«In merito ad alcuni articoli e commenti relativi a una proposta della Fondazione Tatarella tendente a rivitalizzare la biblioteca comunale di Cerignola, la Fondazione precisa che: l’attività che la caratterizza è eminentemente, se non esclusivamente, culturale e nulla ha a che vedere con le dispute politiche, partitiche ed elettorali, dalle quali intende restare lontana ed estranea, oggi e in futuro». Con queste parole, apparse in una nota stampa di ieri, la Fondazione Tatarella precisa la propria posizione circa le notizie apparse su lanotiziaweb.it e su La Gazzetta del Mezzogiorno rispetto alla possibilità di un asse vincente tra Salvatore Tatarella e Antonio Giannatempo, per creare – pare – un ultimo contenitore di risorse umane camuffato da proposta culturale. Ci eravamo occupati di questo già diversi giorni fa, e nel consiglio comunale ultimo, in merito alle parole pubblicate a mezzo stampa, molti consiglieri anche di maggioranza avevano tuonato contro Giannatempo, apparentemente reo di aver già dato l’ok, con apposita delibera, al sodalizio che avrebbe previsto i locali dell’ex Tribunale affidati a titolo gratuito proprio alla Fondazione e non alla Polizia di Stato. Il polverone mediatico, e le accuse dirette dei consiglieri, avevano costretto il Sindaco a un dietro front che molti, sibillinamente, hanno etichettato come probabile decisione momentanea.
«In quest’ottica la proposta di una biblioteca, concepita come luogo di aggregazione civica e di promozione culturale, è un servizio, totalmente gratuito, che la Fondazione intende offrire alla città di Cerignola, in quanto luogo che ha dato i natali all’on. Giuseppe Tatarella – prosegue il documento della Fondazione -; la Fondazione non ha mai chiesto e non intende reclamare nemmeno in futuro la disponibilità di alcun locale di proprietà comunale, per cui sono totalmente infondate e fuorvianti tutte le notizie che attribuirebbero al Comune di Cerignola l’intenzione di cedere alla Fondazione questo o quell’immobile – si precisa nel terzo punto di una schematica nota -; alla Fondazione è stato affidato, a titolo gratuito, solo il compito di organizzare un percorso, partecipato e costruito dal basso, per verificare la possibilità di realizzare una “piazza della cultura”, che superi il vecchio concetto di biblioteca, solo come luogo fornitore di libri e riviste da consultare». Concetto abbastanza chiaro che, però, pare contraddirsi nei righi successivi del documento: «la Fondazione, nella sua libera valutazione, ritiene che l’immobile più adatto allo scopo sia la sede dell’ex Tribunale, ma, correttamente, lascia l’Amministrazione comunale libera di giungere anche ad altre e diverse determinazioni, disponendo il Comune di altri immobili abbandonati e, comunque, utilizzabili allo scopo, sia pure con un più sostenuto impegno finanziario»; che si tratti della biblioteca situata all’interno di Ex Opera o del plesso che ospitava il Liceo Classico, di fronte al comune, è una possibilità concreta ma non ancora confermata. I Tatarella, quindi, provano con questo documento a ricucire anche lo strappo che ora sembra essersi creato con Metta, individuato proprio dall’ex europarlamentare quale unica alternativa possibile come futuro Sindaco di Cerignola. «La Fondazione – si legge in chiusura -, certa di aver chiarito la sua posizione, si augura di non essere più trascinata in polemiche politiche e giornalistiche, che sono estranee alla sua missione».