Fare il punto della situazione della città di Cerignola sembra impresa assai ardua mentre, diversamente, per gli addetti ai lavori risulta essere sempre il solito, incessante, demotivante, stucchevole copione che va avanti ormai da qualche anno. In questi ultimi giorni due temi importanti e, per certi versi, delicati hanno caratterizzato la vita ofantina: questione tangenti in Ospedale, e il solito cancro della microcriminalità dilagante. Fermo restando la delicatezza e l’incertezza degli elementi in nostro possesso, oltre che l’assoluta presunzione d’innocenza che va riconosciuta al caso tangenti, resta l’amarezza e la rabbia per un’altra possibile pagina infelice di questa città. La politica, sul caso, ha preferito quasi unanimemente il religioso silenzio, mentre la comunità civile, i cittadini di Cerignola, sono pressoché indignati e sempre più incerti verso la solidità delle istituzioni pubbliche. Capito diverso il tema sicurezza per una città che storicamente sicura non lo è mai stata ma che oggi più che mai vede le istituzioni preposte quasi inermi di fronte all’incedere di piccoli eventi, rapine e ricettazione su tutti. Più volte ci siamo interrogati sulla necessità di incrementare il numero di agenti, di far scalare il nostro commissariato a ufficio di primo livello, con conseguente crescita proprio di risorse umane; il processo di sensibilizzazione dei cittadini a non acquistare merce ricettata. Ad oggi, però, nulla sembra cambiato, la città è sempre preda di ‘piccoli’ criminali che costantemente prendono di mira attività commerciali per rapine e furti d’ogni genere; senza considerare poi vere e proprie organizzazioni dedite all’assalto di portavalori e tir di merci varie. L’organico di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza è troppo esiguo rispetto alla mole di lavoro richiesto, e riesce a fare anche molto bene rispetto alle suddette premesse. La politica, nel contempo, continua ad intavolare incontri con le istituzioni preposte, Prefetto su tutti, senza però trovare soluzione, alla luce del sempre costante, e in certi casi crescente, fenomeno di criminalità diffusa in città. Ma un dubbio ci assale, e serpeggia tra la gente comune che abita e vive la città: in questi tavoli col Prefetto cosa si diranno mai?