apriva la puntata dal titolo “C’è chi dice no”. Ma andiamo per gradi: dal 2005, Eugenia Addorisio, ispettore del lavoro della ASL di Foggia, aveva iniziato a denunciare il mondo delle ispezioni e nel 2007 vi fu l’arresto di 5 colleghi con l’accusa di concussione e associazione a delinquere. Fin qui potrebbe sembrare qualcosa di lineare se non fosse per il risultato finale: i cinque imputati sono ritornati regolarmente al loro posto mentre Addorisio no. Durante la sua attività nel foggiano, l’ispettrice si era resa protagonista di numerosi controlli e aveva multato diversi cantieri, tra i quali anche alcuni interni alla ASL, giungendo fino alle molte società che non si attenevano ai parametri previsti dalla legge. Il tutto rapportato al dato italiano che, come ben ricorda la Gabanelli «ha un triste primato di incidenti sul lavoro, 3 morti al giorno», doveva esser visto di buon occhio, valutato in senso più che positivo. Così evidentemente non è stato, e Eugenia Addorisio ha deciso di raccontare la storia a Report, sollevando un caso di grandi proporzioni che, siamo certi, avrà ripercussioni sostanziali sull’intero comparto Asl Foggia.

    In una delle tante ispezioni, inoltre, s’incrociano i destini della protagonista con il cerignolano Attilio Manfrini, attuale direttore generale dell’Asl Foggia. «L’ultimo caso riguarda la Ge.Co. che fino a qualche anno fa si chiamava ITES – si apprende dal racconto di Addorisio -. Socio principale Antonio Tarquinio, figlio di Lucio, ex vicepresidente della Regione Puglia. Tra i consiglieri poi c’è Attilio Manfrini, attuale direttore generale della ASL. Come responsabile per la Prevenzione e Sicurezza, c’è il figlio Alfiero. In un’azienda così, la sicurezza dovrebbe essere garantita». Il risultato saranno due multe per un totale di 16 mila euro. Nel 2007, dopo le prime avvisaglie neanche tanto velate da parte del caposervizi «il problema dell’Addorisio è Addorisio stessa, sei tu. Preparati le valigie perché adesso ti licenziano», racconta in un passaggio l’interessata, arrivano le inchieste e l’ex direttore generale Donato Troiano annuncia provvedimenti e indagini interne «mai verificatesi» a carico degli indagati.

    Di li a poco l’Addorisio tornerà a lavorare come Infermiera. Già, perché si ritrova dapprima a lavorare con le persone che aveva denunciato, dopo ottiene il distaccamento in Procura dove però tornerà ancora ad avere rapporti con l’Asl a causa di un problema con la pavimentazione danneggiata dalla quale ci sarebbero problemi ambientali derivanti dalla presenza di filamenti d’amianto. «La prima cosa è acquisire la documentazione che io ho chiesto per iscritto alla direzione generale e non me l’hanno mandata – racconta a Report -. C’è voluto il sollecito da parte del magistrato e l’ingegner Manfrini mi venne a portare i documenti». Il giorno dopo il risultato è stato la revoca del distaccamento, con conseguente fine dell’esperienza in Procura e il ritorno non all’Asl, com’era preventivabile, ma a fare l’Infermiera. Da parte sua Attilio Manfrini prova a giustificarsi, gettando acqua sul fuoco e rispondendo a domanda precisa sul perché non sia stata reintegrata la Addorisio: «Tu non è che sei stata punita, semplicemente tu avevi un ruolo che non ti competeva e te l’ho tolto, tra l’altro me l’ha chiesto il procuratore, non è che me lo sono inventato io. La regolarizzazione della posizione dell’Addorisio viene da una richiesta della procura che dice: “questa che ci fa qua dentro?”». Ma la voce fuori campo del giornalista di Report, Giuliano Marrucci, riaccende dubbi e questioni, affermando che «Nell’atto che ci portano la procura si limita a dire che non ha niente in contrario al rientro dell’Addorisio all’ASL, e fa riferimento a una nota dell’azienda».

    La chiosa di Eugenia Addorisio prima, e della conduttice Milena Gabanelli dopo, lasciano spazio a molte considerazioni. L’ex ispettrice Asl, alla domanda se rifarebbe tutto quello che ha fatto, risponde: «Si, perché se divento come loro il loro obiettivo è raggiunto, il mio no. Il mio è fare il mio lavoro che ho fatto per 18 anni»; mentre la Gabanelli chiude il servizio dicendo: «In questo momento a Foggia c’è in corso il processo a carico dei 5 funzionari dell’ufficio ispettivo, per falsi in atto pubblico, omissioni d’atti d’ufficio, concussione. Sono tutti innocenti fino a sentenza definitiva, che per alcuni reati non ci sarà perché sono già prescritti. Considerazione: o la signora Addorisio è una visionaria, e allora non la mandi a fare l’infermiera perché è peggio, o le vuoi impedire di fare il proprio lavoro, con il risultato di scoraggiare anche tutti quelli che avrebbero buone intenzioni».

