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    Focus sul Consiglio Comunale di ieri 3 giugno

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    Non è passata ieri in Consiglio Comunale la proposta del Partito Democratico di riformulare il piano di ampliamento del cimitero sospendendo il Bando indetto dall’Amministrazione Comunale, basato sul project financing – pubblicato lo scorso 17 aprile e che scadrà il 17 luglio – con il quale l’esecuzione degli interventi verrà affidata a chi avrà presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa. Sedici i voti contrari, 12 quelli favorevoli, dello stesso Pd e de “La Cicogna”. E non solo: come le minoranze hanno infatti votato due consiglieri della maggioranza, Allamprese e Laguardia, affatto persuasi della bontà del progetto per il cui mantenimento in vita si è invece speso, per serrare le fila della maggioranza, il capogruppo di Forza Italia Paolo Vitullo: «E’ un atto di fiducia nei confronti del Sindaco e della Giunta, è un fatto politico rilevante, per cui invito il Sindaco stesso a prendere atto della valenza delle diverse posizioni in campo all’interno della maggioranza stessa. Qui si tratta di far avanzare o bloccare un intervento che porterebbe grandi vantaggi alla città».

    A chiedere una discussione approfondita sul tema è stato il Pd. Il capogruppo Michele Longo ha imputato all’Amministrazione di aver esautorato le prerogative del Consiglio Comunale, contravvenendo all’impegno assunto nella seduta del 26 marzo 2012: «In quella occasione si decise che l’Amministrazione avrebbe vagliato diverse opzioni per cercare di ampliare e risistemare nel miglior modo possibile il cimitero; poi però ha fatto tutto di testa sua decidendo, senza confrontarsi con le minoranze, di adottare il project financing». Che, secondo Longo e il PD, non va bene «perché rappresenta un’operazione di svendita della struttura: è un vero e proprio regalo all’impresa vincitrice della gara la scelta di affidarle la gestione di tutti i servizi cimiteriali, ed a risultarne pesantemente danneggiate sarebbero le imprese locali, perché non sarebbero in grado di competere con i colossi del settore». Da qui, la proposta di abbattere il tetto dei 15 milioni di euro (il costo complessivo dell’operazione) e stabilire un determinato numero di lotti funzionali, in base alle reali necessità della popolazione. «Eviteremmo di lasciare alle nostre imprese solo le briciole rappresentate dai subappalti – ha concluso Longo -. Per come è stato pensato, questo bando sembra un ibrido e presta il fianco a rischi di impugnazione e conseguenti contenziosi legali di cui questo Comune non ha certo bisogno. E mi chiedo come possano, le imprese partecipanti alla gara, presentare in soli 90 giorni un progetto definitivo, che poi dovrebbe essere in realtà un progetto preliminare?».

    «La legge prescrive un termine minimo di 60 giorni per presentare il progetto, noi abbiamo optato per 90 giorni», gli ha risposto l’ingegner Clorindo Izzillo, Dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici e Manutenzioni e responsabile unico del procedimento, presente in aula e chiamato in causa dallo stesso Longo. Izzillo ha chiarito che si parla di progetto definitivo «perché quello preliminare c’è già» e che «l’unica alternativa al project financing è il progetto integrato: la formula del leasing in costruendo è stata scartata perché la sua adozione da parte del Comune implica la necessità di dover contrarre nuovi mutui». Autofinanziamento e realizzazione per lotti funzionali: questa la soluzione auspicata da Pd e “La Cicogna”, rispetto alla quale si è verificata una saldatura oggettiva con le posizioni decisamente critiche dei due esponenti di maggioranza Laguardia ed Allamprese, per il quale si è trattato di «una scelta personale, sofferta, non dettata da valutazioni di carattere politico e per la quale chiedo rispetto. Fa specie, invece, pensare che un appello all’unità della maggioranza arrivi oggi da chi, ogni giorno, si rende protagonista di uno stillicidio di comunicati stampa in cui non manca di rimarcare la sua distanza dalla maggioranza, nonostante le scelte fondamentali di questa Amministrazione siano state legittimamente determinate dalle stesse persone in questione».

