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    Foto | Capitanata, omicidio estorsione e furto: 3 arresti

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    Foggia: figlio uccise il padre. Eseguito dai Carabinieri ordine di carcerazione

    I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari, nei confronti di VENUTI Giuseppe, classe ‘84, dovendo lo stesso scontare la pena di anni 9 e mesi 8 di reclusione, poiché condannato per l’omicidio del proprio padre. Era l’aprile del 2011 quando il VENUTI Giuseppe, allora guardia giurata, venne arrestato con l’accusa di omicidio aggravato dai Carabinieri di Foggia al termine di una rapida e delicata attività d’indagine. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il ragazzo aveva assistito ad un violento litigio tra i genitori, durante il quale il padre, Simone Venuti, colpiva la moglie prima con un pugno e poi con un bastone. Al centro della violenta discussione, l’altro figlio della coppia, un transessuale di 21 anni, arrestato nei giorni precedenti perché accusato di narcotizzare e rapinare i suoi clienti. Il ragazzo interveniva quindi a difesa della madre, inveendo contro il genitore prima all’interno della casa e poi fuori nel podere, dove, armatosi di una pistola calibro 9×21 legalmente detenuta, colpiva il padre con otto colpi. Il ragazzo sotto shock usciva di casa con la pistola ancora in pugno ed incontrava una pattuglia dei Carabinieri. Immediatamente confessava loro di aver sparato al padre, che nel frattempo trasportato d’urgenza presso gli Ospedali Riuniti di Foggia, era deceduto appena dopo il ricovero. Dopo tre anni si conclude il dramma di una famiglia. Al termine degli adempimenti di rito, il giovane è stato associato alla locale Casa Circondariale di Foggia.

    Manfredonia: furto in abitazione e tentata estorsione. Due arresti

    I Carabinieri di Manfredonia hanno tratto in arresto in flagranza di reato per furto in abitazione, LAMPARIELLO Maria, 38 anni. Erano le 10 del mattino quando la Centrale Operativa informava le pattuglie in servizio di prevenzione sul territorio di un furto in atto che si stava consumando all’interno del civico 6 di via Umberto Giordano. Immediatamente portatisi sul posto, i Carabinieri trovavano la proprietaria di casa che riferiva di aver sorpreso una donna nella camera da letto, intenta a frugare nei cassetti e che la stessa, alla sua vista, si era data alla fuga dal balcone tramite una scala. I Carabinieri riuscivano a fermare e sottoporre a perquisizione personale e domiciliare la donna, identificata in LAMPARIELLO Maria, senza tuttavia rinvenire refurtiva. Veniva quindi effettuato un accurato sopralluogo nel corso del quale la proprietaria di casa poteva constatare l’ammanco di vari monili in oro. Veniva riscontrato, inoltre, che la finestra e la zanzariera, lasciate chiuse dalla proprietaria all’uscita di casa, erano in quel momento aperte. La LAMPARIELLO veniva dichiarata in stato di arresto e cominciavano le indagini dei Carabinieri per risalire alla refurtiva derubata poiché, già dai primi accertamenti, era stato riscontrato un agire sospetto dell’arrestata nel condominio anche nei giorni precedenti. I Carabinieri intraprendevano quindi un’attività di monitoraggio dei “compro oro”, al fine di verificare l’eventuale presenza dei monili asportati, dei quali la vittima aveva fornito tra l’altro, in sede di denuncia, una descrizione dettagliata. E così, tra i tanti accertamenti, emergeva che un esercizio di Manfredonia aveva ricevuto in cambio di 1600 euro circa, i gioielli asportati alla signora. Non solo, la donna che li aveva versati, era stata proprio l’arrestata Lampariello Maria.

    I CARABINIERI ARRESTANO 67ENNE PER TENTATA ESTORSIONE

    I Carabinieri di Manfredonia hanno tratto in arresto in flagranza di reato per tentata estorsione TROTTA Raffaele, 67 anni. La sera di venerdi scorso si presentava presso la Stazione Carabinieri di Manfredonia una donna, poi risultata essere la nuora dell’arrestato, in forte stato di agitazione. La stessa raccontava ai Carabinieri una situazione di disagio di cui era vittima da quando aveva deciso di separarsi dal marito con il quale ha tre figli piccoli, situazione che non derivava dalla separazione in se, affidata già ai rispettivi legali e che non aveva impedito ai due coniugi di poter continuare a condividere il tetto coniugale, quanto piuttosto dall’atteggiamento del suocero il quale, preso atto della situazione, aveva iniziato ad avere una condotta persecutoria nei confronti della donna. Dal racconto, emergevano difatti condotte varie di pedinamento ed un episodio nel quale la donna aveva addirittura ritrovato la propria autovettura con gli pneumatici squarciati, tutti episodi mai denunciati ma, a detta della stessa, verosimilmente riconducibili al suocero. Venerdì sera però succedeva qualcosa di più grave. Verso le ore 20.00, quando la donna si trovava a bordo della propria autovettura nel centro di Manfredonia con un amico, sopraggiungeva l’autovettura del suocero Trotta Raffaele. L’uomo, parcheggiato il proprio veicolo, si era quindi avvicinato all’auto della donna e, giunto all’altezza del finestrino, le aveva intimato di abbandonare casa entro due giorni, pena la morte, prima brandendo in mano un coltello di grosse dimensioni e, al momento della minaccia, avvicinandolo pericolosamente alla gola della stessa. Si era poi allontanato con la propria auto, facendo perdere le proprie tracce. Vista l’escalation delle azioni, la vittima, in forte stato di agitazione, si portava immediatamente presso la Stazione Carabinieri con il testimone dell’accaduto e, mentre raccontava l’episodio, i Carabinieri avevano già indirizzato le ricerche del TROTTA. Poco dopo infatti, l’uomo veniva individuato e sottoposto a perquisizione personale e locale. Condotto in caserma ed avuto il riscontro dalle testimonianze di quanto accaduto e raccontato dalla vittima, lo stesso veniva tratto in arresto per il delitto di tentata estorsione ed associato al Carcere di Foggia.

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