    13 COMMENTS

    1. Brava e soprattutto onesta la sig.ra Eugenia Addorisio, ha raccontato quasi tutto, e nei dettagli non faresti male, anzi.
      Se la fanno veramente arrabbiare ne ha di cose da raccontare.

    2. BRAVA…GRAZIE e BUONA SALUTE da CERIGNOLA
      NB-PS: “DOVE e SE” esistono altre-i COME LEI (=”CITTADINA”)… ?????

    3. Vergogna! dovrebbero sospenderli tutti quanti,a partire dal direttore Sanitario..sono tutti corrotti!!speriamo che la magistratura faccia il suo dovere..Vergogna!!!Solidarietà alla cittadina Addorisio…ce ne vorrebbero tante come lei negli Enti pubblici!

    4. Mah!! Non mi esprimo più di tanto sulla vicenda,ci penserà la magistratura ,se venissero confermate le accuse è giusto che si paghi…..
      Però allo stesso tempo Mi fa paura quando un ispettore del lavoro asserisce di fare il proprio mestiere con ”passione”.Povero chi subisce l’ispezione….

    5. Biancardi
      se tutti facessero il proprio lavoro con passione saremmo come la Svizzera o come il Giappone, ma siamo l’Italia, e questa vicenda è tutta Italiana, losca dal principio alla fine.

    6. Egregio Avvocato, una dipendente statale che denuncia il malaffare,mettendo a rischio la sua incolumità e il suo posto di lavoro.è pagliaccia??? Difenda i delinquenti e non ne sia complice!

      • ma leggiti gli articoli usciti il giorno dopo sull’attacco!!
        questa qua, non ha nemmeno i titoli per fare l’ispettrice.
        ed inoltre aveva una relazione con il giudice che L’HA PROMOSSA SUL CAMPO!

        p.s la redazione perchè non si informa di cio’ ?
        e sulle molteplici bugie raccontate dalla pagliaccia ?

        • Errata corrige:
          Dall’articolo uscito sull’ “attacco” si legge che dagli atti di un processo risulta che la si.ra Addorisio avesse una relazione con l’allora capo dip.prevenzione(non un giudice)

    7. Ha ragione Avvocato ,bisogna avere i titoli per chiudere un occhio ed essere corrotti,è indubbio che non vi siano controlli sulla sicurezza del lavoro e su quello nero (soprattutto nella provincia di Foggia)da sempre maglia nera per l’illegalità lavorativa sotto tutti i punti di vista!.Cosa centra la relazione con chi fa il proprio lavoro applicando la Legge!ha perso una buona occasione per tacere,e la giustizia farà il suo corso e prima o poi la verità verrà a galla!!SPERIAMO!!!!!!

    8. Cara Addorisio, ci spieghi in buona sostanza come faceva o meglio come ha fatto ,in quanto assunta come infermiera, a svolgere le mansioni di ispettore del lavoro, qualifica per la quale ci vuole un titolo universitario idoneo che lei non aveva.
      Non era meglio rimanere a lavorare come infermiera ad assistere i pazienti?
      evidentemente quando si intraprende una strada sbagliata prima o poi i conti tornano.
      e per lei è arrivato il momento di rispettare un dettame regionale che recita in maniera perentoria che tutti i dipendenti devono svolgere la mansione per la quale si è stati assunti………bene ha fatto la sua amministrazione ad applicare la legge……..anche se dovrebbe farlo per le centinaia di situazioni come la sua. buon lavoro

    9. L’Infermiere che è assegnato a un servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro è un operatore di tale servizio e se viene incaricato di svolgere attività di prevenzione sui luoghi di lavoro può acquisire la qualifica di Ispettore tramite un corso indetto dalla regione di appartenenza su nomina del Direttore di Dipartimento, le sue azioni saranno specifiche della propria professionalità.
      Legge 833/78: Attività ispettiva: svolta dal personale con qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria (art. 21 della Legge 833/78 che estende le funzioni di UPG, attribuite agli ispettori del lavoro, anche al personale delle USL in servizio presso le Unità Funzionali di Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro).
      L’infermiere che si occupa degli aspetti che riguardano la prevenzione, igiene e sicurezza sul lavoro, è da considerarsi come un operatore che contribuisce con il D.Lgs. 81/08 e s.m.i a salvaguardare la salute, quale patrimonio inalienabile dell’uomo.
      Gli Infermieri afferiscono a questi servizi (Medicina del Lavoro) da sempre, con l’evoluzione della professione si è evoluto anche il proprio operato, questo non vuole dire che sostituisce altri professionisti che operano in questo settore quali Medici, Tecnici della Prevenzione, Ingegneri, Assistenti Sanitari ecc. ma collaborano a migliorare le condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
      Questi servizi sono multidisciplinari.

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