    Il Consiglio Comunale di Cerignola, tenutosi ieri, oltre ad affrontare il tema dell’ampliamento del cimitero, si è occupato, dopo numerosi rinvii, di inquinamento ambientale così come avevano chiesto il consigliere indipendente Leonardo Paparella e “La Cicogna”. Un dibattito durato tre ore e che ha prodotto un documento proposto da questi ultimi e votato quasi all’unanimità – si è espresso in senso contrario il solo Savino Laguardia, consigliere di maggioranza – e che ha stabilito la riesumazione dell’Osservatorio per la salute del territorio, chiamato a concretizzare le attività già programmate e a chiedere alla Asl la pubblicazione del Registro dei Tumori, coinvolgendo nel contempo il direttore dell’azienda Sanitaria, Attilio Manfrini, nelle attività di indagine di raccolta dei dati relativi ai decessi per patologie tumorali e ai soggetti in cura. La città dovrà essere monitorata quartiere per quartiere, così come la Giunta si impegnerà a promuovere un monitoraggio costante dell’aria attraverso stazioni mobili ed accordi con l’Arpa e a prevedere un periodico campionamento delle acque, così da valutare il grado di contaminazione e ipotizzare eventuali fonti di inquinamento. Insieme alle associazioni di volontariato di Protezione civile ed ambientali e alla Polizia Municipale, verranno coordinate azioni di controllo delle aree a maggior rischio di inquinamento a causa della presenza di discariche abusive. Dovrà essere infine accertata l’eventuale contaminazione e/o presenza di scorie tossiche e radioattive. Il Consiglio Comunale si era aperto con un minuto di silenzio per ricordare le due giovani vittime dell’esplosione della palazzina a Foggia e con le congratulazioni del Sindaco Antonio Giannatempo ad Elena Gentile per la sua elezione ad europarlamentare. Da registrare l’intervento, all’inizio dei lavori, di Luca Reddavide, consigliere Udc, che ha sollevato la questione Publisys, la società che, per conto del Comune, si occupa dell’accertamento dei pagamenti delle tasse per la casa e della vecchia tassa sui rifiuti, la Tarsu.

    «Quasi due settimane fa è accaduto un fatto grave – ha detto Reddavide – la Publisys ha infatti rifiutato l’ennesima proroga del contratto di servizio da parte dell’Amministrazione Comunale, dopo che alcuni giorni prima era giunta a scadenza anche l’ultima proroga. E così sei persone, assunte a tempo determinato, sono rimaste disoccupate. Queste sono le conseguenze, inevitabili, del ricorso dell’Amministrazione ai rinnovi continui. Mi chiedo cosa intenda fare il Sindaco per porre fine a questa situazione». Sollecitato in tal senso anche dal consigliere de “La Cicogna” Michele Monterisi, «il Comune avrebbe avuto il coltello dalla parte del manico se avesse chiesto alla Publisys il rinnovo del contratto a termine per i lavoratori prima di riaffidarle il servizio», il primo cittadino ha risposto dicendo che proprio oggi dovrebbe incontrare i responsabili della società per cercare di sbloccare la situazione. «Tutte le Amministrazioni sono costrette, di questi tempi, a far ricorso a continue proroghe – ha aggiunto Giannatempo – perché i decreti governativi mettono continuamente in discussione le modalità di predisposizione degli elaborati relativi alla programmazione finanziaria dei Comuni. Per dare un’idea della situazione, proprio per questi motivi il nostro Comune deve ancora approvare il Consuntivo 2013. Ma se non hai dati certi sulla previsione della spesa, non puoi indire gare d’appalto per decidere a chi affidare la gestione di un determinato servizio. Anche io mi auguro che non vi sia più in futuro la necessità di ricorrere a società esterne. Tutti vogliamo salvaguardare il posto di lavoro di queste sei persone ma siamo anche chiamati a confrontarci in modo costruttivo per affrontare i tanti problemi del nostro territorio».

    3 COMMENTS

    1. Il Partito Democratico e La Cicogna locali, NON HANNO LE PALLE per fare politica vera. O se le hanno, si limitano alla sola demagogia. Di fronte ad un business di 30
      miliardi di vecchie lire, che poteva dare una boccata di ossigeno all’economia
      locale non hanno saputo attrezzarsi. Io al loro posto avrei informato alla grande la cittadinanza con ogni mezzo. Avrei riempito
      l’Aula Consiliare di gente a cui interessa principalmente il problema mettendo di fronte al fatto questa Amministrazione e la maggioranza che la sostiene.

      Questo è anche modo di fare politica. Con quale ardire essi aspirano
      a sostituirsi a questa Amministrazione, se non sono in grado di poter vincere
      le battaglie? Meglio farebbero se
      tacessero. Svolgere politica “all’acqua
      di rose”come essi hanno dato prova anche in questa circostanza, la può svolgere il più fesso dei cittadini.

      Non entro nel merito di altri punti, perché è inutile. Tanto delle promesse del Sindaco Giannatempo,
      personalmente ne ho fatto una cultura.

      Complimenti ad Allamprese e Laguardia, per il loro coraggio.

      5-6-2014

      • Bruno in questa circostanza stai dimostrando di essere il cittadino che hai citato che si accomuna comunque, a quegli altri due consiglieri coraggiosi.

      • GIANNATEMPO, la vacanza al comune è durata altri 5 anni per te e i tanti più giovani che dicono di rappresentare il ricambio generazionale. si è vero che alcuni giovani consiglieri rappresentano una novità e un ricambio, ma solo in termini anagrafici, mentres per il resto sono come tutti. anzi, credo che questi giovani siano anche peggio perchè incapaci e senza alcuna competenza. si è dimostrato in questi anni di consiliatura senza produrre niente.

        RAPPRESENTERANNO ANCHE LORO IL NIENTE, COM’E’ GIA’ STATO.

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