Da mesi è oramai cominciato il posizionamento delle pedine, che man mano si chiarirà col passare dei mesi, per giungere fino alle fatidiche primarie, di centrosinistra ma anche di centrodestra. Gli unici candidati certi ad oggi sono il leader del Movimento Politico La Cicogna Franco Metta, in corsa già nel 2010 e poi fuori dal ballottaggio Tonti-Giannatempo, e il civico, ex-Pd e, come lui stesso ama definirsi “renziano della prima ora”, Francesco Di Santo, in corsa con Cerignola Adesso.
A parte queste due candidature, i partiti, o meglio le coalizioni di centrosinistra e centrodestra, opteranno per il “necessario” metodo delle primarie. Lo stesso Raffaele Fitto ha evidenziato come sia necessario anche all’interno del centrodestra, in vista delle prossime competizioni, una legittimazione del candidato “dal basso”. Così all’interno del centrodestra cerignolano, dopo la richiesta di primarie, firmata da Domenico Carbone e Michele Allamprese, con quest’ultimo a quanto pare intenzionato a giocarsi la partita delle primarie, potrebbero scendere in campo anche altri volti conosciuti. Si tratta di Paolo Vitullo, attuale Capogruppo in consiglio, pronto però a farsi da parte se Gianvito Casarella sciogliesse ogni riserva e decidesse di sfidare a viso aperto l’avversario di sempre Franco Metta. Nel centrosinistra invece i primi rumors, girati anche su diversi organi di stampa, disegnano un quadro in cui a giocarsi la partita delle primarie dovrebbero essere l’attuale capogruppo Pd in consiglio comunale Michele Longo e il già assessore della Giunta Valentino Carmine Roselli. A questi potrebbe aggiungersi poi un terzo candidato, espressione di Sel, che ha già confermato la propria presenza in vista del 2015.
Ago della bilancia, tanto per cambiare, saranno i centristi. Anche se La Cicogna irrobustisce la propria coalizione con una lista cattolica, dopo le precedenti adesioni di Ricambio Generazionale e Cerignola Democratica di Pezzano, resta in ballo l’Udc/UdCap. L’idea di una grande coalizione è e resta, secondo destra e sinistra, un’idea, appunto. Persistenti invece sono le voci di una spaccatura al centro, con una fetta consistente dell’Udc pronta a far sponda al centrosinistra e i fedelissimi Conte e Romano pronti a sostenere nuovamente il centrodestra. Dulcis in fundo ci saranno altri candidati sindaco da poche centinaia di voti, come ad ogni competizione, ma è ancora troppo presto. L’incognita vera si chiama Beppe Grillo, che potrebbe realmente modificare la geografia del voto, anche per le comunali, rompendo dei “pacchetti” e svuotando il fiume della protesta.
Franco Metta sindaco di Cerignola. tutti gli altri a casa.
FranGo Metta so scè anghiout ! E chiuditi pure tu!!!!
Gli unici che hanno le idee (CHIARE) sono quelli della Cicogna, con Metta Sindaco, dagli altri non aspettatevi niente.
Franco Metta il nuovo che avanza. faceva il consigliere nel MSI quando avevo vent’anni. Secondo me l’anno prossimo ci saranno delle sorprese.
Si i cicognini hanno le idee chiare, chiarissime su come rovinare questa città già disastrata e riempirsi le tasche, non li conoscessimo…
…perchè non commentare con nomi veri!?
Concordo con Lei, egregio Signore, A quanto pare metterci la faccia per tantissimi costa fatica. Le ragioni comunque sono di facile intuizione. Sfruttano la possibilità loro offerta. E noi non possiamo farci nulla.. L’importante è commentare senza offendere l’interlocutore di turno. La saluto.
18-6-2014
Allora Vera illuminaci Tu! Proponi..
Sono fermamente convinto,
che le “primarie” all’interno dello stesso partito per incoronare il
politico più bravo del momento, sia la causa principale di spaccature profonde che lasciano strascichi negativi
indelebili nel tempo . Ne consegue infatti, che la conta
interna danneggia l’armonia, determina
l’insorgenza di attrito che sfocia persino nell’odio personale, acuisce le divergenze che pur esistono all’interno
dei partiti. E tutto questo, a
partire dagli iscritti e semplici simpatizzanti sino ad arrivare
a livello verticistico. Il meno
indolore, a mio avviso, risulta essere il metodo tradizionale, sia pure coi
suoi difetti.
Null’altro da eccepire al contenuto del servizio , se non ritenere la quasi certezza dell’assenza
del M5S alla competizione elettorale dell’anno prossimo. Ed è per questa ragione che sento di
ipotizzare che dei quasi 5.000 potenziali simpatizzanti locali del Movimento grillino una parte non andrà a votare
perché non crede in Metta-sindaco ed, a maggior ragione, nei candidati sindaci legati ai partiti tradizionali;
la parte più consistente, invece, lo
voterà essendone fermamente convinta. Quindi, “non svuotando il fiume di protesta”e
non rompendo alcun “pacchetto”, così come ipotizzato nell’articolo.
Colgo l’occasione per sottolineare che l’attuale complicato sistema di organizzazione del M5S, cui
consente solo l’utilizzo “della rete”, ovvero l’uso del computer per interloquire e
prendere decisioni e, non
anche il contatto fisico, tenuto conto che tanta gente non fa uso di detto mezzo tecnologico
per plausibili ragioni diverse, Ciò, è
la CAUSA PRINCIPALE che determina l’assenza sulla scena politica locale del
Movimento medesimo. Inoltre, questo tortuoso meccanismo non solo non
consente la possibilità di crescita di adesioni agevolando a livello locale indubbiamente il leader de La Cicogna e liste civiche presenti e quelle probabili, ma determinerà quasi certamente, come innanzi
accennato, la non
presenza del Movimento cinque Stelle alla prossima competizione elettorale amministrativa che si
terrà la prossima primavera.
Cocludo. Di sicuro, a mio parere, la riduzione di un confronto più ampio e tra
più competitori, renderà la sfida meno avvolgente e meno fruttuosa per il bene comune. E comunque, non mi rimane che prendere atto.
18-6-2014